Vibo. Quando andare a mare diventa un’odissea: Longobardi rimane chiuso anche questo mese

Quando andare a mare diventa un’odissea: Longobardi rimane chiuso anche questo mese.

Fonte: Zoom24

I 120 giorni che separano Longobardi da tutto ciò che lo circonda sembrano destinati a non finire più. Centoventi giorni di pazienza era quanto aveva chiesto il Comune agli abitanti e a chiunque volesse raggiungere Vibo Marina con facilità. Via Roma, infatti, è stata chiusa il 12 giugno 2023 per costruire dei muri di contenimento in cemento armato che potessero sostenere il costone ed evitare frane. L’amministrazione aveva anche spiegato la scelta del periodo estivo: il terreno deve essere il più asciutto possibile e i fondi PNRR -Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza- hanno una data di scadenza ben precisa. Il Comune, però, aveva promesso che dopo i primi interventi sarebbe stato introdotto un senso di marcia alternato per far riprendere la circolazione. Ad inizio agosto, tuttavia, la situazione non sembra diversa: la strada è chiusa da un enorme cumulo di terra e da una grande rete segnaletica arancione.

Longobardi sprofonda così nell’ennesimo isolamento che causa mille disagi, primo fra tutti , privare di turisti i commercianti locali, che speravano in loro per lavorare di più. Ma non sono solo i suoi abitanti a risentirne, anche se sono sicuramente le vittime maggiori: pure Vibo Valentia Marina perde molti avventori, turisti e non, che, scoraggiati dal tempo che ora, arrivando da Vibo Valentia, ci si mette a raggiungerla , preferiscono andare in altri luoghi, un tempo più lontani ma ormai addirittura più vicini. Persino i vibonesi soffrono di tutto ciò: il mare, il loro mare, che prima era raggiungibile con soli 10-15 minuti di macchina, ora sembra distare anni luce.

L’amministrazione comunale afferma che è suo dovere fare il bene della comunità e tutelarne la sicurezza, con ogni mezzo necessario. Nonostante sia indubbiamente vero, sorge spontanea una domanda: non è forse dovere dell’amministrazione comunale fare tutto il possibile per assicurare al proprio comune un’entrata economica e turistica stabile? E quindi, perché continuare a temporeggiare invece di dare ciò che si era promesso ai cittadini: un senso di marcia alternato che possa riaprire la strada e concedere a tutti di godere dell’estate, economicamente ed emotivamente parlando?