Sul suo profilo instagram ci sono post (e repost) strappalacrime su bambini bisognosi (soprattutto) per mezzo dei quali magari ci guadagna, ma i suoi soldi poi però li spende acquistando like e follower. Alla faccia del perbenismo. L’intento forse è voler dimostrare di avere seguito, vien da pensare, ma in realtà dimostra che è solo una sua necessità. Apparire, apparire e ancora apparire. E la sostanza qual è?
Eccolo il “golden boy” della politica vibonese (è davvero così l’ha definito qualcuno, che evidentemente non lo conosce) che dimostra quanto in realtà sia più appropriato definirlo toy boy, anche perché il suo impatto politico non è dato sapere quale sia. Di attività sociali ne è, invece, attivo promotore: ma a spese di chi ?
Se non si fosse ancora capito stiamo parlando di Anthony Lo Bianco, consigliere comunale di Vibo Valentia e presidente dell’Associazione denominata Valentia. Un’associazione apolitica sulla carta ma che il signor Lo Bianco utilizza per scopi propri, politici e personali, fino a qualche tempo fa insieme alla sua ex consorte Valentina Fusca, lei invece assessore al comune di Jonadi e presidente della Valentia Academy. Ve ne siete occupati anche voi ad aprile dello scorso anno (https://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-vibo-2024-ma-limpegno-politico-di-anthony-lo-bianco-e-compatibile-con-lassociazione-valentia/).
“Ma un controllo non glielo fa nessuno?” Verrebbe da chiedersi. Sarebbe pure ora, noi rispondiamo a questa domanda che di retorico ha ben poco. E le domande che ci poniamo sono tante altre e tra le tante sicuramente ci sono queste: Da chi è composta l’Associazione? Anzi , le associazioni? Quale utilizzo viene fatto dei cospicui finanziamenti ottenuti dai bandi regionali ed europei? Che competenze hanno per aver vinto il bando (uno degli ultimi insieme a tanti altri) di tutela alle vittime di reato (TUVIRE)?
Che contributo economico hanno ottenuto? Gli immobili dati in gestione all’Associazione Valentia unitamente ai soldi per la gestione degli stessi dall’ANBSC (Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata) che fine hanno fatto? Chi li gestisce e come? Perché nessuno ne parla più? Valanga di articoli per il grande annuncio e poi il silenzio. E poi: può un presidente di un’associazione apolitica rivestire il ruolo di consigliere comunale? E può la stessa associazione ottenere contributi comunali? Sarebbe curioso leggere lo statuto e sopratutto sapere cosa ne pensi l’amministrazione comunale e in generale cosa ne pensino i cittadini. È tutto legale? Qualcuno in passato si è posto la nostra stessa domanda ma la risposta non è poi pervenuta. E poi la tematica ci spinge a porre un’altra domanda perché non possiamo non chiederci quale sia e quale sia mai stato il contributo politico del Lo Bianco per il territorio di Vibo Valentia: a nome proprio e non dell’Associazione, si intende. Non c’è traccia.
Se è questo l’esempio della politica per i giovani, c’è da mettersi le mani ai capelli (e da tirarseli, aggiungiamo! )
Ma i giovani sono per fortuna tanto altro e, sempre per fortuna, non sono e ne si sentono rappresentati da lui. Se nessuno glielo ha mai fatto sapere, ci pensiamo noi. Ma siamo certi che lo sappia bene perché sul suo conto i pareri sono pressoché gli stessi a quelli espressi da noi e lo invitiamo, quindi, a non parlare più a nome dei giovani perché non li rappresenta. Volendo infine aggiungere che il volontariato e l’umiltà – per quanto tematiche di cui tanto si fa portavoce – sono a lui sconosciute e ben farebbe a prendere le distanze, se non altro per smetterla di essere ipocrita. Noi intanto ci teniamo a prenderle da lui.
Firmato: giovani vibonesi stanchi dell’ipocrisia e degli ipocriti