Si allarga il focolaio di Villa Torano, anche se la Regione Calabria fa di tutto per “nascondere” le dimensioni del contagio ma ieri sera l’Asp di Cosenza nel suo report ha documentato in maniera inoppugnabile che dai 77 casi di sabato siamo arrivati oltre i 100 casi complessivi che stanno coinvolgendo 12 centri della Valle del Crati. Oltre a Torano, i comuni più colpiti sono Acri, Luzzi, Bisignano e Fagnano mentre per Montalto il sindaco indica 8 casi e l’Asp 4. Il contagio coinvolge anche Rota Greca, San Marco Argentano, San Martino di Finita, Santa Sofia d’Epiro, Lattarico e – da quanto si è appreso – anche Rende. In corso di accertamento un caso sospetto nel comune di Rose. I decessi finora sono stati due (una paziente di Torano e un paziente di Fagnano), i ricoveri sono tre.
Intanto, i carabinieri dei Nas hanno lavorato intensamente per buona parte della giornata di ieri nella Rsa di Poggi&Parente. Sono state acquisite cartelle cliniche e documenti amministrativi nell’intento di comprendere le cause che hanno potuto portare a questo contagio di massa e se ci sono state omissioni nell’applicazione dei protocolli e delle procedure da parte della proprietà . Riflettori puntati anche sul gran casino dei tamponi, prelevati direttamente dal titolare della Rsa Villa Torano direttamente alla Protezione Civile di Catanzaro, ma soprattutto sulle due pazienti di San Martino di Finita e Villapiana dimesse ben prima di Pasqua e risultate positive. Secondo il sindaco di Torano Castello Lucio Franco Raimondo (ma non solo lui) questa è la prova che il virus circolava nella struttura ben prima di Pasqua. Il limite di questa inchiesta è… chi la conduce ovvero il procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo, specialista assoluto in insabbiamenti.
Infine, da qualche ora un gruppo di operatori sanitari della Rsa Villa Torano è ospitato per l’isolamento domiciliare nel vicino Hotel San Felice.