Viva Maria 2023. Reggio rinnova l’atto di fede per la sua patrona. La processione di oggi

Oggi martedì 12 settembre Reggio Calabria rinnova il suo atto di fede verso la Patrona: è il giorno della Solennità di Maria, Madre della Consolazione. La città di Reggio Calabria, ormai da secoli, si ferma per venerare l’avvocata, protettrice e patrona.
In Duomo, dopo le messe delle ore 7 e delle ore 8, si svolgerà la tradizionale offerta del Cero Votivo da parte della Civica amministrazione e la liturgica pontificale presieduta dall’arcivescovo Fortunato Morrone: l’appuntamento è alle ore 10.
Alle 18 inizierà la consueta processione della Madonna della Consolazione per le vie del centro cittadino. Alle ore 20 circa la Venerata effigie della Madonna della Consolazione farà ritorno in Cattedrale dove resterà fino al prossimo 26 novembre.
Durante il periodo di permanenza del quadro in Cattedrale, gli orari delle messe saranno così organizzati: nei giorni feriali le celebrazioni saranno alle 7.30, alle 9, alle 10, alle 19 (fino al 30 settembre) o alle 18 (ottobre-novembre). Nei sabati le messe saranno alle ore 6.30, 7.30, 8.30, 9.30, 17 e 19; durante le domeniche, invece, gli orari delle celebrazioni eucaristiche saranno alle ore 7.30, 9.30, 11, 17 e 19.

LA PROCESSIONE MOMENTO CLOU DELLE FESTE DI SETTEMBRE
di Padre BERNARDINO GUALTIERI

I festeggiamenti di settembre in onore della Madonna della Consolazione a Reggio Calabria hanno la loro massima espressione nella tradizionale, solennissima processione.
Essa si sviluppa in due giorni e momenti diversi: la mattina di sabato dopo l’8 settembre (quindi proprio questa mattina), il primo; il pomeriggio del martedì successivo, il secondo.
Tutto il resto, che i vari Comitati organizzatori dei festeggiamenti settembrini hanno saputo preparare, è stato sempre, ed è ancora, un bel corollario a quanto il popolo reggino sa tributare alla sua Madonna nei quattro giorni che vanno, come detto sopra, dalla mattina di sabato dopo l’8 settembre, alla sera del martedì successivo.
La festa della Madonna della Consolazione, dunque, sono questi quattro giorni, ed in essi i due momenti processionali, in cui, forse anche numericamente, il popolo di Reggio, al di là persino di una personale convinzione religiosa, sente il bisogno di essere presente per incontrarsi per le strade cittadine con la Madonna dell’Eremo, che dalla nascita ha imparato a considerare come parte integrante della sua vita. Senza peraltro trascurare di dire che nei quattro giorni suddetti affluisce a Reggio Calabria gente dalla Sicilia, particolarmente da Messina, che con Reggio condivide una fortissima passione mariana, e da tutti i paesi della Diocesi e dalla Provincia reggina.

Alle 8 di mattina di quell’ormai storico sabato la Basilica della Madonna all’Eremo della Consolazione è gremita fino all’inverosimile di gente, che, per tutta la notte, ha vegliato e pregato in attesa del momento magico in cui, il sacro quadrato di tavola del Capriolo, raffigurante la Madonna in trono col Bambino Gesù sorretto dalle sue braccia materne, incoronati entrambi di aurei diademi incastonati di pietre preziose, con a fianco, in piedi, le devote figure di S. Francesco d’Assisi e S. Antonio di Padova, collocato sull’artistica Vara di bronzo e d’argento, non si muova sospinta, oltre che dalle braccia robuste dei “cento marinai”, dal grido lacerante di mille gole, di mille cuori, che grideranno per tutto il percorso, dall’Eremo al Duomo: “…e ora e sempre, evviva Maria!”.

Sentirle gridare queste poche parole nel dialetto reggino, somigliano all’inno di gioia più grande e più festoso che possa mai riecheggiare nel cielo dalla Città della Fata Morgana.
Fuori della Chiesa, in tutti gli spazi, gente assiepata con gli occhi rivolti a quella porta da dove, da un momento all’altro, dovrà apparire Lei, la Madre della Consolazione.
È gente che piange, che implora, che spera, che esulta nella beatitudine di quel momento da sempre atteso: “a scinduta do Quatru”.

E lungo la strada, non breve, che dall’Eremo porta al Parco Caserta, altre folle che aspettano, e man mano che la Vara avanza, una fiumana di teste di uomini, donne, bambini, giovani, anziani costituisce lo spettacolo più bello in una cornice di mandorli e fichi d’india, di luce e di trasparenze nel cielo settembrino a Reggio, che si specchia nelle acque glauche del mare dello stretto. È una colata di lava umana che scende pacifica verso il piano, quasi a far concorrenza a quella rossa dell’Etna che le colline dell’Eremo hanno di fronte.

Il fragore di mille mortaretti, per chi dovesse trovarsi lontano ad aspettare, lo avvertirebbe che ancora la processione è a S. Giovannello, il quartiere periferico di Reggio lungo il percorso che accoglie così il passaggio della Madonna.
La domenica dopo il 21 novembre, quella gente sarà sempre lì ad aspettare la Madonna che ritorna alla sua casa, pronta ad accoglierla allo stesso modo, come sta facendo adesso.
L’arrivo della Vara in fondo al Parco Caserta, al punto in cui la via Cardinale Portanova incrocia viale Amendola, prolungamento di Corso Garibaldi, è quanto di meno si possa dire di questa tradizionale, secolare processione per ciò che esprime: gioia piena di una popolazione intera, perché la sua Madonna, la Madre della Consolazione, è finalmente arrivata nel vivo della sua Città, in mezzo al suo popolo.
Ad accoglierla è l’Arcivescovo con tutti i suoi Canonici, Curiali e rappresentati del Clero Diocesano; le Autorità civili e militari e questa immensa marea di gente devota, orante e plaudente alla celeste Regina.

Il Superiore dei Cappuccini e i frati tutti dell’Eremo, che lì sono arrivati accompagnando il venerato Quadro nella sua discesa trionfale, lo consegnano simbolicamente al Vescovo, il quale provvederà a custodirlo per due mesi e più nella sua Cattedrale, dove i reggini, in tutto questo tempo, andranno a lodare Dio per le cose belle e grandi che nel tempo ha operato a loro favore per mezzo dell’intercessione della Vergine SS.ma della Consolazione.
Ciò che abbiamo brevemente raccontato va al di là di ciò che gli occhi possono vedere o la mente di chi non sa possa immaginare. E’ la città di Reggio che racconta uno scorcio non breve della sua storia ad imperitura memoria, perché tutti sappiano che la Madonna della Consolazione è sua Madre, Patrona e Avvocata, e in questi giorni i reggini si stringono a Lei in modo particolare, come popolo devoto e fedele.

Sono giorni in cui la fede di questa gente si esalta, ma la stessa rimane fresca, profonda ed autentica: fede in Dio Padre, che si fa Madre degli uomini anche attraverso il mistero della divina Maternità di Maria.
Sono giorni in cui questa gente racconta ai posteri la storia dei Cappuccini a Reggio, che questa immagine, essi per primi, hanno amato e venerato come custode della loro Riforma, la quale partorirà grandi figure di Religiosi, apostoli di carità e maestri di vita cristiana eroica: B. Molizzi, L. Comi, Gesualdo Malacrinò, Antonino Tripodi, alcuni tra i tanti.
Sono giorni in cui questa gente vuole così ricordare quante volte nel passato ha goduto della protezione della Madonna in tempi di carestia, di guerra, di pestilenza, di terremoti e tante altre calamità naturali.

Sono giorni in cui questa Città rinnova il suo patto alla Vergine di attenta, filiale devozione e consacrazione, sicura di essere ancora da Lei benedetta in tutte le attese della propria esistenza.
Continuerà questa processione fino a trasformare il Corso Garibaldi, arteria principale e magnifica di questa città, in un chilometrico fiume di teste ondeggianti, che si esaurisce man mano fino a quando le canne dell’organo della Cattedrale non si sostituiranno alla gola stanca degli uomini per proseguire nel canto di lode a Maria, Avvocata del popolo reggino.
(courtesy Santuario Basilica Madonna della Consolazione di Reggio Calabria)