Cassano. “Jé ppu mont” (di Pasquale Cersosimo)

di Pasquale Cersosimo 

Questa è la tipica espressione con cui al mio paese dicono: “Jè ppu mont”, letteralmente “È per il monte”, ossia la zona di campagna di Cassano Ionio, dove tanti cittadini cn tanti sacrifici hanno costruito una casetta per trascorrere l’estate, arredandola, almeno inizialmente, con mobili usati.
Avendo a che fare con la terra, anche gli indumenti vengono riciclati.

L’espressione “Jè ppu mont” indica quindi un oggetto o un prodotto usato, ancora in buono stato, che può essere riciclato nella casa di campagna.
Un’espressione tradizionale alla quale l’amministrazione comunale molto probabilmente non ha voluto rinunciare.
Non a caso, a Marina di Sibari spendono 10 milioni di euro per rifare il look mentre al monte, tra l’altro a ridosso delle elezioni politiche (alle quali il sindaco è candidato alla Camera dei deputati), dopo trent’anni si ricordano di fare l’asfalto, di mettere quattro pali di luce (tra l’altro con decisione improvvisa e con una spesa fuori bilancio) e di fare anche le serate di cabaret con artisti nazionali.
E manco a farlo apposta, sia l’asfalto, sia i pali che l’artista sono roba economica, vecchia, obsoleta.

“Je ppu mont”
Va bene così, la roba buona va portata al mare.
Al monte li accontentiamo con quattro spiccioli, non c’è bisogno dei marciapiedi, delle piste ciclabili o del palo di luce lussuoso come quello di Marina di Sibari e nemmeno degli artisti di grido che da una decina di giorni affollano le piazze marinare.
Al monte bastano dei semplici pali ed un artista la cui ultima comparizione in tv risale al 2012.
Roba economica, scaduta o che sta per scadere.

Jè ppu mont.


La gente però è felice così, ci divertiamo e stiamo insieme e adesso possiamo anche guardarci in faccia la sera.
E se viene il sindaco a fare il comizio prima dello spettacolo gli facciamo anche l’applauso.
Finalmente dopo dieci anni che è al comune lui e la sua squadra ci hanno degnati di una visita, è il minimo che si può fare.
Ma io sinceramente non dico grazie a questa amministrazione comunale.
Anche perché ho una dignità, l’elemosina per lavarmi la coscienza non mi è mai piaciuta ne farla ne riceverla.
Del monte abbiamo pagato solo tasse e adesso ci accontentano con Enzo Salvi (Alias mamma mia comme sto).

Un artista che richiamerà si e no la gente di Cassano.
Mai sia a portare al monte uno o più artisti che avrebbero richiamato il pubblico dai paesi limitrofi.
Mai sia a pensare ad un investimento che avrebbe portato un po’ di respiro anche ai commercianti disposti a vendere i loro prodotti nel parco.
Jè ppu mont, ama fè na cosa justa just…
Abbiamo una collina meravigliosa.
Paesaggi mozzafiato.
Prodotti enogastronomici di qualità.
Ma noi lo usiamo e lo trattiamo come una zona depressa, periferica, dove non vale la pena nemmeno riciclare le cose buone che abbiamo.
Mentre Civita ci sta facendo i miliardi, noi ancora ci facciamo la paranoia che il monte è una cosa grezza solo perché c’è la terra.
Abbiamo l’oro e non capiamo.
E intanto qualcuno se ne andrà a Roma, anche con i voti del monte, magari dall’aereo fotograferà le luci del parco e le pubblicherà su tutte le pagine Facebook della propaganda.
La storia si ripete. Mamma mia comme sto!