Catanzaro, Alfonso Luigi Marra: “Gratteri, perché non tocchi la cupola delle banche?”

Alfonso Luigi Marra, 72 anni, è un avvocato cassazionista con studio a Napoli. È stato avvocato della Camera del Lavoro dal 1975 al 1985, anno in cui si dimise con la Lettera di dimissioni di un avvocato della CGIL dal sindacato e dal PCI, per poi fondare, nel 1987, il Partito di Azione per Lo Sviluppo. Partito né di destra né di sinistra né di centro, perché «la destra erra nel privilegiare l’individuo, la sinistra nel sacrificarlo, ed il centro nel porsi a mezza strada tra due errori, laddove il PAS è fondato sull’idea che l’individuo possa svilupparsi liberamente, come piace alla destra, purché il suo sviluppo sia funzionale allo sviluppo della società, come non può che piacere anche alla sinistra». In quello stesso anno creò anche l’associazione FermiamoLeBanche, che si prefigge l’obiettivo di contrastare il sistema bancario e il signoraggio bancario.

Viene eletto deputato alle Europee del 1994 con 56 592 preferenze nelle liste di Forza Italia, che però lasciò nel 1996, rimanendo iscritto al gruppo politico Unione per l’Europa (del quale faceva parte anche il gruppo Forza Europa), come rappresentante del Partito di Azione per lo Sviluppo. 

Ha sempre accusato apertamente la magistratura di essere il vero artefice della rovina sociale, perché, come scrive da trentanni sul frontespizio dei suoi atti giudiziari: «Se la civiltà è figlia del controllo, la ‘disfunzione’ della giustizia, in realtà funzionale al regime, è necessariamente la madre dell’attuale stato delle cose».Sette miliardi e mezzo di persone – ha avuto modo di scrivere Marra – schiacciate dal signoraggio, dalla fiscalità che da esso deriva, dall’illiceità finanziaria, gestiti dal bilderberg, dalla trilatere, dai governi, dai parlamenti, ormai tutti emanazione della cupola bancaria, e voi magistrati lì, ben pasciuti, beati, che fingete di non vedere… Voi lì che, per distrarre l’opinione pubblica, recitate la commedia di credere che il vostro ruolo sia occuparvi delle gesta della criminalità convenzionale nel mentre sapete bene che essa non è che l’effetto delle criminalità dei veri poteri, quelli al cui servizio anche voi operate: una magistratura salvo le magari molte ma inutili e soprattutto silenti eccezioni culturalmente collusa con la cupola bancaria, ed in grandissima parte materialmente corrotta…”.

E proprio a proposito del suo rapporto con la magistratura, stamattina Alfonso Luigi Marra ha mandato un messaggio forte e chiaro al procuratore della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, che in queste ore sta girando vorticosamente sui social e su Whatsapp.

GRATTERI: FORTE CON I DEBOLI (CIOÈ I DELINQUENTI COMUNI O ANCHE I COMUNI MORTALI), E DEBOLE CON I VERI FORTI (CIOÈ LA CUPOLA CRIMINALE DELLE DINASTIE ARTEFICI DEL SIGNORAGGIO)…

di Alfonso Luigi Marra

Non penserai davvero, caro Gratteri, di poter continuare all’infinito ad atteggiarti a paladino della giustizia nel mentre fingi di non vedere lo spaventoso crimine del signoraggio bancario (leggi il doc da www.signoraggio.it) per non doverlo affrontare?

O dovremmo credere ti sfugga che i tuoi mentovati ‘ndranghetisti arrecano meno di un atomo del danno che causa la cupola bancaria con il signoraggio?

O il problema è che con la ‘ndrangheta si sta sempre in televisione e si fa carriera, mentre affrontando il signoraggio bisogna scontrarsi con i veri forti ed è garantito, almeno per ora, l’isolamento?

Insomma, ora che, grazie agli sforzi non certo tuoi e dell’antimafia, il tema del signoraggio, dopo dodici anni di lotta per divulgarlo, è divenuto noto nel mondo e sta per esplodere, potresti farlo anche tu un piccolo sforzo per darci una mano a batterlo.

Tanto più che – bada bene a quello che sto per dirti – l’idea di mafia, camorra e ‘ndrangheta che avete coltivato e diffuso voi è, non solo completamente e drammaticamente errata, ma appunto funzionale ai desiderata della cupola bancaria in quando diversiva rispetto ai suoi crimini, non essendo affatto esse delle organizzazioni bensì delle culture (vedi, da http://bit.ly/2kc3hR2, il documento “La verità su mafia, camorra e ‘ndrangheta”).

Insomma, caro Nicola, per ora, sia pure un po’ a fatica, voglio credere che ti sei fatto confondere e sei in buona fede, ma se, dopo queste spiegazioni (leggi, ti prego, i documenti cliccabili), insisti, mi spiacerebbe di dover attaccare anche a te l’etichetta di ‘diversamente leccaculo delle banche’..

10.9.2019, ALM