Catanzaro, “Cittadella giudiziaria”: firmato il contratto tra Comune e Ministero

È stato firmato questa mattina il contratto di comodato tra il Comune di Catanzaro e il Ministero di Giustizia avente ad oggetto il compendio di immobili denominato “Ex ospedale militare”, sito in Piazza Stocco e destinato a sede della Procura della Repubblica. L’atto reca la firma del sindaco del capoluogo, Nicola Fiorita, del presidente della Corte di Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, in rappresentanza del dicastero di via Arenula e del Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, quale beneficiario dell’utilizzo dei beni immobili che ospiteranno la sede della Procura Distrettuale e delle squadre di Polizia Giudiziaria. Alla firma del contratto hanno inoltre presenziato Teodora Neri, responsabile dei Servizi Territoriali Cz1-Direzione Regionale Agenzia Demanio e Vittorio Vannini, Direttore Regionale dell’Agenzia del Demanio. Si è così perfezionato l’iter avviato nel 2015 con lo scopo di dare vita a ciò che negli atti ufficiali venne denominata “Cittadella Giudiziaria di Catanzaro” e che adesso può entrare nella sua piena operatività.

L’Agenzia del Demanio è stata promotore del progetto di rifunzionalizzazione di questo strategico immobile cittadino e dell’attività negoziale, riuscendo a coinvolgere tutti gli interlocutori istituzionali nella condivisione di un piano di razionalizzazione delle varie funzioni giudiziarie diffuse sul territorio cittadino e svolgendo il ruolo di Stazione Appaltante per la realizzazione di tutto l’intervento di riconversione dell’immobile.

L’incontro di stamane per la firma del contratto si è svolto in un clima di grande cordialità e spirito di collaborazione interistituzionale. Il Procuratore Gratteri ha voluto fare da guida nel corso di una visita, insieme con i presenti, ai locali del complesso dell’ex ospedale militare che dopo i lavori di ristrutturazione, riqualificazione e adattamento, curati dall’Agenzia del Demanio, restituiscono in tutta la sua bellezza il vecchio convento del ‘400, il cui chiostro è stabilito che rimanga disponibile alla fruizione della cittadinanza, previa intesa con gli uffici giudiziari di riferimento.