Catanzaro, il Tar e lo strapotere (finalmente finito) di Nicola Durante “amico degli amici”

Nicola Durante

Il nuovo presidente del Tar Calabria, Giancarlo Pennetti, di recente insediatosi alla guida del Tribunale amministrativo regionale, forse non sapeva chi è veramente l’ormai ex presidente della II Sezione Nicola Durante ma visto e considerato che le sue “imprese” sono diventate leggenda non ci ha messo molto per scoprirlo e dopo qualche mese gliel’hanno tolto dalle scatole. Ora il Nostro è tornato a Salerno e quantomeno ha smesso di vendere sentenze a tanto al chilo. 

Oggi ormai sono in molti a saperlo, dal momento che – finalmente! – anche qualche media di regime negli ultimi tempi si era accorto che il riverito nome di Nicola Durante era comparso finanche nell’ordinanza del megablitz di Gratteri, Rinascita Scott. Si tratta di quel giudice “invocato” da Nicola Adamo per aggiustare una sentenza per la modica cifra di 50 mila euro. Ma per i lettori di Iacchite’ il nome di Nicola Durante non è certo nuovo.

Iniziamo col dire che il Nostro è meglio conosciuto come signor Porcelli, visto che la moglie (al secolo Roberta Porcelli) dell’ormai ex presidente della seconda sezione del Tar, è stata nominata alla guida dell’Audit regionale con una delibera di giunta firmata nientepopocimenoche dall’anche lui ormai ex governatore Mario Oliverio, alias Palla Palla. Del resto, se ne trovava traccia nel nostro archivio non certo in quello dei giornali di regime… (Regione, nuovi dirigenti: i miracoli del Tar Calanria). E se non bastasse leggete anche questo (La moglie del giudice del Tar dirigente alla Regione: tutti colpevoli tutti in silenzio).

Ma Nicola Durante è coinvolto in politica non solo per la moglie, visti e considerati i suoi trascorsi e si dice che le sue sentenze passassero direttamente dalle varie Case di Agazio Loiero, dati i vecchi rapporti di politica ed affari tra i due, tanto che “Agazio che strazio” aveva proposto il Buon Nicola addirittura come candidato governatore, con relativa approvazione di Nicola Adamo e Mario Oliverio. Ma poi non se ne fece niente, per fortuna dei calabresi… E la coppia Scopelliti-Talarico voleva nominarlo addirittura segretario generale del consiglio regionale. Giusto per farvi capire quanto era bipartisan il soggetto: ma anche in quel caso non se ne fece nulla, sempre per fortuna dei calabresi…

Il nuovo presidente del Tar non ci aveva messo molto a capire che là dentro c’era una giustizia amministrativa ad orologeria che favoriva gli affaristi e i politici nelle loro manfrine.
E del resto le sentenze della seconda sezione puntualmente o quasi venivano ribaltate al Consiglio di Stato…

Fece epoca l’istanza di ricusazione indirizzata al presidente della seconda sezione del Tar, Nicola Durante appunto, nell’atto firmato dall’avvocato del foro di Catanzaro, Giuseppe Pitaro, per conto dei quattro candidati dirigenti regionali esclusi –  Pietro Cerchiara,  Gianfranco Comito, Giuseppe Iiritano, Salvatore Siviglia  – e nella quale si puntava il dito contro una presunta “inopportunità amministrativa” che aveva certamente inficiato il sereno giudizio del presidente della seconda sezione del Tar, giusto per usare un eufemismo.

In sintesi, i quattro candidati esclusi chiedevano formalmente al presidente Durante, di astenersi dal prendere parte al collegio giudicante in quanto “la moglie convivente di Nicola Durante – annota l’avvocato Giuseppe Pitaro – è  Roberta Porcelli, alto funzionario della Regione Calabria nominata dirigente responsabile dell’autorità di Audit dal medesimo organo politico che è ora contrapposta ai ricorrenti nel procedimento, e comunque con atto riconducibile all’Amministrazione resistente, che è parte del giudizio”.

Insomma, la moglie del presidente della seconda sezione del Tar, Nicola Durante, era stata nominata alla guida dell’Audit regionale con una delibera di giunta firmata dal governatore  Mario Oliverio, lo stesso che “nell’ambito di una seduta del Consiglio regionale, ha dichiarato e comunque lasciato intendere che la procedura selettiva interna sarebbe stata solo un “fardello” da svolgere perché imposto dal regolamento regionale ma preannunciando, di fatto, la volontà sua e della giunta di procedere, immediatamente dopo, ad una procedura per il conferimento dell’incarico all’esterno”.

In sintesi, Durante era un jolly, o meglio un deus ex machina della cosiddetta malapolitica, e smistava le carte a suo piacimento facendo in modo di favorire gli amici degli amici.
Ora che il Buon Nicola Gratteri è arrivato anche al Tar, ed è riuscito in qualche modo a mandar via Durante, non sarebbe male che qualcuno spiegasse e mettesse in fila tutte le sentenze che il Nostro si è venduto. Perché prima o poi non solo la verità ma anche tutte le mazzette vengono a galla.