Tra gli indagati dell’operazione che ha portato, tra gli altri, agli arresti del magistrato della Corte d’Appello di Catanzaro Marco Petrini e dell’ex consigliere regionale Pino Tursi Prato, ci sono anche Lorenzo Catizone, fratello di Eva, ex sindaco di Cosenza, e sua madre Virginia Carusi. Sono indagati nell’ambito di un tentativo di corruzione nei confronti del giudice Loredana De Franco, moglie di Catizone, che non figura tra gli indagati. Il tentativo di corruzione infatti non andò in porto.
I fatti. C’è da aggiustare un processo al locale di Guardavalle, il clan Gallelli, e la macchina organizzativa si mette in moto. Parte dall’avvocato di Locri Francesco Saraco – il cui genitore è tra gli imputati condannati in primo grado insieme a Maurizio Gallelli – che sa bene su chi si deve intervenire. Il processo d’Appello è assegnato al giudice cosentino Loredana De Franco. Il gancio su Cosenza è Pino Tursi Prato, un tempo politico, poi condannato per associazione mafiosa e infine faccendiere a 360 gradi. Con relativa consegna di un assegno da 100 mila euro per aggiustare il processo. Per arrivare alla De Franco il gioco è semplicissimo e qui entra in gioco la potenza della “rete familistica”.
Il marito di Loredana De Franco è Lorenzo Catizone, di professione avvocato ma nei fatti soggetto assistito dal potere politico, prima con la sorella al Comune di Cosenza e successivamente con il presidente della Regione. Eva Catizone, prima donna sindaco della città dei Bruzi, ha conosciuto Tursi Prato nel periodo in cui frequentava Nicola Adamo. E insieme gli avevano affidato la patata bollente del Cosenza Calcio. Un giorno d’estate è proprio Tursi Prato che va a Camigliatello Silano da Virginia Carusi, madre di Lorenzo, per portare la ‘mmasciata dell’udienza programmata per tre giorni dopo. Nella stessa giornata la Carusi viene intercettata mentre informa Lorenzo Catizone dell’incontro. Il processo alla fine, però, non sarà aggiustato e le condanne agli imputati verranno confermate.
