Corigliano-Rossano, i lavoratori della Ekrò fermano l’impianto di Bucita: è emergenza sanitaria

Nelle prossime ore il territorio provinciale di Cosenza e particolarmente la Sibaritide e Corigliano-Rossano rischiano di piombare in emergenza igienico-sanitaria a causa dell’impossibilità a conferire i rifiuti in impianto. A Bucita, infatti, i dipendenti della Ekrò, azienda che gestisce il sito, sono entrati in stato di agitazione per il mancato pagamento degli stipendi di maggio e per l’assenza di prospettive lavorative. Tra le altre cose, proprio domani scade il contratto di concessione (già in deroga dallo scorso 2019) in capo all’azienda crotonese. E pertanto, a partire da domani il sito di stoccaggio rifiuti, che si trova nell’area a sud est di Corigliano-Rossano, ritornerà in capo all’Ato di Cosenza che – da quanto se ne sa – al momento non ha prospettive, nessun piano di lavoro né di gestione per l’impianto.

Questo significa che i cassonetti della spazzatura del territorio (che già in queste ore sono stracolmi) continueranno a riempirsi all’inverosimile fino a quando non sarà trovata una soluzione volta a tamponare l’emergenza. Non meglio se la passeranno tutti quei comuni che da anni ormai hanno spinto il ciclo della raccolta differenziata fino a quote superiori al 60%, togliendo i cassonetti dalle strade e che da domani dovranno dire ai loro cittadini di “stipare” la monnezza nelle loro case.

Tutto questo nel mentre l’estate ha già fatto irruzione e la calura è diventata insopportabile. E non si intravede nessun tipo di soluzione, dal momento che l’Ato di Cosenza è nel caos dopo le dimissioni del presidente, che non sono alle porte soluzioni per la vertenza dei lavoratori, che non arriva nessun segnale circa l’organizzazione dell’ecodistretto della Sibaritide e che nessuno ha ancora individuato una discarica al servizio dell’impianto di Bucita.