Corigliano-Rossano, l’asta vincente e “truccatissima” del famigerato Pietro Paolo Oranges

Pietro Paolo Oranges

Non è certo la prima volta (e non sarà l’ultima) che ci occupiamo del famigerato palazzinaro Pietro Paolo Oranges, noto boss del malaffare a Corigliano-Rossano e in tutto lo Jonio. Lo stesso Oranges, dopo essere stato colpito in un recente passato da misura cautelare da parte della Procura di Castrovillari allora diretta da Eugenio Facciolla, poiché ha un fratello commercialista accreditato presso gli Uffici Giudiziari di Roma in qualità di Ctu, noto tra le altre cose per essere consulente dei beni sequestrati alla nota famiglia dei Casamonica, si è sempre vantato di essere in grado di “far trasferire il Procuratore Facciolla in un’isola a svolgere mansioni di passacarte…”. Come del resto, è realmente accaduto… 

E’ doveroso precisare che oltre che dal fratello commercialista, Oranges è protetto anche da un suo complice nel ramo dell’usura e delle truffe, un soggetto che da venditore di pezzi di ricambi auto, oggi è diventato un broker di una multinazionale assicurativa con vari clienti, ivi compreso il Ministero della Giustizia. Si chiama Francesco Trebisonda ed è quel soggetto che invita tutti i massoni e i papponi della massomafia nella sua lussuosa villa a Corigliano, per come abbiamo scritto a suo tempo e con dovizia di particolari (http://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-corigliano-rossano-festa-in-villa-il-prefetto-e-gli-impresentabili/).

Oggi il nome di Pietro Paolo Oranges torna alla ribalta perché fa parte del gran verminaio della aste immobiliari giudiziarie “pilotate” al Tribunale di Castrovillari. Oranges figura tra gli indagati e anche se nessun media di regime ha “osato” approfondire l’argomento, si parla molto di lui nell’ordinanza del Tribunale di Castrovillari. Che noi – al contrario di altri – pubblichiamo volentieri… 

Le condotte illecite del capo 47 riguardano la procedura esecutiva n. 49/2006, con professionista delegato Antonello Levote, relativamente all’asta svolta in data 21-12-2018, avente ad oggetto un opificio nel comune di Corigliano Calabro in contrada Santa Lucia, sede della falegnameria “Caricato”, per la quale è risultato interessato Pietro Paolo Oranges.

Gli elementi indiziari acquisiti nel corso delle indagini dimostrano come quest’ultimo si sia rivolto a Giuseppe Andrea Zangaro per effettuare acquisti in almeno tre aste immobiliari giudiziarie, concernenti altrettante procedure esecutive, rispetto alle quali risultano coinvolti anche gli altri sodali, Giorgio Le Pera e Alfonso Petrone. La circostanza è anche riferita dallo Zangaro alla moglie (“… Più ci sono queste aste… praticamente tre aste che deve fare Pietro Oranges, hai capì…”).

Appare opportuno delineare dapprima le vicende attinenti alle procedure nelle quali l’Oranges aveva un interesse diretto all’acquisto, trattando successivamente l’asta della procedura esecutiva n. 49/2006 in relazione alla quale emerge, dalle conversazioni intercettate, che l’uomo partecipa al solo fine di far “riacquistare” l’immobile alla famiglia del debitore, Caricato.

PROCEDURA FALLIMENTARE N. 17/1990 DEL TRIBUNALE DI CASTROVILLARI – ASTA DEL 25-5-2018 E SUCCESSIVE – PROFESSIONISTA DELEGATO AVV. SERAFINO TRENTO – IMMOBILE SITO NEI PRESSI DELL’HOTEL GALLO D’ORO –

Dall’esito delle intercettazioni è emerso che Pietro Paolo Oranges si è rivolto a Giuseppe Andrea Zangaro, il quale ha a sua volta incaricato quale legale per la predisposizione della documentazione suo cognato Antonio Policastri, anche se non è stata poi rilevata una successiva partecipazione all’asta. Tanto emerge dalle conversazioni tra lo Zangari e il Policastri circa la predisposizione della documentazione oltre alla messaggistica whatsapp tra i due.

PROCEDURA ESECUTIVA N. 39/2010 DEL TRIBUNALE DI CASTROVILLARI – ASTA DEL 12-12-2018 – PROFESSIONISTA DELEGATO VINCENZO ANANIA – IMMOBILE DELL’AZIENDA AGRICOLA ARMANIA DI ROSSANO –

Zangaro e Le Pera hanno già discusso dell’asta mettendosi d’accordo per premiare il “miglior offerente” e rilevato che il professionista delegato è Anania, decidono di contattarlo per chiedere informazioni sul bene esecutato… Emerge altresì che anche Pietro Paolo Oranges aveva interesse all’acquisto degli immobili esecutati nella procedura in esame, tanto che si era rivolto, separatamente, ad entrambi gli indagati, i quali, dopo averne discusso tra loro, decidono di rendere manifesta all’Oranges la loro “società”, valutando di concordare anticipatamente la somma da richiedergli per la loro attività.

ZANGARO: Piero Oranges… vuoi vedere che vuole fare questa…

LE PERA: eeeh… mo dobbiamo essere bravi io e te…

ZANGARO: E te l’ha detto a te pure?

LE PERA: No, ne abbiamo parlato e ci stiamo vedendo… OMISSIS

ZANGARO: Allora, o io dico chiaramente che io e te siamo la stessa persona…

LE PERA: e ci sputtaniamo…

ZANGARO: Oppure dobbiamo fare il doppio gioco noi

LE PERA: Del tipo?

ZANGARO: Del tipo, tu quanto gli hai chiesto?

LE PERA: Noooo, non ne ho parlato per niente di questo

ZANGARO: Eh, mettiamoci d’accordo…

Successivamente Zangaro informa Le Pera di aver detto a Oranges che sono in effetti “la stessa cosa”. Poi è emerso che l’Oranges ha desistito dall’acquisto poiché preoccupato rispetto a possibili motivi ostativi per l’esecuzione di lavori che egli poi era intenzionato ad effettuare sul fondo.

IMMOBILE DELLA FAMIGLIA CARICATO

In vista dell’asta del 21-12-2018 Oranges contatta Zangaro e durante un incontro gli espone l’interesse della famiglia del debitore esecutato ad acquistare l’immobile attraverso un prestanome (“o se la prende Eugenio, quello delle immondizie, che è il cugino, o io o lui, uno dei due”). I due, quindi, discutono su come giungere all’aggiudicazione, e di come escludere altri concorrenti. Al riguardo, lo Zangaro fa presente all’interlocutore di essere già stato contattato da altre persone interessate, alcuni suoi cugini, ma che avrebbe provveduto ad allontanarli: “quelliiii… dei miei cugini, vabbè ma a quelli me li posso pulizzare io (togliere di mezzo), non è un problema”.

Giuseppe Andrea Zangaro

L’Oranges, dal canto suo, informa lo Zangaro di un probabile concorrente che, alla guida di un’Audi Q8, unitamente al curatore era andato a visionare l’immobile, ricevendo il consiglio di far consultare al legale del Caricato il fascicolo della procedura, in modo da poter visionare le relazioni del curatore fatte al giudice circa le visite effettuate all’immobile da parte di soggetti interessati. “… Lui è costituito con l’avvocato suo? … Caricato? … Eh, lui comunica al giudice chi ha visionato la procedura elettronica, ed esce il nome e cognome…”. Nel corso dell’incontro, quindi, i due si accordano affinché gli eventuali possibili concorrenti estranei alla famiglia Caricato vengano allontanati. O meglio “pulizzati”…

ZANGARO: Me l’hanno chiesto due prima a me, due persone me l’hanno chiesto…

ORANGES: E ce li dobbiamo pulizzare (togliere di torno)…

ZANGARO: Hai fatto bene a chiamarmi…

Lo Zangaro, infine, prende l’impegno di seguire lui tutta la vicenda attraverso l’avvocato Petrone, facendo presente che quest’ultimo è in ottimi rapporti con il professionista delegato Antonello Levote e affermando che quest’ultimo, cinque giorni prima dell’asta riesce a vedere i bonifici effettuati dagli offerenti.

ORANGES: Questa me la devi seguire;

ZANGARO: Non è un problema ma la dobbiamo seguire… anche perché noi siamo in ottimi rapporti con Levote…

Alfonso Cesare Petrone

ORANGES: Chi è l’avvocato?;

ZANGARO: Alfonso;

ORANGES: Alfonso chi?;

ZANGARO: Petrone;

ORANGES: Quello che è… non c’è problema…

ZANGARO: Questo lo vediamo perché lui piglia ‘sti dati, che essendo telematica, e sai come funziona, prima dei cinque giorni comunque escono tutte ‘ste cose… Quand’è l’asta? Il 20?

ORANGES: 21 dicembre

ZANGARO: Dobbiamo incominciare a darmi mandato di chi se lo prende e facciamo già mandato e tutto quanto ad Alfonso bello pulito pulito… a quello mo me lo pulizzo io…

ORANGES: Te lo devi pulizzare… e quest’altro dobbiamo vedere…

ZANGARO: Quest’altro è un Q5…; ma il Q5 è èiù facile che lo acchiappi telematicamente; deve chiamare l’avvocato, deve andare con la pennetta l’avvocato, mette il procedimento e la fanno… questa tra virgolette è una cosa losca che faccio… faccio costituire la parte in modo che io vedo tutti i movimenti…

ORANGES: Con Alfonso come dobbiamo fare… lo faccio vedere ad Alfonso che devo fare?

ZANGARO: No, no, fai portare i documenti, fai portare tutto che me la vedo io…

In una conversazione con la moglie, Valeria Policastri, lo Zangaro racconta le richieste fattegli da Oranges e gli impegni che egli ha assunto per agevolare il buon esito della gara a favore del Caricato, affermando di aver chiesto, in cambio, l’intercessione dell’Oranges nei confronti del proprietario dell’azienda Ecoross (settore rifiuti), cugino del debitore, al fine dell’assunzione di “Stefano” (ZANGARO: Ohi Piè io te lo faccio il piacere, io tengo a due che la vogliono e non la dò a nessuno, nel senso che te la faccio prendere a te… però mi devi fare un piacere… mi devi fare assumere a Stefano? Hai capito?).

Seguono conversazioni tra Zangaro e Petrone, al quale viene chiesto se abbia ricevuto una chiamata da Oranges riguardo all’immobile espropriato a Caricato, vicenda alla quale era interessato il proprietario dell’Ecoross… A questo punto, viene riferito ad Oranges che i Caricato avevano presentato la loro offerta e che era stato detto loro che era l’unica presentata, ma Oranges si mostra preoccupato per l’avvenuta visita all’immobile da parte di una persona che avrebbe fatto fotografie per conto di un’agenzia. Lo Zangaro manifesta la sua diffidenza verso il professionista delegato, decidendo di farlo contattare da Petrone, il quale avrebbe finto di essere interessato all’immobile, in modo da verificare la successiva condotta del Levote, da ritenersi affidabile qualora avesse notiziato della cosa l’Oranges…

Al fine di acquisire notizie su ulteriori partecipanti, Zangaro si offre di chiedere all’avvocato Chiarello e all’avvocato Giovanni Cimino notizie circa eventuali clienti che li avessero incaricati per la partecipazione all’asta dell’immobile di Caricato, poiché egli ritiene che siano costoro professionisti a cui potenziali concorrenti potrebbero rivolgersi…

Nel corso di un successivo incontro, Oranges rappresenta le sue preoccupazioni a Zangaro perché il professionista delegato ha portato altri a visitare l’immobile, riferendo a un terzo soggetto che non vi erano offerte, mentre i Caricato avevano già presentato la loro offerta.

ORANGES: “Però è stato una merda il Levote… ci hanno dato la busta “prendi” e a quello ha detto “no ancora no”, e ci aveva portato ad un altro, che quello ha detto “ohi Piè, a me mi ha detto in questa maniera, aspetta che ti mando la busta… per il nove dovrebbe uscire…”.

ZANGARO: No, non ti fidare…

ORANGES: Come cazzo dobbiamo fare con questo? Se questo mo ci fa andare a qualcuno!

ZANGARO: Intanto è manuale, mi segui? Quindi tu dopo, il giorno prima, dopo le tredici, poi vai da lui, non ti può dire… cioè inteso che se ti vuole agevolare ti dice “non c’è nessuno… c’è qualcuno…”…

I due continuano a discutere di ulteriori possibili interessati (come tale Pucci) e del comportamento poco chiaro del professionista delegato.

Da quanto sinora argomentato, si evince come Zangaro e la sua organizzazione abbiano raggiunto un tale grado reputazionale nell’ambito della “gestione” della partecipazione alle aste immobiliari giudiziarie, da divenire punto di riferimento a cui rivolgersi per ottenere un positivo e vantaggioso acquisto all’asta. Anche Pietro Paolo Oranges, consapevole della preminenza dell’organizzazione di Zangaro nel settore, si rivolge a lui e a Le Pera per partecipare a più di una procedura esecutiva.