In teoria il passaggio delle consegne tra Mario Occhiuto e Franz Caruso dovrebbe vedere una serie di cambiamenti negli equilibri che governano la spartizione del bottino degli affari a Palazzo dei Bruzi. Tra le tante questioni da risolvere non c’è dubbio che una delle principali è quella della gerarchia delle cooperative, insomma chi è che fa i soldi con tutto quell’ambaradan di circa 500 posti di lavoro con tutto l’indotto che ne consegue messo in moto da Giacomo Mancini e che è finito per dieci lunghi anni nelle mani di un delinquente e truffatore conclamato come Mario Occhiuto. Tutti sanno che il cazzaro, grazie al suo amico prefetto Cannizzaro, si è tolto dalle scatole i presidenti che gli davano fastidio affibbiandogli una interdittiva antimafia e dunque è più che giusto che si sappia chi è che se ne è avvantaggiato.
Questa foto potremmo intitolarla “il cazzaro e i suoi lecchini” Iniziamo con il primo da destra, il suo preferito, quello che i dipendenti delle cooperative definite “cattive” chiamano semplicemente il lecchino del sindaco e al secolo è Maurizio Morelli, l’ unico che gestisce due cooperative, Semper e Semper uno e che ha in mano l’intera gestione dello spazzamento cittadino, un affare che gli rende parecchi soldini.
Vicino al cazzaro, con la camicia azzurra, c’è Fiore Bruzzese e subito dopo Eugenio De Angelis mentre alle spalle dell’allegra comitiva c’è Francesco Gagliano.
Fiore Bruzzese (o Abruzzese), presidente della cooperativa “I Due Fiumi”, associato in ATI (associazione temporanea di imprese) con le cooperative di Gennaro Acri e Ippolito Tuoto, ha la manutenzione di tutto il verde della città, compresa la villa nuova. Un altro business da parecchi soldini, che ha fatto fuori tutte le altre cooperative.
Eugenio De Angelis invece, deus ex machina della cooperativa “Alarico” è quello che ha l’appalto dei cimiteri, nel quale lavora anche il Gagliano, che però non è a tempo pieno, visto che lavora privatamente anche in uno studio commerciale per “arrotondare” che – poverino – i soldi non gli bastano. La longa manus di De Angelis (e Gagliano) si estende sui cimiteri di Cosenza, Samt’Ippolito e Donnici e vi renderete conto quanti altri soldini ha portato al clan del cazzaro e delle cooperative.
E adesso? Gli scommettitori sono già al lavoro. C’è chi dice che il clan di Occhiuto verrà confermato in tutto e per tutto e nessuno se ne scandalizzerebbe più di tanto. Sono o non sono fratelli di loggia (coperta) tutti quanti? E allora, le voci che arrivano dalle cooperative sono quasi univoche: da qui a poco arriveranno novità (si fa per dire) “incappucciate” dal clan di Franz Caruso. che poi è lo stesso di Occhiuto. Viva la paranza!