Robertino Occhiuto (e famiglia) story/6. Il summit con Clini e Barbieri filmato dalla Finanza per l’appalto di piazza Fera

Prima di andare avanti nella narrazione della storia della famiglia Occhiuto e delle sue “imprese”, è necessario fare un passo indietro.

Mario Occhiuto all’epoca (2004) era un architetto fallito con debiti enormi da coprire, come oggi del resto. Tutti i suoi progetti si erano rivelati alla fine dei veri e propri fallimenti economici. Ed è in cerca di qualcuno che gli dia una mano. E attraverso gli amici degli amici arriva a Corrado Clini. All’epoca super potente direttore generale del ministero dell’Ambiente. Che subito comprende le enormi potenzialità truffaldine di Mario che in quel momento sono proprio le qualità che servono a Clini per concludere una serie di intrallazzi che sta attuando in giro per il mondo.

A cominciare dalla Cina. C’è da spendere una montagna di soldi per costruire il ministero dell’Ambiente a Pechino, il padiglione espositivo a Shanghai e altro. Siamo nel lontano 2005 e Mario ha da poco avviato alla rovina il suo studio: il mOa archietture, di cui si sono perse le tracce anche su internet (ha cancellato il sito).

Dopo i vari incontri con Clini e stabilito il peso delle bustarelle e come devono girare i soldi, i due stringono un patto di collaborazione truffaldina ai danni dello stato. Clini gli consiglia, per darsi un tono e per meglio maneggiare la guagna, di aprire anche un ufficio in Cina (Pechino) e per sbrigare carte un altro a Roma.

A partire dal 2005, i due si daranno da fare in operazioni di ladrocinio per quasi un decennio fino alla tragica conclusione della storia criminale di Clini. Che di seguito riassumiamo.

Nell’ottobre 2013 viene ascoltato dalla procura di Ferrara in merito a un’indagine sul progetto di cooperazione ambientale internazionale “New Eden in Iraq”. Il progetto «Immediate Action Plan for Water Resources Management in post war Iraq – New Eden» era nato nel 2003, quando Clini era direttore generale del ministero dell’Ambiente, e prevedeva una serie di finanziamenti – 54 milioni di euro – destinati al risanamento ambientale dell’Iraq: riduzione dell’inquinamento, riforestazione, protezione della fauna, gestione dei bacini idrografici del Tigri e dell’Eufrate.

Comprendeva inoltre corsi di addestramento sui metodi, sui programmi e sulle attrezzature di lavoro per la popolazione locale. Il finanziamento faceva parte dell’impegno italiano all’interno degli accordi internazionali di Kyoto sull’ambiente firmati nel 1997 e nel progetto era coinvolta anche l’organizzazione statunitense Iraq Foundation. La Iraq Foundation, nel 2006, cedette la gestione del progetto a una ONG con sede in Iraq (la Nature Iraq) che aveva come referenti tecnici in Italia lo studio Galli Ingegneria SGI di Padova e una società di Ferrara, la Med Ingegneria, con basi operative a Padova, Ravenna, Cagliari, Genova. La Med Ingegneria era rappresentata da Augusto Calore Pretner( anche lui arrestato). L’accusa è un classico: mazzette e tangenti a dire basta.

Nell’ambito di questa indagine, il 26 maggio 2014, Corrado Clini viene arrestato dalla Guardia di Finanza con l’accusa di peculato. Nei suoi confronti furono disposti gli arresti domiciliari.

Il giorno dopo il suo arresto, la procura di Roma rende noto che l’ex ministro è accusato di far parte di una associazione per delinquere finalizzata alla corruzione.

A giugno dello stesso anno arriva l’accusa di riciclaggio internazionale di denaro, che viene contestata in Svizzera, per i soldi trovati in un conto cifrato alla Ubs di Lugano. Per questo l’imputato è stato interrogato a Ferrara con rogatoria internazionale richiesta dalla procura di Lugano.

Il 12 marzo 2015 è iniziato il processo: l’ipotesi di reato è che egli abbia ricevuto una tangente da oltre un milione di euro, solo in questo caso. Poi anche Occhiuto sarà indagato per queste vicende dalla Dda di Roma ma è riuscito ad “appattare” il procedimento.

Clini invece per la prima parte del processo qualche mese fa ha beccato sei anni di carcere, uno e mezzo in più rispetto a quanto aveva chiesto la procura. Si tratta del processo New Eden per corruzione aggravata dalla circostanza della transnazionalità. Ed è il processo immediatamente precedente a quello nel quale Clini è stato rinviato a giudizio insieme al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e alla compagna Martina Hauser, detta anche la zarina dei Balcani e che invece è stato insabbiato. 

Ma torniamo ai traffici di Clini e Occhiuto: i due si danno da fare (Mario diventa l’architetto che firmerà tutti i progetti proposti da Clini in Cina), si avvicinano per Cosenza le elezioni amministrative del 2011. E Clini dice a Mario che se lui fosse diventato sindaco di Cosenza gli affari  e gli intrallazzi si sarebbero potuti triplicare. Un’occasione che andava organizzata. E già i presupposti, con la costituzione della paranza a Cosenza con a capo Occhiuto, si erano creati.

Oltre alla possibilità di avere Mario come sindaco si faceva sempre più largo la voce che vedeva Clini come papabile ad occupare una poltrona da ministro in un governo tecnico, visto il traballare dell’allora governo Berlusconi. E questo nella saga degli intrallazzi non è cosa da poco. Avere un ministro che ti fa arrivare direttamente a guagna… è come fare 13 al Totocalcio di una volta.

Clini dice a Mario che sarebbe stato opportuno sentire un po’ di amici romani per capire cosa ne pensassero di questa sua eventuale candidatura a sindaco. E fu in una di queste occasioni che Clini presentò l’imprenditore (don) Giorgio Ottavio Barbieri a Mario.

Caro Mario, disse Clini, don Barbieri è la chiave di volta ai nostri problemi: lui ti assicura la giusta copertura mafiosa con annessi voti a Cosenza e in cambio tu sarai generoso con gli appalti con  lui. Un affare per tutti. Benedetto alla grande anche da Robertino Occhiuto, che nel frattempo stava continuando i suoi traffici ma guardava con crescente preoccupazione agli ‘mmuolicii del fratello, che avrebbero potuto creare anche a lui enormi problemi. E anche Robertino è presente al brindisi per il patto con Corrado Clini e Giorgio Barbieri. Si sarebbero ritrovati da lì a poco per concludere l’affidamento mafioso dell’appalto di piazza Fera/Bilotti. Una scena che fu filmata ed intercettata dalla Guardia di Finanza cosentina per quella inchiesta che poi fu clamorosamente insabbiata nonostante la Dda abbia firmato un decreto di sequestro della piazza tuttora parzialmente in atto.

Del rapporto tra Mario Occhiuto e l’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini, hanno scritto e detto anche giornalisti di grido. Clini ha governato il ministero, anche nella funzione di direttore generale, per oltre 25 anni. Ci arrivò in quota Psi (lo volle Giorgio Ruffolo) dopo una breva carriera alla corte di Gianni De Michelis. 25 anni in cui Clini è stato spesso il vero ministro gestendo progetti di bonifica e cooperazione per miliardi di euro.

Clini, tra le altre cose, ha una società che si chiama Dfs. Lavora moltissimo in Cina. Sì, perché in Oriente Corrado è conosciutissimo: ha incarichi e consulenze con università e istituzioni cinesi. D’altronde coi fondi del suo ministero, i cinesi hanno costruito il loro ministero dell’Ambiente. A Shanghai, invece, c’è il padiglione italiano e altri progetti italiani del “Sino-italian cooperation program” si ritrovano un po’ in tutta la Terra di Mezzo.

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“… Il suo progettista preferito è l’architetto Mario Occhiuto, con studio a Roma, Pechino e Cosenza, città di cui è sindaco dal 2011 e che governava fino a ieri con l’assessore all’Ambiente Martina Hauser, compagna di Clini (che in città si vedeva spesso, da ministro persino a inaugurare il canile)…”.

– Tratto da “I 25 anni del sistema Clini”: Valeria Pacelli e Marco Palombi –

LE AZIENDE DI OCCHIUTO E REPORT

Tra i progetti più importanti realizzati da questa società per conto del ministero dell’Ambiente appare, quindi, anche la costruzione della sede dell’omologo dicastero cinese di cui Mario Occhiuto è stato il progettista.

Report di Milena Gabanelli ha scavato a fondo. Luca Chianca, il giornalista che ha ricostruito il sistema Clini, ha sottolineato come il sindaco Occhiuto, appena eletto, nomini ad assessore all’Ambiente, Martina Hauser, moglie dell’ex ministro nonché anche socia in molti affari dello stesso Clini. «Con Martina a Cosenza – evidenzia Chianca – arrivano anche 450mila euro dal ministero e tra i diversi incarichi spuntano le società che formano la Dfs».

Per essere più precisi: stipulazione per conto del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare col Comune di Cosenza di alcuni accordi, tra i quali quello firmato il 18/04/2013 in qualità di Ministro dell’Ambiente (reato ministeriale per cui separatamente si procede, descritto solo in quanto attuativo del programma criminoso del reato associativo), e Mario Occhiuto, riguardante la “Promozione di progetti comuni finalizzati all’analisi, riduzione e neutralizzazione dell’impatto sul clima del Comune di Cosenza con l’obiettivo di realizzare un modello di Comune sostenibile”.

Complessivamente, per effetto delle condotte descritte, il sodalizio otteneva la disponibilità di 112.522.490,22 Euro, pari alla somma dei finanziamenti erogati dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, alle società ad esso riconducibile, su un complessivo stanziato di 230.196.586,03 Euro per i vari progetti in esame. Reati commessi con l’aggravante di cui agli artt. 3 e 4 della legge n. 146/2006, avendo gli imputati costituito un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato al fine di commettere più reati transnazionali in cui sono persone offese il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, in persona del ministero pro tempore o funzionario delegato, rappresentato dall’Avvocatura Generale dello Stato.

GLI OCCHIUTO, CLINI E L’APPALTO DI PIAZZA FERA

Da qui ai rapporti tra Clini e Occhiuto con ricadute dirette su Cosenza, il passo è molto breve e – di norma – il procuratore Gratteri dovrebbe aver fatto qualche domanda ai suoi colleghi perché dovrebbe sapere che la Guardia di Finanza ha indagato a lungo anche per l’inchiesta di Piazza Fera/Bilotti sul rapporto tra Clini e gli Occhiuto. Su di loro erano puntate le telecamere della Finanza a Roma quando, insieme al fratello Robertino il parassita (lo hanno visto tutti) e al titolare del gruppo Barbieri, Giorgio, arrestato più volte perché considerato affiliato al clan Muto e al clan Morabito, aveva incontrato il superministro Clini.

Barbieri non aveva ancora vinto l’appalto.

Si tratta di quelle intercettazioni ambientali con tanto di video che abbiamo visto a ripetizione anche in inchieste più importanti come Mafia Capitale. Tanto per rendere l’idea, si ascolta anche quello che dicono i personaggi ripresi e intercettati.

La Finanza ha consegnato alla Dda di Catanzaro quelle immagini e quel sonoro ormai da più tempo. Sì, perché alla procura di Cosenza quel buffone dell’ex procuratore Granieri e i suoi pm venduti hanno addirittura archiviato l’inchiesta costringendo le Fiamme Gialle a rivolgersi alla Dda. Ma neanche Gratteri – almeno finora – è riuscito a inchiodare gli Occhiuto.