Milano, 25 aprile. In 100 mila al corteo e Scurati legge il monologo censurato, con una piccola modifica

Qualche tafferuglio ai limiti del corteo, i fumogeni e i fischi all’inno nazionale e al sindaco Giuseppe Sala. Ma contrariamente alle aspettative, alla manifestazione per il 25 aprile a Milano non si sono registrati scontri eccessivamente violenti. “Abbiamo stimato un numero sopra i 100 mila partecipanti”. Lo ha detto dal palco della manifestazione del 25 aprile il presidente di Anpi Milano Primo Minelli. “Non sporcheranno le contestazioni questa festa della Liberazione – ha aggiunto – . Siamo davvero tantissimi oltre quanto abbiamo immaginato tanto che alcuni spezzoni del corteo devono ancora partire”. “Il grosso dei palestinesi – ha aggiunto – era in fondo al corteo, il 25 aprile è una festa unitaria, alla lotta antifascista hanno partecipato tutti, dai monarchici ai comunisti”. Dopo la manifestazione, Minelli ha incontrato due palestinesi che erano sul palco anche se non sono stati fatti intervenire.

Antonio Scurati al corteo di Milano, 25 aprile 2024.
ANSA/ MICHELA NANA

Un grande applauso ha accompagnato Antonio Scurati dopo la lettura del monologo oggi pomeriggio dal palco di piazza Duomo a Milano, da dove lo scrittore è intervenuto dopo aver partecipato al corteo del 25 Aprile. Il premio Strega ha fatto una sola variazione rispetto alla versione originale quando ha detto che «temo che oramai nemmeno questo 25 aprile pronunci la parola antifascismo». «Mentre vi parlo festeggiamo perché questa è la festa della Liberazione che è liberazione dal nazifascismo» ha aggiunto. Terminato il monologo è sceso dal palco e ha abbracciato la segretaria del Pd  Elly Schlein prima di allontanarsi.

Incidenti in piazza Duomo – Ci sono stati anche spintoni, schiaffi e qualche bastonata in piazza Duomo quando al termine del corteo del 25 Aprile è arrivata la comunità ebraica con i suoi striscioni. Gli incidenti sono durati pochi minuti. La Questura ha spiegato che si è trattato di “un gruppo di giovani nordafricani esagitati”, alcuni con bandiere palestinesi, che hanno messo in difficoltà il cordone dei City Angels. Poco dopo sempre in piazza Duomo la polizia ha effettuato una carica di alleggerimento per allontanare i manifestanti pro Palestina che avevano sfondato la barriera con transenne predisposta a protezione del palco. Subito dopo i manifestanti hanno improvvisato un corteo per raggiungere – senza incidenti – la zona del Castello Sforzesco.

Anpi: “Con censura a Scurati tradita la Costituzione” – Lungo applauso per Antonio Scurati dopo la lettura del monologo. Lo scrittore ha fatto una sola variazione rispetto alla versione originale quando ha detto che “temo che oramai nemmeno questo 25 aprile pronunci la parola antifascismo”. “Mentre vi parlo festeggiamo perché questa è la festa della Liberazione che è liberazione dal nazifascismo” ha aggiunto. “Con la censura ad Antonio Scurati la Costituzione è stata tradita“, ha detto il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo dal palco. “Scurati ha ricordato anche l’anniversario di Matteotti e delle stragi nazifasciste – ha aggiunto Pagliarulo -. Ne parlerà di questi temi la Rai che risulta essere un servizio pubblico? Lo ringraziamo per le sue parole e ringraziamo anche la coraggiosa giornalista Serena Bortone che ha letto il dialogo in diretta“.

I fischi e il discorso di Sala – Il corteo era arrivato in piazza Duomo fra i fischi e le contestazioni provenienti dal presidio organizzato dai Giovani Palestinesi, al quale hanno aderito anche le realtà antagoniste. Fischi e urla ‘assassini assassini” e “vergogna“, sono stati indirizzati soprattutto alla Brigata ebraica che esponeva bandiere di Israele. I manifestanti pro Palestina hanno fischiato anche l’inno d’Italia e il sindaco Sala. Il primo cittadino, sul palco, ha attaccato l’esecutivo: “Il fascismo è stato fino dall’origine un crimine prima ancora che una sciagura, diventata poi la più grande tragedia vissuta dall’umanità nella sua alleanza con il nazismo. Ma perché una parte del governo non ha mai voluto chiarire questo equivoco di fondo? Una professione di antifascismo non è così difficile da pronunciare, è l’abc della democrazia. Invece sempre e solo silenzio imbarazzato e imbarazzante”.