Crisi da spiaggia, Salvini fallisce anche con l’ultima proposta al M5s: Conte parlerà il 20 agosto

Il Senato non ha approvato le proposte di Lega e Forza Italia mirate a far votare la mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte addirittura già nella serata di oggi o al massimo nella giornata di domani. Salvini aveva provato in extremis ad accettare la proposta del M5s per il taglio dei parlamentari chiedendo il sì al suo calendario per poi andare subito al voto, ma senza successo. Le tre votazioni degli ordini del giorno presentati da Bernini, Romeo e Larussa sono state bocciate dall’assemblea di Palazzo Madama, così com’era sembrato definitivamente chiaro dopo la conferenza stampa di oggi pomeriggio di Matteo Renzi. Di conseguenza, M5s e Pd insieme alle forze di sinistra si sono accordati per consentire al presidente Conte di poter fare le sue comunicazioni al Senato nella giornata del 20 agosto facendo andare clamorosamente in minoranza la Lega. Il voto anticipato si allontana sempre di più e prende sempre più consistenza l’ipotesi di un nuovo governo.

“Non abbiamo paura di andare al voto”, ha affermato il senatore del M5s Stefano Patuanelli rispondendo a Salvini. “Ma la proposta di votare subito alla Camera il taglio dei parlamentari è possibile solo se domani non verrà votata la sfiducia a Conte”. Discorso chiuso con tanto di presa per i fondelli per l’ultimo, patetico tentativo della Lega di evitare la figuraccia. Di Maio, infatti, ha ribadito che se Salvini vuole davvero il taglio dei parlamentari deve giocoforza ritirare la sua mozione di sfiducia a Conte e quindi far rientrare la crisi. Una sorta di cane che si morde la coda…