Il Crotone resiste mezzora poi sale in cattedra CR7

Terza apparizione allo Stadium e terza sconfitta con l’identico punteggio. Il Crotone ci ha provato, ma è durato un tempo, o giù di lì, prima di arrendersi a Cristiano Ronaldo e alla forza d’urto di una Juventus che ha faticato nelle prime battute ma alla distanza ha creato un solco inarrivabile per i rossoblù.

L’attesa ‘rivoluzione’ di Stroppa si materializza in un abbozzo di 4-4-2 che contempla la presenza di Pereira e Luperto sugli esterni con Magallan e Golemic centrali. In mezzo al campo Vulic e il recuperato Molina, Reca agisce più alto sulla sinistra e Messias svaria sulla corsia opposta con licenza di accentrarsi e duettare con Ounas, che completa il tandem con Di Carmine. Di fronte una Juventus ridotta ai minimi termini che conteggia assenze illustri (Arthur, Cuadrado, Dybala, Bonucci e Chiellini), ma presenta al centro dell’attacco Cristiano Ronaldo, prima assoluta contro i rossoblù.

Il new style del Crotone si fa anche apprezzare per un approccio più compatto e vivace, gli interpreti lavorano con attenzione chiudendo gli spazi e non disdegnando sortite offensive, tanto che la prima è proprio di marca pitagorica con Reca che approfitta della scivolata di Danilo e svirgola una comoda chance a pochi metri da Buffon. La Juventus gira spesso a vuoto e rischia nel palleggio quando gli intercetti di Messias, ma anche di Ounas, spalancano il campo a ripartenze velenose che però si perdono nei sedici metri nemici. Pur pasticciando i bianconeri cominciano ad accampare le tende nell’area di Cordaz e collezionano azioni che prima Ramsey e poi lo stesso Ronaldo si divorano. C’è la traversa a graziare la porta di Cordaz, ma la pressione aumenta e anche se il Crotone resta vivo concede sempre più rischi. E nel finale di tempo arriva la sentenza di Cristiano Ronaldo, letale di testa su imbeccata di Alex Sandro (il Var conferma dopo una lunga valutazione per un sospetto fuorigioco) e otto minuti dopo con un altro imperioso stacco su traversone di Ramsey. In pochi minuti il Crotone vanifica l’ottimo lavoro di un tempo comunque apprezzabile, rischiando il tracollo prima del gong sempre con Ronaldo, che però stavolta a porta spalancata spedisce clamorosamente a lato.

Il ritorno alle origini tattiche è la prima novità della ripresa: c’è Marrone al posto dell’acciaccato Luperto, ma soprattutto ritorna la linea a 3 con l’ex juventino affiancato a Magallan e Golemic. Pereira sale qualche metro avanti e Messias agisce in una sorte di tridente completato da Ounad e Di Carmine, sempre pronti ad alzare il pressing e avventurarsi dalle parti di Buffon. Ma la partita ha preso un indirizzo complicato, mentre la Juventus è più sciolta e sicura dopo le titubanze iniziali. E le occasioni fioccano come la neve in alta quota, e mentre CR7 si divora la tripletta, ci pensa McKennie a piegare le mani di Cordaz capitalizzando una mischia generata sugli sviluppi di un calcio d’angolo. La girandola dei cambi spegne ulteriormente il senso di un match ormai in ghiacciaia per la Juventus. Fonte: Il Crotonese

JUVENTUS-CROTONE 3-0

MARCATORI: 38′ pt Ronaldo, 46′ pt Ronaldo, 21′ st McKennie.

JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Danilo, De Ligt, Demiral, Alex Sandro (41′ st Frabotta); Chiesa (41′ st Di Pardo), Bentancur (25′ st Fagioli), Ramsey (31′ st Bernardeschi), McKennie; Kulusevski (31′ st Moraya), Ronaldo. A disp.: Sczesny,  Pinsoglio, Dragusin, Peeters. All. Pirlo
CROTONE (4-4-2): Cordaz; P.Pereira, Magallan, Golemic, Luperto (1′ st Marrone); Molina (27′ st Zanellato), Vulic; Messias, Ounas (27′ st Simy), Reca (22′ st Rispoli); Di Carmine (31′ st Riviere). A disp.: Festa, Crespi, Cigarini, Dragus, D’Aprile, Petriccione, Eduardo. All. Stroppa.

ARBITRO: Marini di Roma