Le cantate di Adolfo Foggetti/8: Potestio, l’uomo del clan al Comune

Il nostro amico/a, che non ci abbandona mai, ha capito che c’è bisogno di qualcosa di concreto sul coinvolgimento del sindaco Occhiuto con la malavita locale. E così, non potendomi “regalare” i file audio, per i motivi che ho già spiegato, ci regala le ultime cantate, fresche fresche di Adolfo. Oggi pubblichiamo giusto un passaggio, sulle altre cose che abbiamo letto dobbiamo ragionare un po’, per capire se, divulgandole, diamo ad Occhiuto e compari la possibilità di correre ai ripari.

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Nello stesso tempo, questo serve a far capire al lettore che quanto finora detto sull’avvocato Sammarco corrisponde al vero. Il legale è colui il quale ha diffuso per primo i verbali secretati dei pentiti al sol fine di screditarli, commettendo un grave reato (e se ne accorgerà presto), ma, nonostante lui ne fosse in possesso, si è guardato bene dal diffondere quelle parti che interessano il suo nuovo amico (che lo porterà alla rovina) Occhiuto.

Anzi, molte parti nei verbali fatti circolare da lui risultano cancellate con un artificio informatico. “Avvocà, mi dispiace, ma oramai sei stato sgamato” e comunque vada lei dovrà rispondere di questo grave reato. Altrimenti vuol dire che qui la giustizia non esiste. O meglio esiste solo per i caggi che ci ‘ngappanu.

Ecco il passaggio in cui Adolfo riferisce che il loro referente in Comune è il capogabinetto (che non è l’omino della strada) del sindaco Occhiuto, Carmine Potestio. E parla come abbiamo scritto – caro avvocato Sammarco non vedo l’ora di trovarmi in tribunale, davanti a un giudice onesto, per argomentare oltre ogni ragionevole dubbio, carte alla mano, quanto da noi sostenuto sulla sua persona – di appalti e favori. E scusate se è poco, e non finisce qui…

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