Lettere a Iacchite’: “Ci vorrebbe una rivoluzione nel settore ristorazione: siamo tutti molto stanchi”

Buongiorno,

Vi scrivo poiché leggo sempre i vostri articoli, vi stimo e spero possiate dar voce alle mie parole…
Quest’anno, ma forse parliamo già degli ultimi anni stiamo vivendo una crisi nel settore della ristorazione, tutta Italia è in ginocchio perché non si trovano dipendenti, qualificati soprattutto, nessuno ambisce più a diventare cameriere o cuoco, oramai è visto come un lavoro di scarto, di salvataggio in caso estremo…
Detto questo, volevo soffermarmi sul fatto che sui social soprattutto ,ma anche nei vari media si parla di sfruttamento delle risorse umane, di sottopaga, orari e lavori pesanti… non voglio dire che non sia vero, magari ce ne sono parecchi che sfruttano in questo modo, ma non è giusto fare di tutta l’erba un fascio, anche perché in tutti i settori ci sono titolari che sfruttano, che non pagano, ma adesso la ristorazione è sotto accusa e non si parla d’altro..
Io sono una cuoca, lavoro da 10 anni nella trattoria di famiglia, amo il mio lavoro, e ho fatto della mia passione il mio lavoro, non potrei essere più felice, nonostante i sacrifici che facciamo. Quest’anno come dicevo, stiamo avendo difficoltà a trovare personale, abbiamo avuto diversi licenziamenti perché purtroppo questa cattiva informazione ha portato i camerieri (anche inesperti) a pretendere molto, sempre di più… Io non credo che una figura di lavapiatti sia sottopagato a mille euro al mese, part-time, solo cena…
C’è gente che ci vive e ci sfama intere famiglie qui in Calabria… premesso questo, arrivo al motivo principale del mio malessere, al perché mi sono spinta a scrivere ad un giornale, ecco, io vedo questa fuga di camerieri e lavoratori ristoratori in genere, come una fuga dalla pressione a cui siamo sottoposti dalla gente, sono stanca anche io…
C’è una cattiva educazione riguardo come comportarsi nei ristoranti e pizzerie… sono stanca io in primis e sono stanca di vedere camerieri piangere perché mortificati dalla gente, chi vorrebbe diventare cameriere sapendo a quello che va incontro?… perciò volevo spostare il mirino sulla clientela, non tutta per fortuna, gli altri mi hanno aiutato con il loro entusiasmo ad andare avanti negli anni…ma adesso sono stanca di comportamenti spavaldi, dell’estate senza orari per cenare, dei grandi critici gastronomici solo perché guardano Alessandro Borghese alla televisione…
Noi facciamo un menù, perciò quella è la nostra offerta, voi scegliete e noi con amore li prepariamo ..quell’amore viene meno quando ti senti dire, tutte le sere, “… quanto ci vuole ho fretta, io senza sale, io sono a dieta, pesa le verdure, mio figlio ha fame piange, la pastina per il bimbo subito, il biberon 30 secondi in microonde”… per non parlare delle offese ai camerieri: “questi li mangi tu, se non ti sbrighi ce ne andiamo” e potrei continuare all’infinito…”A mezzanotte già è chiuso?” (quando tu non vedi l’ora di scappare da quell’inferno caldo, perché sei lì dalle sei).
Adesso, voi che leggete, credete davvero che questa è la ristorazione? Che debba funzionare così?… Beh, se è così, sapete che c’è!? Mollo anche io… con il cuore in gola, le lacrime agli occhi… lascio il mio amato lavoro perché io voglio stupirvi e trasmettere la mia passione con i miei piatti… non faccio “da mangiare”.
Concludo dicendo, a tutti, di farsi un esame di coscienza di mettersi una volta ogni tanto nei panni di chi vi prepara, e vi serve… Noi stiamo in cucina a più di 40 gradi, a volte anche la testa perde colpi, è veramente dura credetemi, non è stimolante avere gente senza empatia, che ti tratta come uno schiavo, perché protetto da “il cliente ha sempre ragione”, che scarica i propri doveri su di te, che ti sfrutta perché fa caldo e non hanno voglia di stare dietro i fornelli… Che mettono in dubbio la tua professionalità, che criticano gratuitamente senza distinguere un pollo da un manzo… Ebbene sappiate che se non ci fossimo noi che schiattiamo nelle cucine, le vostre serate estive non sarebbero più le stesse… Abbiate un po’ di rispetto…
Non abbiamo la bacchetta magica, cuciniamo come cucinereste voi a casa, la pasta bolle sempre gli stessi minuti, la carne uguale… sapete???
Un giorno mi è stato detto che dovevamo stendere il tappeto rosso per ogni cliente… è vero c’è chi lo merita, perché comprende i tuoi sacrifici, e apprezza tutto quello che facciamo… E ringrazio i miei clienti per avermi dato la forza per andare avanti, gli devo tutto quello che adesso so… Ma dobbiamo renderci conto al giorno d’oggi nella situazione che ci troviamo, che il tappeto rosso va steso ai ragazzi che senza un giorno di riposo affrontano un intera estate a 40 gradi, rischiando a volte la salute, per poter permettere a chi può di trascorrere una bella estate…
Vi ringrazio infinitamente se mi aiutate nella mia causa… sono molto pignola e seria nel mio lavoro, ho uno spirito rivoluzionario e vorrei cambiare queste regole… Perché? È normale che un cuoco scappa in Svizzera … anche io se amassi il freddo lo farei .. alle 22 le cucine sono chiuse e non si sgarra… Non esistono estati infinite… Vorrei che un giorno le mie parole, che forse tanti pensano, possano aiutare a cambiare le regole della ristorazione.. ho dedicato 10 anni della mia vita…non ricordo nulla di questi anni, compleanni, Natale, Pasqua, Capodanno ecc… È veramente un sacrificio, lavorare quando gli altri festeggiano e le famiglie si riuniscono…. Se non vogliamo che tutti i ristoranti chiudono, si deve regolamentare… Giorni di riposo, turni, orari di apertura e chiusura.
Grazie infinite