Lettere a Iacchite’: “Crotone, Carlo Tansi e gli ambientalisti senza Voce”

Carlo Tansi e gli ambientalisti senza Voce

Una mattina di febbraio, Carlo Tansi comunicò urbi et orbi che lui abbandonava la politica, “per motivi di salute”. Cinque mesi dopo, passata la crisi pandemica e tanto altro, l’ex capo della protezione civile calabrese ci ripensa. Questa volta al calar delle tenebre, nella notte tra il 7 e 8 luglio, annuncia con un virulento proclama che lui torna in campo. Alle prossime comunali di Crotone sosterrà il candidato a sindaco Vincenzo Voce detto Enzo. “Libereremo Crotone dal Partito Unico della Torta” blatera in rete. Immagina persino di costituire nella città di Pitagora una sorta di repubblica “laica, progressista, ambientalista”.

Addirittura “antisovranista” arriva a dire. La sorpresa è scioccante conoscendo chi è stato designato da Tesoro Calabria a candidarsi alla guida di questa fantomatica repubblica “illuminata” di Crotone. E già. Perchè Vincenzo Voce detto Enzo tutto può dirsi tranne che progressista, laico, ambientalista e antisovranista. Partiamo da quest’aspetto. Alle ultime regionali Voce nelle liste tansiane ottenne un sorprendente 16%. Ebbene, a organizzargli la campagna elettorale furono esponenti dei forconi calabresi di qualche anno fa (ricordate?), ex militanti di Forza Nuova, Lega e Casa Pound e altra paccottiglia complottista e fasciosovranista del genere. Davvero un bel cotè “progressista antisovranista”. Ma anche sulla presunta sensibilità ecologista di Voce i dubbi diventano certezze. Eh sì, perché molti magari non lo ricordano, ma invece i più attenti osservatori rammentano un vecchio progetto turistico dei primi anni 2000. Salì alla ribalta nazionale. Si chiamava Europaradiso. Era una piccola nuova Las Vegas che un losco gruppo d’affari israeliano, voleva impiantare a Crotone, sulle rive dello Jonio, fregandosene altamente dei vincoli ambientali sussistenti sulla foce del fiume Neto.

Tra i fautori autoctoni del progetto faraonico, nell’omonimo comitato, c’era proprio l’attuale candidato a sindaco sponsorizzato da Tansi. Ma l’ambientalismo senza Voce lo si può dedurre anche dai silenzi inquietanti del candidato tansiano sulle discariche del gruppo Vrenna che ammorbano il territorio crotonese, sul business dell’eolico, sul rigassificatore gia bello e pronto a quelle latitudini, sul disboscamento degli alberi contigui all’aeroporto Sant’Anna chiesto (a gran Voce) da Ryanair e da altre compagnie. Insomma, in tutte le battaglie ambientaliste condotte “nella Manhattan del sud diventata la pattumiera dello Jonio” (parole sue) il candidato di Tansi stava altrove magari in combutta con i poteri forti che (con poca Voce) dice di voler combattere. In silenzio, zitto, in questo finto ambientalismo senza parole. Tansi avrebbe fatto meglio a restare nel suo letargo dalla politica. Meglio stare senza Voce che parlare a vanvera.

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