L’ultimo saluto a Gianni Di Marzio. “Ciao papà, allenatore del popolo”

Gianluca Di Marzio stanotte ha scritto il suo discorso più difficile, quello per papà Gianni e lo ha condensato nei sette minuti più sofferti della sua vita, quelli dell’orazione funebre per l’uomo più importante per lui, suo padre.

“Non ti ho mai nascosto niente, anzi forse eri tu che per proteggermi mi nascondevi qualcosa quando dicevi ai miei amici: non dire nulla a Gianluca… Hai vissuto per me come io vivo per te. Mi mancherà il contatto fisico con te, la tua voce – anche se molti tuoi giocatori ti imitano così bene che mi sembrerà di averti ancora qui… Mi mancheranno i tuoi confronti calcistici quotidiani. Tre giorni fa mi parlavi del tuo figlioccio De Zerbi, di Mourinho che è una volpe, del Padova che vincerà il campionato e di quel talento dell’Ajax del 2003 che sarà il tuo prossimo colpo…”.

Dietro la corazza e la tempra del combattente, di sanguigno uomo del Sud, capace di allenare gli opposti: Palermo e Catania, Catanzaro e Cosenza, amando e dividendo come i veri condottieri, ti sei concesso un ultimo dolce momento di fragilità, il tuo finale di partita... venerdì sera, del resto dicevi sempre che quando non si può vincere è meglio non perdere… E non volevi perdere il contatto fisico con noi… Tu resterai dovunque, sui muri e negli angoli delle città, sulle panchine, nelle curve, nei ricordi di migliaia e migliaia di persone…”.

La tua Napoli… mi dicevi che mi sarebbe servita una settimana bianca nei quartieri e che tu ti tuffavi dagli scogli per raccogliere in mare le monete degli americani, ma non era vero… Amico mio, dicevi sempre… Una volta a Genova hai giurato sulla mia testa che avresti riportato il Genoa in Serie A ma non ci sei riuscito, eppure i genoani ti adoravano e quando ti mandarono via tagliarono le reti del campo per protesta… Ti hanno già intitolato uno stadio, a San Felice a Cancello, provincia di Caserta, dove hai iniziato ad allenare a 25 anni… Sono il figlio senza testa ma con un grande e unico papà, un marito amorevole, un tenero suocero, un nonno dolcissimo. Ciao allenatore del popolo, ciao papà, eternamente e semplicemente Gianni Di Marzio“.