Percettori di mobilità in deroga: sit-in di protesta alla Prefettura

Continua il calvario per tutti i percettori di mobilità in deroga che attendono da anni il loro stipendio. Frustrazione, rabbia, rassegnazione, disperazione: ormai i percettori non hanno più sentimenti da esprimere. Nonostante i continui solleciti e le continue richieste di ricevere ciò che spetta loro di diritto, ad oggi il nulla totale.

Si sentono presi in giro dalle parole, che rimangono solo parole, alle quali non seguono i fatti reali e concreti.

Più volte, infatti, l’assessore al Lavoro Roccisano ha annunciato che a breve i percettori avrebbero percepito gli arretrati spettanti relativi agli anni 2014 e 2015 ma, ancora, nonostante il lunghissimo lasso di tempo, la situazione non si è risolta. Altro comunicato stampa diramato nei primi giorni dell’anno, dava la notizia della firma, da parte del presidente Oliverio e dell’assessore al Lavoro congiuntamente ai vertici degli Uffici giudiziari, di un protocollo d’intesa che prevede un tirocinio formativo, per 24 mesi, per mille persone da reperire dal bacino dei percettori di ammortizzatori sociali in deroga che hanno svolto precedentemente esperienze di lavoro in uffici giudiziari.

Sono passati più di due mesi e solo oggi, finalmente, è uscito il decreto del bando (aperto fino al 20 aprile entro e non oltre le ore 14).

roccisano Tre giorni fa all’ennesima domanda, da parte dei percettori, sui pagamenti arretrati, la risposta dell’Assessore è stata sempre la medesima:

“Ho già detto che anche il Ministero è allertato per accelerare il vostro pagamento.
Aspettiamo la firma della corte dei conti, vi aggiorno appena l’abbiamo.”

Ma i percettori sono stanchi di aspettare e questa mattina, alcuni di loro, si sono incontrati davanti la Prefettura di Cosenza, per far sentire le proprie voci.

“Ci prendono in giro, nessuno ci dà risposte concrete e reali. Anche i sindacati vanno a braccetto con la politica. Vogliamo il lavoro, consigliamo a Oliverio e alla Roccisano: meno parole, meno selfie e più fatti.”

I percettori si augurano che il sit-in di protesta di questa mattina serva ad accelerare questo “lunghissimo e faticoso gesto che richiede mesi tanto è complicato”: una firma della corte dei conti. E se non ci pensa chi di competenza ad alzare la voce e rivendicare dei diritti costituzionali, ci pensano i cittadini stessi.

E la protesta continua…i percettori fanno sapere che se le cose non cambiano ritorneranno in piazza e in cittadella regionale, per ottenere ciò che gli spetta.

V.M.