Reggio. Luana Barreca si dissocia dal marito-pentito: “Io e i miei figli non lo seguiamo”

Dallo scorso 17 febbraio Luana Barreca si trova agli arresti domiciliari. È la figlia di Filippo Barreca, il boss ergastolano scarcerato per gravi motivi di salute che è tornato in galera perché aveva rimesso in piedi la sua cosca e voleva imporre il “pizzo” nei rioni di Pellaro, Bocale e dintorni.
Luana Barreca, tuttavia, è anche la moglie di Francesco Labate, l’ultimo (in ordine cronologico) pentito di ’ndrangheta che ha iniziato a svelare i segreti della cosca Barreca ai magistrati antimafia della Dda (http://www.iacchite.blog/reggio-inchiesta-metameria-si-pente-checco-labate-giovane-genero-del-boss-barreca/). Insomma, con il marito che ha deciso di cambiare vita e “saltare il fosso” subito dopo l’arresto, Luana si trovava in una situazione piuttosto imbarazzante: tra l’incudine e il martello. Stare con la sua famiglia o stare con il marito che accusa il padre e i componenti la cosca? Luana Barreca non ha dubbi e scarica il marito, che ha fatto la scelta di collaborare con la giustizia, perché quella scelta «riguarda solo ed esclusivamente la sua persona». E lei affronterà la sua avventura giudiziaria assistita dall’avvocato Lorenzo Gatto, il penalista che difende anche il boss Filippo Barreca.

Ecco cosa scrive la figlia del boss dopo il pentimento del marito: “La sottoscritta Luana Barreca, in riferimento alle notizie di stampa, con le quali viene annunciata la collaborazione del sig. Francesco Labate, marito della scrivente, specifica quanto segue. La scelta di un percorso collaborativo da parte del sig. Labate Francesco riguarda solo ed esclusivamente la sua persona. Non è intendimento, infatti, mio e dei miei figli, seguire e approvare le scelte compiute dal sig, Labate. Se costui ritiene di avere compiuto fatti gravi, tanto da confessarli all’Autorità Giudiziaria competente, si assume tutte le responsabilità e giustamente paghi le conseguenze dei suoi comportamenti illeciti. Per quanto mi riguarda la mia famiglia, intesa io e i miei figli, non avendo nulla a che vedere con la decisione del sig. Labate Francesco, né tantomeno con i fatti contestati nell’ordinanza custodiale emessa nei suoi confronti, non intendiamo seguirlo nella direzione intrapresa”. Fonte: Gazzetta del Sud