Sanità, Scura scarica il dirigente che trucca i concorsi all’Asp

Il commissario Scura

Piove sul bagnato per Remigio Magnelli. Sì, proprio lui, il capo del personale dell’Asp di Cosenza, del quale ci siamo occupati domenica scorsa.

Il commissario per l’ attuazione del piano di rientro Massimo Scura ha deciso di mettere nero su bianco i suoi sospetti e invitare l’ Asp alle verifiche del caso.

Magnelli ricade nella casistica della “legge Severino”. La legge voluta dall’ex ministro della Giustizia, infatti, obbliga gli enti pubblici a non assegnare incarichi dirigenziali di vertice a quanti siano stati condannati, anche con sentenza non definitiva, proprio per reati contro la pubblica amministrazione.
 E Magnelli è stato condannato per abuso d’ufficio in una vicenda pazzesca.

Tutto era iniziato nel 2008 con l’autoassunzione di Michele Fazzolari, reclutato all’Asp di Cosenza con un contratto di tre anni. Senza quel contratto, voluto dall’allora direttore generale Franco Petramala, non sarebbe mai arrivata la stabilizzazione di 320 precari, finita al centro di roventi polemiche politiche e poi revocata. In pratica, Fazzolari, una volta assunto, ha ricevuto immediatamente l’incarico di stabilizzare i 320 precari, tutti evidentemente amici degli amici.

Senza perder tempo Fazzolari aveva firmato la determina e aveva assunto a tempo indeterminato anche se stesso, con l’avallo, e la firma, del suo capo.

Quanto basta per convincere anche il porto delle nebbie di Cosenza a condannare i responsabili, tra i quali anche il nostro Magnelli. Un anno per abuso d’ufficio.

Magnelli non solo è rimasto al suo posto ma ha continuato a tessere trame di potere. Contava evidentemente sul fatto che nessuno si fosse “accorto” della sua posizione. E che l’Asp non avrebbe mai chiesto le motivazioni della sentenza.

E qui torniamo al commissario Scura, che, in una comunicazione ufficiale, scrive che “la vicenda giudiziaria definita in primo grado di giudizio ricade nelle previsioni normative in materia di inconferibilità dell’ incarico”.

Da qui l’ invito a “procedere”. Con tanto di riferimento all’opportunità (per usare un eufemismo) “di mantenere il conferimento dell’ incarico assegnato al dirigente in questione nella medesima unità operativa complessa dove il fatto -reato è stato consumato”.

Come dire: possibile che fate restare Dracula a guardare il centro trasfusioni?

A questo punto manca solo l’ufficialità per far sloggiare Magnelli da una posizione nella quale ha già fatto troppi danni.