Adolfo Foggetti collabora ormai da un po’ di tempo con i magistrati della Dda di Catanzaro Pierpaolo Bruni e Vincenzo Luberto.
Foggetti, arrestato qualche giorno prima del blitz contro il clan degli zingari (novembre 2014), ha deciso di parlare con i giudici dopo meno di un mese di carcere e per rendersi credibile ha consentito alle forze dell’ordine di trovare i resti di Luca Bruni.
Il passo successivo della sua collaborazione con la giustizia porta dritto al fatidico “terzo livello” ovvero quello dei colletti bianchi, che hanno notoriamente una linea diretta con il potere politico.
Adolfo Foggetti, per quanto se ne sa, è stato invitato a parlare anche di edilizia sociale oltre che della campagna elettorale del 2011. E il pentito ha puntato l’indice contro un consistente gruppo di costruttori cosentini che sono stati in grado di ottenere una serie consistente di finanziamenti regionali attraverso i bandi ma anche, a quanto pare, in maniera più disinvolta.
In questa direzione, è chiaro il coinvolgimento della classe politica regionale.
Le rivelazioni del pentito Foggetti, pertanto, sono state indirizzate anche al dilagare della speculazione edilizia e agli affari con i bandi di edilizia sociale realizzati da un gruppo ristretto di costruttori.
Tanto per essere più chiari, Foggetti potrebbe essere già stato in grado di illuminare gli inquirenti sui finanziamenti che stanno consentendo all’elite dei costruttori di Cosenza di edificare a tutto spiano su via Popilia ma anche nella zona di viale Cosmai e soprattutto a via degli Stadi, in zona grattacieli.
Edilizia e urbanistica, grazie alla possibilità di grossi guadagni e di riciclaggio di denaro sporco, sono terreno fertile in questo senso. E la politica non si tira indietro di fronte a chi dimostra di saper investire i suoi guadagni illeciti.