Serie B, Reggina deferita: rischia 4 punti di penalizzazione

Atteso ormai da oltre un mese, il deferimento della Reggina per inadempienze amministrative e contabili, è arrivato da parte del Procuratore Federale che ha chiamato in causa il club calabrese. Felice Saladini aveva deciso di ristrutturare lo scorso dicembre il debito ereditato la scorsa estate al momento di rilevare il titolo sportivo e la società dal Tribunale di Reggio Calabria.

Evitato un disastroso fallimento e salvata la Serie B, affidata la presidenza a Marcello Cardona, la nuova proprietà aveva anche ingaggiato Pippo Inzaghi, tecnico più pagato del campionao cadetto e protagonista assoluto della stagione con la squadra amaranto tuttora in lotta per la A nonostante le 8 sconfitte nelle ultime 10 gare, da quando cioè è stato ristrutturato il debito. L’insorgere continuo di nuovi creditori aveva purtroppo spinto la società a chiedere la ristrutturazione del debito, prossimo ai 13 milioni di euro.

Il Tribunale aveva così nominato un Commissario che sta controllando l’attuale gestione. I problemi sono sorti quando si è trattato di fare fronte a spese non ritenute funzionali alla continuità d’impresa  secondo la legge che regolamenta le crisi aziendali. Così, è stato possibile pagare gli stipendi dei calciatori (tranne quelli di alcuni elementi trasferitisi durante il mercato di gennaio), ma non versare i contributi previdenziali e le ritenute Irpef sugli emolumenti. La società ha chiesto per ben due volte di essere autorizzata ad effettuare tali versamenti, ma il Tribunale per due volte ha negato questa spesa. Il mancato rispetto dei termini perentori stabiliti dalle Norme Noif ha fatto inevitabilmente scattare prima l’accertamento Covisoc e poi il deferimento che certamente sarà seguito da una nuova misura analoga in quanto anche il termine del 16 marzo non è stato rispettato dalla Reggina che rischia ben 4 punti di penalizzazione e, nell’impossibilità di sanare tali inadempienze, l’esclusione dal campionato cadetto.