Reggio. Latella fa ridere tutta l’Italia tra “melone” e “marsel”: che aspettano a cacciarlo?

Non se l’è fatta sfuggire il tg satirico di Canale 5 “Striscia la Notizia”, sempre attento e puntuale rispetto alle gaffe e alle esternazioni ‘colorate’ dei nostri politici in ambienti pubblici e non. E a Reggio Calabria in queste ore non si parla d’altro.

Questa volta è toccato a Giovanni Latella, consigliere comunale di Italia Viva di Reggio Calabria ma anche consigliere delegato del sindaco (sospeso) Falcomatà per lo sport, che nel corso dell’ultimo consiglio comunale a Palazzo San Giorgio ha ‘stonato’ con qualche strafalcione di troppo.

“Siamo al consiglio comunale di ‘Reggio Calabria‘”.

intona con un accento un po’ forzato la conduttrice ed imitatrice Francesca Manzini ad inizio servizio,

“ascoltiamo questa colorata dichiarazione”, aggiunge.

Poi il video dell’intervento del distratto ed impreciso Gianni Latella che dichiara:

“Da un Governo a guida Melone…mi sarei aspettato un piano Marsel…”.

Il consigliere comunale, espressione della maggioranza, sbaglia non solo il nome dell’attuale presidente del Consiglio ma anche quello di uno dei piani politico-economici per la ricostruzione dell’Europa dopo la seconda guerra mondiale.

La chiusura del servizio è da far arrossire.

“Nonostante l’aula in cui si è tenuto questo discorso, bisogna riconoscere che è un discorso fuori dal ‘Comune’…”. 

A questo punto, in una città appena appena normale, la conseguenza logica di tutto questo sarebbe quella del licenziamento (in tronco) del caprone che ha dato sfoggio – si fa per dire – delle sue “conoscenze” ma pare che Falcomatà e i suoi discepoli stiano aspettando le dimissioni del soggetto. Intanto, la polemica dilaga…

Giovanni Latella non è nuovo a queste gaffes: ne ha collezionate numerose ad ogni evento pubblico, la più inquietante nel 2019 quando urlò “ti mangiu u cori” a un lavoratore dell’Avr che protestava. Sempre in una città normale, si sarebbe dovuto dimettere nella vergogna già allora invece il sindaco Falcomatà lo difese e dopo un anno lo ricandidò. Latella ottenne 595 voti di preferenza, secondo solo a Brunetti (828) nella lista di Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, riuscendo a rientrare in consiglio comunale grazie alla vittoria del centrosinistra al ballottaggio nelle elezioni macchiate dallo scandalo dei brogli elettorali evidenziato dalla maxi inchiesta della Procura nei confronti del capogruppo del Partito Democratico, Antonino Castorina.

Doveva essere il “secondo tempo” di Falcomatà, per rifarsi di tutti gli errori del primo, e invece la consiliatura è rapidamente degradata dopo la condanna rimediata dal primo cittadino nel processo Miramare e confermata dalla Corte d’Appello… 

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