4 giugno ’89-4 giugno ’17: il palo di Lombardo come i colpi di testa di Blondett e Mendicino

Il palo di Lombardo in Cosenza-Udinese

Nel calcio, i corsi e ricorsi storici sono una classica, una sorta di “bibbia” per chi ha questa benedetta (o maledetta, a seconda di com’è il risultato finale…) passione.

Ieri era 4 giugno e, come tutti sapete, il Cosenza si giocava la Serie B contro una squadra friulana, il Pordenone. Io personalmente ci ho pensato subito che la partita cadeva nello stesso (maledetto) giorno e mese di una vecchia partita di 28 anni fa rimasta storica e per certi versi epica a Cosenza contro un’altra squadra friulana.

Era il 4 giugno 1989 e al San Vito il Cosenza di Bruno Giorgi riceveva la visita dell’Udinese dell’ex Nedo Sonetti, in una sfida decisiva per la promozione in Serie A. Se avessimo battuto i bianconeri, quando mancavano quattro partite alla conclusione, li avremmo scavalcati in classifica e ci saremmo giocati il rush finale con molte più speranze di quelle che poi abbiamo realmente avuto, perdendo il sogno per la classifica avulsa.

Allora – come ieri – la città e la provincia avevano risposto alla grandissima colorando lo stadio di rosso, di blu e di tanta passione. E allora – come ieri – i Lupi hanno assediato la porta degli avversari friulani con tutto l’ardore possibile. 

Letizia, Mendicino e Blondett, di conseguenza, hanno ricalcato le orme di Urban, Cozzella e soprattutto Claudio Lombardo. Eh sì, perché quella partita di 28 anni fa la ricordiamo ancora oggi soprattutto per quello che fece il nostro indimenticabile terzino di fascia sinistra al 10′ della ripresa. Dal limite dell’area – attaccavamo verso la Curva Sud – lasciò partire un bolide che si stampò sul palo o se preferite sul montante e quel suono sordo del pallone che va a sbattere là, mi sembra ancora di sentirlo.

Ecco, rispetto a ieri l’unica differenza è stata quella del rumore. Con Lombardo lo abbiamo sentito tutti, con quei due colpi di testa di Mendicino e Blondett, che sono passati a pochi centimetri dallo stesso palo preso da Lombardo, il rumore non lo abbiamo sentito ma la sensazione è stata molto simile. Direi quasi uguale. E così, ancora una volta, i corsi e ricorsi storici del calcio hanno lasciato il segno. Perché, ieri come allora, il risultato finale del 4 giugno contro una squadra friulana che si frapponeva tra i Lupi e il sogno (allora la Serie A ieri la Serie B), è stato 0-0. E non possiamo farci niente.

g. c.