Cosenza, l’Annunziata è al collasso: basta bufale. Tutte le bugie del commissario “millefacce”

L’ANNUNZIATA E’ AL COLLASSO, BASTA BUFALE

L’ospedale dell’Annunziata di Cosenza è stato ostaggio per anni della tracotanza del direttore-commissario Achille Gentile, per gli amici “Achilluzzu”, da sempre asservito al volere politico di turno (Franza o Spagna purché se magna) ed è necessario chiarire che il malaffare e il malcostume non regnano solo nell’Azienda Sanitaria di Reggio Calabria. Gli affaristi della carta stampata e dei media di regime esaltano quotidianamente le gesta di questo gran signore, che ha anche un ufficio stampa a sua disposizione (tra Luigia Sirianni, dirigente “ufficiale” e Katya Gentile, dirigente “ombra”, pare che sfornino almeno tre comunicati pieni di fandonie al dì…) ma la realtà è sotto gli occhi di tutti e a nulla valgono gli articoli roboanti che vorrebbero descriverci un ospedale moderno ed efficiente. E neanche il pietoso spettacolo da basso Impero andato in scena appena un mese fa con l’inaugurazione dell’ingresso principale: siamo quasi al livello di Occhiuto che inaugura grandi e inutili opere per nascondere la corruzione dilagante a Cosenza. All’ospedale dell’Annunziata si suona la stessa musica, la malasanità regna sovrana e tutti sanno che chi scrive i comunicati stampa aziendali risponde ai soliti poteri forti della politica: Cinghiali e comunisti col culo degli altri. Giusto per farvi capire chi c’è dietro. Sempri i stessi cosi, diciamo a Cosenza.

Ma veniamo alla bufala dei nuovi primari.

Primario Chirurgia: Un paio di anni fa è stato bandito un concorso per l’individuazione di un chirurgo cui affidare l’incarico di primario. Allo scadere del termine per la presentazione delle domande di partecipazione, il dottore Achille Gentile ha pensato bene di prorogare tale termine per far sì che anche il suo amico, dottore Bruno Nardo, sponsorizzato dal governatore Oliverio e dalla terribile Madame Fifì, al secolo Enza Bruno Bossio, presentasse la domanda. Le procedure concorsuali hanno ovviamente visto il dottore Nardo piazzarsi al primo posto davanti a colleghi che quotidianamente lavorano in trincea raccogliendo il consenso e la stima dei pazienti anziché della politica. E sebbene il concorso desse la possibilità al direttore generale-commissario di scegliere tra i primi tre classificati il chirurgo cui affidare il prestigioso incarico, chi è stato il prescelto del dottore Gentile? Ovviamente il dottore Nardo, nonostante in molti abbiamo giurato richieste di trasferimenti e ostruzionismo al “vecchio marciume che ritorna”.

Achille Gentile

Ma chi è questo luminare della chirurgia italiana? Costui, già primario presso l’ospedale di Cosenza, ha ritenuto opportuno, pochi anni fa, trasferirsi a Bologna, denigrandoci e offendendoci con affermazioni infamanti e razziste rimaste ben impresse nelle menti di chi quotidianamente suda il camice e non vive di business. E la cosa più assurda sapete qual è? Il dottore Nardo non ha ancora accettato l’incarico, in attesa di sapere se sarà vincitore anche del concorso all’ospedale di Catanzaro, lì dove potrà arricchirsi ulteriormente con una bella cattedra universitaria.

Primario Chirurgia Toracica: assunto lo scorso mese di ottobre, il dottore Le Quaglie risulta primario di una struttura che esiste solo sulla carta. Singolare risulta anche l’assunzione di 2 collaboratori fidati del dottore Le Quaglie. Possibile che il concorso bandito sia stato vinto dai suoi due fedelissimi? È stato assunto il primario assieme al suo codazzo? Scusate se nutriamo seri dubbi sul regolare svolgimento delle procedure concorsuali.

Primari dermatologia, neurochirurgia e medicina generale: nessuna nuova assunzione, nessun nuovo arrivo. Si tratta di promozioni per i dottori che per anni hanno ricoperto il ruolo di direttori facente funzione degli stessi reparti.

Primario pneumologia C’è un altro concorso per primario che va a finire di diritto nella categoria degli accordi sottobanco per piazzare uomini graditi alla malapolitica. Achille Gentile, nella sua attuale carica di commissario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, ha espletato il 14 marzo scorso il concorso per l’affidamento della Direzione dell’Unità Operativa Complessa di Pneumologia, bandito a giugno 2018. Questa Unità non si trova a Cosenza ma all’ospedale Santa Barbara di Rogliano (che dipende dalla stessa Azienda Ospedaliera di Cosenza) dopo le ben note vicissitudini del Mariano Santo.

Le funzioni di primario o meglio di direttore della Pneumologia sono svolte ormai da 4 anni dal dottore Francesco Romano, 66 anni, pneumologo, già presidente della sezione regionale dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (Aipo), in servizio dal 1986 all’Azienda Ospedaliera di Cosenza, prima al Mariano Santo e poi, appunto, negli ultimi quattro anni da primario facente funzioni a Rogliano.

Il dottore Romano ha tutti i titoli e i requisiti necessari per vincere il concorso, diciamo pure che non ha rivali. Ma ha 66 anni, 33 anni di servizio e una pensione che – in caso di successo nel concorso – può arrivare a 70 anni e quindi tra quattro anni, necessari anche per aumentare quelli di effettivo servizio.

Di sicuro partecipa al concorso e nessuno gli dice che la sua posizione non è valida per ricevere l’incarico. L’otto aprile scorso, com’era ampiamente prevedibile, viene pubblicata la determina sull’albo pretorio dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza e Francesco Romano risulta vincitore del concorso con un netto vantaggio sugli altri candidati. Eppure non viene nominato primario dal commissario Achille Gentile per l’impossibilità anagrafica – a causa della pensione – di un contratto quinquennale. E, come se non bastasse, viene anche posto in quiescenza (mandato in pensione) a decorrere dal 1° dicembre 2019 senza neanche aver maturato i 35 anni di servizio. In estrema sintesi: una gran porcata.

E’ quasi banale, a questo punto, porre la fatidica domanda: ma allora perché è stato ammesso al concorso? Non rispondiamo subito, facciamo prima un altro doveroso passaggio, che è quello della conoscenza con il nuovo primario della Pneumologia.

Lui è il dottore Albino Petrone, trasferito nel 2013 dall’ospedale di San Giovanni in Fiore, dove prestava servizio come incaricato a tempo determinato nel reparto di Medicina, all’Azienda Ospedaliera di Cosenza nel servizio di Fisiopatologia respiratoria dell’ospedale Mariano Santo di Cosenza e stabilizzato a tempo indeterminato nell’ottobre del 2016. Di conseguenza, ha sempre e solo lavorato in Fisiopatologia respiratoria occupandosi in particolare di polisonnografia, una metodica già presente in Azienda da oltre vent’anni… E allora, capirete con estrema facilità che il dottore Albino Petrone altri non è che un “raccomandato di ferro” della solita ala politica del Pd che fa capo al corrotto di San Giovanni in Fiore e al traffichino di Corigliano ovvero Mario Oliverio e Franco Pacenza, che hanno delegato al loro braccio armato, vale a dire il commissario Achille Gentile, anche questo concorso di primario. C’è chi dice che siano addirittura 23 (!!!) i “colpacci” messi a segno da questa allegra brigata di corrotti.

Ma il degno finale di questa storia è nelle parole della pasionaria Filomena Panno, che alla domanda: “Ma perché avete ammesso il dottore Romano al concorso?” ha candidamente risposto: “Se non l’avessimo fatto, si sarebbe bloccato l’iter concorsuale…”. Ma la signora Panno saprà cosa significa “abuso”? 

Per quanto attiene nuovi medici e infermieri: dove sono nascosti? Il pronto soccorso è allo sbando e ogni anno vengono spesi migliaia di euro per pagare “Prestazioni aggiuntive” (circa 400 euro netti a dottore per ogni turno aggiuntivo!) a quei medici che da un lato si lamentano di lavorare troppo e dall’altro sono ben lieti di farlo (nessuno li obbliga) per incassare un bel bottino extra. Per non parlare delle flebo attaccate ai lacci dei campanelli e dei letti legati con fascette di plastica…

Un grazie al direttore-commissario millefacce “Achilluzzu” Gentile, sempre attento e prostrato ai diktat dei politici di turno, incurante della qualità dei servizi da erogare e della tanto decantata meritocrazia. Ai poveri utenti, i medici che non sono legati a nessun carro puzzolente della solita politica affaristica chiedono scusa per i quotidiani disagi, ma – dicono – “chi ci dirige non ci mette nelle condizioni di svolgere al meglio il nostro lavoro. Pensano soltanto a lucrare sulla vostra, nostra, pelle…”. Povera Cusenza nostra!