Cosenza. Quando la Ragioneria era… senza ragionieri: 250 mila euro al braccio destro di Luciano Vigna

Da qualche tempo ormai stiamo cercando di spiegare ai calabresi qual è la storia di Luciano Vigna, ex braccio destro di Mario Occhiuto quando era sindaco di Cosenza e attuale braccio armato del fratello Roberto, presidente della Regione Calabria, per il quale è addirittura uno e trino: capo di gabinetto, capo della Calabria Film Commission (la cassaforte del parassita) e commissario Arrical. Vigna ovviamente è consapevole che, in caso di sputtanamento, dovrà immolarsi per salvare il culo del suo “padrone” ma il fastidio gli viene ampiamente e lautamente ricompensato, com’è già accaduto del resto in passato.

SALVATE IL SOLDATO VIGNA (https://www.iacchite.blog/calabria-film-commission-salvate-il-soldato-vigna/)

I “traffici” di Luciano Vigna con Mario Occhiuto sono entrati di diritto nella storia del malaffare e della corruzione cosentina. E poiché questi “traffici” venivano agitati in maniera come al solito strumentale da quello che resta del Pd, vi facciamo capire noi come funzionava. Perché, anche se è passato del tempo, la memoria non deve mani mancare.

Quello che vogliamo fare, in particolare, è darvi un esempio semplice di come funzionava il sistema Occhiuto-Vigna nel caso Ragioneria. 

Un metodo collaudato che a guardarlo superficialmente sembra essere addirittura regolare. In realtà si trattava dell’abuso continuo degli affidamenti diretti, grazie ai quali il dirigente del Comune, in combutta con Occhiuto, creava appositamente una serie di emergenze in determinati settori dell’amministrazione pubblica, a seconda della specificità della ditta che si doveva favorire, al fine di giustificare la chiamata diretta e il pagamento pronta cassa degli amici.

Infatti, è tra le pieghe della legge che Occhiuto e company si muovevano e si muovono, legittimando lo sperpero continuo di denaro pubblico, con bisogni urgenti che l’amministrazione realmente non aveva e non ha. Perché ovviamente il sistema continua anche se con suonatori diversi…

dattis vigile L’esempio è questo: il dirigente Ugo Dattis, responsabile del Settore Bilancio e Ragioneria dichiara che questo settore è privo di personale e che serve aiuto per sbrigare la grande mole di lavoro che questo ufficio ha accumulato. In due parole: alla Ragioneria del Comune non ci sono ragionieri. Per cui bisogna esternalizzare il lavoro affidandolo a qualche azienda specializzata.

Dattis, sempre con i soldi dei caggi, e per far piacere a Occhiuto che gli ha chiesto di sistemare il braccio destro del vicesindaco Luciano Vigna, si inventa un bell’ affidamento diretto camuffato da gara per fornire all’amministrazione che si trova in emergenza in questo settore, secondo lui, “i servizi di formazione, assistenza e supporto alla struttura comunale del Settore Bilancio e Ragioneria finalizzato alla predisposizione degli atti nel percorso di armonizzazione dei sistemi contabili degli enti locali”.

Dattis deve armonizzare, sempre con i soldi dei caggi. Un affidamento diretto agli amici camuffato da gara perché la procedura pubblica di bando avviene sulla piattaforma MePA (Mercato elettronico della Pubblica amministrazione). Che altro non è che una piattaforma di market-place, ossia una piazza “telematica”, dove ogni giorno pubbliche amministrazioni e imprese s’incontrano per soddisfare le reciproche esigenze di compravendita.

La nascita del MePA, resa possibile grazie al DPR 101/2002, ha avuto ed ha come intento quello di offrire alle amministrazioni pubbliche, nell’ambito del Programma di razionalizzazione della spesa pubblica per beni e servizi affidato a Consip, un contributo sostanziale all’efficientamento e trasparenza dei processi d’acquisto, nonché di ridurre la discrezionalità e possibilità di abuso, da parte dei dirigenti, sottese alle procedure negoziate tradizionali. Una giusta cosa.

Ma come si suol dire, fatta la legge trovato il traggiro.

Come funziona: Dattis indice la gara sulla piattaforma MePA, con tanto di capitolato, requisiti, e scadenza. Invita un po’ di aziende, magari di Trento, Bolzano, Aosta, Lampedusa, Sassari e qualcuna di Cosenza. Una volta pervenute le offerte, si nomina la commissione giudicante, di cui Dattis stesso è presidente, coadiuvato da altri due che nomina sempre lui. Sono loro che devono aggiudicare la gara, in base ad un punteggio, a chi ha tutte le carte apposto.

Dattis assiste il cazzaro

Sa cantanu e sa sonanu tra di loru. Nello specifico di questo bando per i servizi alla Ragioneria senza ragionieri, la somma che spendiamo ogni anno da quando c’è Occhiuto è di 60/70 mila euro all’anno, che versiamo ad una società che deve calcolare l’IVA del comune (per dirla così).

Una cosa che può fare qualsiasi impiegato della Ragioneria. Ma Dattis ha deciso che ci vogliono dei ragionieri particolari. Così pubblica il bando ed invita (fate attenzione a questo passaggio) 174 società di contabilità. Dico 174. Ma a fornire offerta sono solo due società:

1 – EURO SISTEMI SRL; 2 – MISURA MERCATO SRL.

Capito? Su 174 inviti partecipano solo in due. Possibile che nessuna altra azienda ha inteso partecipare a questa gara? Forse che non è conveniente? Oppure si vogliono creare le giuste condizioni affinché solo per una risulti conveniente la partecipazione? Magari con un capitolato ad hoc? Mah, fate voi.

Comunque, pervenute le offerte, Dattis, che si è autonominato presidente della commissione, esclude subito l’ Euro Sistemi, perché non ha un requisito fondamentale: non ha lavorato negli ultimi 3 anni con pubbliche amministrazioni mentre la Misura Mercato srl, sì. Ed è proprio questa società (che è gestita dal braccio destro di Luciano Vigna, Gianluca Bilotta) a vincere la gara.

Tutto in regola e a norma di legge. Ma capite bene che è una truffa ai cittadini bella e buona. Perché in quegli uffici, dove Dattis sostiene che non ci sono ragionieri, c’è gente pagata che passa le giornate a non fare niente, non certo, in questo caso, per colpa sua.

All’oggi, questa società ha incassato dal Comune più di 250 mila euro. Ecco come si sperpera il denaro pubblico e si favoriscono gli amici. Ovviamente il tornaconto del dirigente Dattis, che si è prestato a fare il piacere a Occhiuto, sta nel fatto che quando è arrivata la relazione del nucleo valutazione dirigenti, per lui è arrivato anche il massimo del premio: oltre 50 mila euro all’anno più lo stipendio da dirigente.

Ma torniamo a Vigna. Che all’epoca si era dovuto dimettere da vicesindaco e assessore per altre vicende giudiziarie ma era rientrato dalla finestra fin quasi alla inevitabile dichiarazione di fallimento della Città… Rimane il fatto che questa società Misura Mercato (che abbiamo già trovato nei casini di Calabria Verde e che poi era stata “eliminata”) fosse ancora presente anche a distanza di tempo nel libro paga del Comune di Cosenza. E in questo avevano ragione quelli del Pd. Che prima protestavano e poi avevano “apparato” a modo loro…

In ogni caso era davvero inopportuno che la società Misura Mercato continuasse a comparire nella gestione delle finanze di Palazzo dei Bruzi attraverso il braccio destro di Vigna, Gianluca Bilotta. Che tra l’altro figurava insieme al suo inseparabile amico tra i condannati per l’affare della bancarotta di Tesi (4 anni). Insomma, davvero non si capiva e non si capisce com’è possibile affidare i soldi del Comune a questa gente… Eppure succede e continua a succedere: chissà perché!
GdD