Buongiorno,
sarebbe cosa gradita, per i poveri sciocchi rimasti PULITI, poter intervenire sui vostri articoli. A volte mi trovo nella difficoltà di far capire a questi testoni come stanno davvero le cose. Ho iniziato ad interessarmi un po’ della res publica al ritorno da Mosca. Ho ritrovato la mia terra ancora di più nel degrado, più volte lasciata al suo stato d’abbandono. Ho visto il paradiso, mi sono ritrovato nell’inferno. Poveri di spirito i miei “fratelli”.
Mi sento Meridionale, ma mi vergogno di esserlo. Meridionale è sinonimo di pecorone. Dove va la prima, va la seconda, eccetera. Siamo tutti bravi a criticare e a puntare il dito. Nessuno però che si faccia carico di migliorare lo stato di vita di tutto ciò che ci circonda. Peccato, non abbiamo nulla da imparare dagli altri. Purtroppo siamo un popolo di rassegnati, che non è stato mai capace di emergere. Ho conosciuto popoli poveri (Brasile e Colombia) ma signori… tanto di cappello a questi popoli, sanno vivere e sorridere nella povertà. Noi abbiamo perso la rettitudine di alcuni valori. Me ne potrei fregar di tutto e di tutti ma non è così.
Vorrei intervenire sull’articolo di possibile chiusura dello sportello bancario Monte dei Paschi di Siena a Camigliatello Silano. Ha ragione chi scrive che sarebbe un duro colpo per l’economia dei residenti. Ciò che più mi sconcerta è che tutti noi, turisti compresi, non potremmo più usufruire dello sportello bancomat, nel caso in cui venisse soppresso. Sono apolitico, non voto forse da un trentennio. So che è un dovere, ma allo stesso tempo lo Stato mi dovrebbe spiegare perché dovrei dare necessariamente un voto, non riconoscendomi in nessuna fazione, gruppo politico. Questa la chiamate democrazia?
Dovrei rendere ogni volta la scheda consegnata nulla o in bianco. A questo punto preferisco avere i cabbasisi e non votare proprio. Quello che manca è la fiducia nei nostri amministratori. Loro perseverano. Mi chiedo… sono loro o noi cittadini ad essere pecoroni? Lodo il sindaco di Celico, qualche sera fa era alla sagra della frazione “Saliarni”, tra i suoi concittadini ed anche avversari. Ascoltava tutti, è venuto a conoscenza di alcune problematiche, tempestivamente risolte. È un politico, ma non dimentica di essere uno di noi. C’è: questo lo sanno chi l’ha votato e chi lo ha osteggiato nell’ultima sfida elettorale.
Peccato che non possa dire le stesse cose del mio sindaco, quello di Spezzano della Sila. Io ascolto, vedo, rifletto. Sindaco, tante persone vorrebbero che lei fosse più presente sul territorio di Camigliatello Silano. La rete idrica è un colabrodo, le saracinesche comunali, lungo il tracciato, sono difettose o non funzionanti. Personalmente ho avuto la necessità di riallacciarmi alla rete comunale. I lavori sono stati effettuati con l’acqua che fuoriusciva copiosamente; poveri operai, fradici, mani, braccia e corpi. La saracinesca comunale di chiusura era ed è fuori servizio. Mi è stato risposto che ormai sono abituati.
Forse la strada dove abito e risiedo non è simpatica a tutti, altrimenti non riesco a comprendere il perché io non abbia visto questa estate né un operatore ecologico né l’automezzo che spazza. Percorrendo i sentieri sottostanti l’ultimo tratto della superstrada, che salgono a monte, ho notato che alcuni pontili in legno sono danneggiati. Si rischia l’incolumità di chi percorre giornalmente questi sentieri. Basterebbero poche assi di legno, quelle esistenti sono usurate dalla neve e freddo. So che rientriamo nel parco Caminati, ma lo stesso è nel comune. Ecco cosa significa anche essere presente sul territorio. Miglioriamo quello che possiamo migliorare. Dal piccolo al grande, dando ognuno di noi un contributo. Forse ci saremo illusi di aver cambiato qualcosa. Almeno…. avremo provato. Sempre pecoroni e non è facile. Ci vogliono diversi ricambi generazionali. Che i pecoroni si sveglino, tutti, loro e noi. La prego signor sindaco, si sforzi ad aiutare i suoi concittadini, già con la sua presenza più assidua sul territorio, non in delegazione. La popolazione si sente quasi abbandonata. Vi ringrazio per le risate che spesso mi fate fare, nel leggere i vostri articoli. Vera ironia nella realtà.
Claudio Fabbricatore