Lettere a Iacchite’: “Dirigenti infedeli all’Annunziata: chiediamo giustizia”

DIRIGENTI INFEDELI ALL’ANNUNZIATA. NOI A CASA MA SIA FATTA GIUSTIZIA!

Pochi giorni fa avete pubblicato una lettera di noi Operatori sociosanitari (OSS), indirizzata a Carlo Guccione, nella quale – detto in estrema sintesi – abbiamo sputtanato il Provveditore Economato Gestione e Logistica dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, Teodoro Gabriele, per l’esercizio delle sue funzioni (http://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-cosenza-ospedale-dellannunziata-basta-omerta/).

Come minimo ci saremmo aspettati un pronto intervento della neo commissaria Giuseppina Panizzoli, ma a quanto pare anche la leghista mandata nel profondo Sud ad insegnare ai terroni come si amministra un’azienda pubblica, ha preferito adeguarsi per non mettersi contro la combriccola dei dirigenti.

Probabilmente lor signori e signore sottovalutano la gravità dell’operato del dirigente “infedele” tant’è che lo stesso, non solo continua beatamente ad esercitare le proprie funzioni ma su convocazione del Commissario Straordinario della Sanità Generale Cotticelli e del Sub Commissario dott.ssa Crocco è stato inserito nel Tavolo Tecnico regionale degli appalti per gli acquisti in sanità tenutosi il 18/10/2019.

Ma come? Un dirigente che ha già ricevuto un avviso di garanzia per l’appalto delle pulizie siede allo stesso tavolo del Commissario alla Sanità per decidere le sorti degli appalti sanitari calabresi, ivi compreso il nuovo appalto di pulizie la cui procedura di gara è tuttora in corso?

Il Generale Cottocelli è a conoscenza della situazione? Ci aspettavamo quantomeno un allontanamento dalle proprie funzioni.

Considerato il silenzio delle Istituzioni preposte, cosa ne pensano Carlo Guccione, referente in Calabria del segretario Zingaretti, il senatore Nicola Morra, Presidente della Commissione Antimafia nonché referente del segretario Di Maio e Nico Stumpo, referente calabrese di Roberto Speranza? Quest’ultimo lo dica al suo Ministro della Salute che il Commissariamento della Sanità in Calabria non serve a un bel niente. Glielo dica che non servono ex carabinieri e dirigenti del nord Italia. Finiscono tutti con l’adeguarsi al malcostume locale. Hanno intenzione di intervenire per riportare la legalità nell’Azienda Ospedaliera di Cosenza?

I conti continuano a peggiorare, i LEA sono un miraggio e i colletti bianchi banchettano sulle disgrazie del popolo calabrese con la complicità di politici e disattente forze dell’ordine ed il silenzio della procura della Repubblica, del resto meglio conosciuta come porto delle nebbie.

Cogliamo l’occasione per ricordare al nostro ex collega Gianni Gabriele, che ha scritto alla vostra testata in risposta alla nostra lettera (http://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-diritto-di-replica-mio-fratello-non-ha-conflitti-di-interesse/), che nessuno disconosce le sue qualità, ma non si può non ricordare che la sua assunzione, così come quella della sorella Maria, altra nostra collega, è stata “pilotata” dal fratello Teodoro che in quel periodo aveva già le mani in pasta nell’appalto delle pulizie.

Così come ricorderà il buon Gianni che suo fratello Teodoro Gabriele si è sempre occupato di vigilare (per modo di dire) sul servizio, di partecipare alle operazioni di liquidazione delle fatture e di intrattenere rapporti con i nostri responsabili (Dussman prima e Coopservice poi).

L’ultima chicca, da Provveditore, l’ha fatta con la delibera n. 66/2016 nella quale ha dichiarato che noi OSS eravamo indispensabili per l’esecuzione del contratto originario, salvo poi fare marcia indietro quando ha deciso di prorogare solo il servizio di pulizie, scaricandoci definitivamente con la complicità dell’ex Direttore Achille Gentile.

Vedi, caro Gianni, non siamo stati noi a dire che fosse necessario l’incremento del 49,9% del contratto originario (magari lo aveva preteso il dott. Salvatore De Paola o chi per lui, altrimenti tuo fratello avrebbe commesso un falso in atto pubblico), non siamo stati noi a pretendere l’assunzione tua e di tua sorella e non siamo noi responsabili se tuo fratello non si è astenuto (visto il palese conflitto di interessi) “dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado” così come prescrive la legge.

Ci dispiace per quanto sta uscendo fuori, ma non temere. Sputtaneremo e continueremo a denunciare tutti i suoi complici. Dal Responsabile dell’Anticorruzione aziendale, al Direttore Sanitario del Presidio Unico, al Direttore del Sitros, ai vertici aziendali che hanno avallato le sue scelte e continuano a proteggerlo.

Lettera firmata