Cosenza, caso Seatt sanità: la lotta dei lavoratori e i giochi di potere di Cinghiali e scagnozzi

Stamattina all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza c’è stata grande agitazione tra i lavoratori licenziati della cooperativa Seatt (quella dei Cinghiale e del Cinghialotto) e le varie sigle sindacali. Alla fine, i lavoratori che si riconoscono nelle posizioni dell’Usb hanno manifestato a lungo, bloccando anche i servizi del Cup, del call center e delle prenotazioni e qualcuno è anche salito sul tetto.

Ma cerchiamo di capire quali sono gli schieramenti. In contrapposizione ai lavoratori che si sono rivolti all’Usb ci sono quelli, ovviamente ancora legati a Cinghiale e Cinghialotto, che stanno con i sindacati “venduti” (in questo caso Cgil e Cisl), che invece di pressare per salvaguardare i posti di lavoro, cercano solo la proroga della vigna per la coop del Cinghiale. Valerio Cavalieri, il braccio destro di Gianfranco Ponzio alias il Cinghialotto, è lo scagnozzo più in vista. Chi è Valerio Cavalieri? Lavora (si fa per dire) presso la Virologia del “disastrato” ospedale dell’Annunziata. Ed è sempre stato il lecchino e cameriere di Ponzio& Gentile, un portavoti storico dei Cinghiali. Quelli che stanno con lui vogliono solo la proroga, non lottano certo per salvaguardare il loro posto di lavoro.

Questo è lo squallido messaggio di Valerio Cavalieri inviato a tutti i dipendenti della SEATT Azienda Ospedaliera. Lo pubblichiamo proprio per farvi capire la miseria umana di questo soggetto al soldo dei Cinghiali.

Considerato che senza buone nuove tra 4 giorni saremo a casa, ritengo opportuno ci si debba concentrare sull’ottenimento della proroga rinviando ad un secondo momento le lotte per un’eventuale internalizzazione che richiede leggi regionali e tempi discretamente lunghi. Ciò premesso, mi sono permesso di redigere (in assoluta autonomia) un breve comunicato che vorrei condivideste. Evitiamo che ogni sigla sindacale scriva quello che gli pare per conto nostro. Il comunicato deve essere solo dei lavoratori e lo daremo ai giornalisti che verranno. Vi prego di sostenere questa tesi anche con le vostre sigle sindacali diffidandoli dallo scrivere per “i lavoratori SEATT” senza previo consenso da parte di tutti. Purtroppo ci stiamo dividendo e già sono tanti quelli che si sono tirati indietro lasciando fare la guerra agli altri. Se ognuno va per la sua strada non otterremo nulla.

Fatto sta che i piani di Cavalieri e quelli dei sindacati “venduti” sono andati a carte quarantotto e questo è già un segnale eloquente della credibilità di questa gentaglia.