Emergenza neve, la coda di paglia e la faccia di bronzo del prefetto Tomao

Il prefetto Tomao

“In occasione dell’emergenza di ieri sull’autostrada, la prefettura ha subito attivato il Comitato per la viabilità e le forze dell’ordine, per esaminare tutte le azioni necessarie ad affrontare l’emergenza neve, e non solo sull’autostrada, e il piano generale ha comunque funzionato”.

Lo ha detto stamattina il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, nel corso di una conferenza stampa convocata per parlare dei disagi verificatosi ieri sul tratto cosentino dell’autostradaSalerno-Reggio Calabria, nei pressi di Altilia (CS), dove, a causa della neve e del ghiaccio, sono rimaste bloccate decine di auto.

“Ci siamo principalmente concentrati sulla criticità dell’ A3 – ha detto Tomao – che ha comportato, come sapete, un blocco di circa 10 ore. Avevamo subito predisposto anche un piano per portare generi di prima necessità, come coperte e bevande calde, agli automobilisti rimasti intrappolati – ha detto Tomao – ma il piano ha avuto notevoli difficoltà nella sua realizzazione, e non tutti gli automobilisti sono stati raggiunti, a causa del tratto autostradale che non ha corsia di emergenza e dei veicoli che bloccavano la sede stradale, rendendo impossibile arrivare sul posto”.

(AGI)

Fin qui il prefetto Tomao, che evidentemente o ha la coda di paglia o la faccia di bronzo. E vi spieghiamo perché.
Arrampicandosi sugli specchi, il prefetto spezza una lancia nei confronti dell’Anas e dice, in sostanza, che la colpa è di tutti. 
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È il prefetto stesso a dire che hanno lavorato tutti. Di conseguenza, sconfessa il capo della Protezione Civile Carlo Tansi e Mario Palla Palla bocca di fogna che hanno addossato tutte le colpe all’Anas.
Ora, la responsabilità quale sarebbe stata? Non controllare le auto in entrata e questo non poteva farlo l’Anas, ovviamente.
Poi è normale, ahinoi, che i soccorsi non arrivano. Se tutti sono bloccati in autostrada, lo sono per forza di cose anche i mezzi dei soccorsi. 
Ricapitolando: Oliverio e Tansi danno la colpa all’Anas, perché dicono: non ha fatto il suo dovere. Ma per legge qui tutti dovevano intervenire, anche la prefettura e la polizia stradale. Il loro compito sarebbe stato quello di controllare il traffico sulla A3 e sulle altre arterie. Ragion per cui, una volta che tutti hanno deciso di non controllare gli svincoli, e quindi sono entrati tutti, anche quelli che non potevano, è stato quasi “normale” che il traffico bloccasse anche tutti i mezzi di soccorso.
Il prefetto, allora, ha sia la coda di paglia che la faccia di bronzo e non ci fa certo una bella figura. E non creda che solo perché è un rappresentante del governo e passa le notizie ai media di regime non può essere messo in mezzo. 
Il prefetto insomma è colpevole quanto gli altri e quanto chi dirige la baracca della polizia stradale, della quale ci occuperemo molto presto.Â