Il 30 gennaio del 2020 è morto Domizio Bergamini, il papà di Denis. Se n’è andato senza poter vedere giustizia per suo figlio. La verità invece la conosceva così come tutti i cosentini, tutti i ferraresi e tutti gli italiani. La conosceva così profondamente che sua figlia Donata, ricordando le ultime parole che ha pronunciato – Donata stai vicino a Facciolla perché cercheranno di farlo fuori –, ci restituisce l’immagine di un uomo che non solo aveva capito tutto ma sapeva anche quali sarebbero state le mosse degli assassini e dei loro protettori.
dal profilo FB di Donata Bergamini
Papà era già malato quando nel 2017 venne disposta l’autopsia, aveva momenti di lucidità e prima di andarsene mi disse: Donata stai vicino a Facciolla, non ebbi il coraggio di dirgli: Papà è stato trasferito e anche questo per noi fu una pugnalata… il fascicolo era aperto, chi avrebbe messo le mani su quel fascicolo? Avrebbe avuto la costanza di studiare tutte le carte di 30 anni? Queste erano le domande che ci facevamo io e mia madre nella speranza che la Procura di Castrovillari non si sarebbe fermata davanti a un corpo che aveva parlato, anzi urlato…
Eugenio Facciolla non è più tornato al suo posto ma il Tribunale di Castrovillari ha detto sì al processo alla luce delle schiaccianti e straordinarie verità urlate dal corpo di Denis Bergamini dopo la seconda riesumazione. Il processo è iniziato dieci mesi dopo la morte di Domizio e si è concluso con la condanna di Isabella Internò a 16 anni di reclusione grazie al grande lavoro del pm Luca Primicerio. Anche oggi il nostro pensiero va a Domizio, guerriero indomito per decenni alla ricerca della verità e della giustizia.