Coronavirus, 29° giorno: il focolaio di San Lucido

Quattro focolai, tutti provenienti dal Nord, che hanno contagiato quasi esclusivamente Tirreno, Jonio, Savuto e Valle dell’Esaro, territori ai quali appartengono 29 dei 31 ricoverati all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza.

Quando mancano soltanto poche ore ak 30° giorno di emergenza virus, in provincia di Cosenza siamo arrivati a un decesso e 31 ricoveri, dei quali 27 nel reparto finalmente “allargato” di Malattie infettive e 4 in Rianimazione. E’ un bilancio pesante ma non drammatico, anche se finora è costato una vita spezzata, quella dell’informatore scientifico di 65 anni originario di Tarsia e residente a Rende.

Il focolaio più grande è quello del Tirreno: 6 casi a San Lucido, 2 a Paola, 1 a Fuscaldo, Cetraro e Belvedere. A San Lucido, 6000 abitanti, colpita dall’ordinanza di chiusura della Regione, la gente ha cominciato a farsi un’idea anche di chi sta dietro questa decisione della Santelli, oltre che delle dinamiche che hanno portato al contagio. Qualcuno è tornato dal Nord e poi ha organizzato una riunione simile ad un evento, che ha mandato direttamente in Rianimazione il cognato e poi, a cascata, altri tre familiari e un amico di famiglia. E a quanto pare potrebbe avere determinato anche la positività del medico di Cetraro perché il virus ha fatto capolino anche in quell’ospedale. Il sesto caso invece sembra essere al di fuori di questo “giro” ma potrebbe avere comunque legami col ceppo principale. Lui, il presunto untore senza sintomi, si è “nascosto” per giorni prima di essere smascherato dai suoi stessi concittadini ed essere chiamato alle sue responsabilità. Ora l’Asp di Cosenza farà 70 tamponi e la speranza è che questa maledetta catena si fermi.

Un altro mini focolaio, sempre sul Tirreno, si è aperto a Paola, dove sono stati infettati due pazienti anziani e anche in questo caso da qualcuno che veniva dal Nord, sempre con la stessa dinamica. E così pure a Belvedere e Fuscaldo, dove però siamo a un solo caso a comune e il contagio sembra limitato.