Lettere a Iacchite’: “Coronavirus, l’ospedale di Cetraro come Guantanamo”

L'ospedale di Cetraro

Caro “compagno” Zuccatelli (per chi non lo conoscesse, è il commissario dell’Asp di Cosenza, ndr),

Ma lo sai che l’altra notte un paziente ha dormito (si fa per dire) da solo peggio di un cane nella tenda del triage davanti all’ospedale di Cetraro? Nei reparti non lo potevano far salire perché dicevano che avrebbe potuto infettare tutti. Al freddo, senza un bagno, senza nessuno che potesse controllare cosa gli stesse succedendo… Per pisciare è andato sotto una pensilina… E questo sarebbe un ospedale Covid-19?

A Cetraro, nella tenda pre-triage, i diritti della persona sono andati deciamente a farsi fottere, altro che storie, politica e cazzate varie. Avete presente il campo di prigionia amricano di Guantanamo? Dove tenevano i prigonieri di guerra condannati a morte senza processo e con le peggiori torture? Beh, forse il paragone è forte ma credetemi a Cetraro in questo momento non vengono rispettati i diritti minimi delle persone. Vorrei che tutto questo fosse solo un brutto sogno e un incubo ma purtroppo è solo la triste e amara verità. Non ci sono dispositivi di sicurezza, non c’è la minima protezione, anche un medico è risultato positivo in questo casino senza né capo né coda. Faccia qualcosa caro Zuccatelli, lei che ancora dice di sentirsi “compagno”, ma seriamente, ci liberi da gente che non ha nessuno scrupolo, pensa solo ai suoi affari e calpesta i diritti delle persone, ora basta!

Lettera firmata