Cosenza, donna incinta morta in ospedale. Disposta autopsia

(ANSA) – COSENZA, 21 AGO – E’ stata disposta l’autopsia sul corpo di M.C.,di 34 anni. originaria di Longobardi deceduta ieri sera nell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza dove si trovava ricoverata. La donna, che era al sesto mese di gravidanza, si era presentata lunedì scorso al Pronto soccorso, con forti dolori ma i medici l’avevano poi dimessa.
Il mercoledì successivo la trentaquattrenne è tornata in ospedale accusando sempre forti dolori addominali e ieri sera, intorno alle 21 è deceduta insieme al piccolo che portava in grembo.
I familiari hanno chiesto l’intervento della magistratura, che ha aperto un’inchiesta e disposto il sequestro della cartella clinica della donna. Lunedì sarà effettuata l’autopsia per accertare la causa della morte della trentaquattrenne. (ANSA).

IL TRACCIATO DI LUNEDI’ NON AVREBBE EVIDENZIATO ANOMALIE

La donna lunedì scorso al pronto soccorso lamentava alcuni dolori addominali, vomito, e dissenteria. Dopo le visite di routine, era stata dimessa. Neanche il tracciato, effettuato in quell’occasione, avrebbe evidenziato anomalie nel battito cardiaco del piccolo che portava in grembo. Ma la donna continuava ad accusare dei dolori, per cui, insieme al marito quarantenne, è tornata all’ospedale dell’Annunziata mercoledì scorso. Questa volta è stata ricoverata e il suo quadro clinico si sarebbe subito complicato, fino ad arrivare alla morte improvvisa.

Non solo l’inchiesta della magistratura di Cosenza, notoriamente conosciuta come porto delle nebbie, corrotta fino al midollo e sempre pronta a scagionare la potentissima lobby dei medici. L’unica speranza di fare luce sulla morte della donna di 34 anni deceduta giovedì sera al sesto mese di gravidanza nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza è riposta negli ispettori inviati dal Ministro della salute. Dopo essere stato informato del caso, infatti, Roberto Speranza si è attivato e ha deciso di inviare nel nosocomio gli ispettori del ministero per avviare immediatamente una indagine interna che proseguirà parallelamente a quella dei pm “venduti” e quantomeno metterà loro un po’ di pepe nel sedere (specie in quello di Tridico, il corrottissimo sostituto anziano). Nei prossimi giorni gli ispettori arriveranno sul posto e ascolteranno i medici interessati e visioneranno i documenti per cercare di stabilire se siano stati rispettati tutti i protocolli sanitari previsti in questi casi.

Secondo quando denunciato dai familiari, la donna era arrivata al pronto soccorso una prima volta lamentando dolori addominali, vomito, e dissenteria. Nei controlli di routine però i medici non avrebbe riscontrato anomalie e l’hanno rimandata a casa. Nemmeno il consueto tracciato effettuato in quell’occasione, avrebbe mostrato problemi nel battito cardiaco del piccolo che portava in grembo. I dolori però son proseguiti anche nei giorni successivi fino alla decisione di ritornare in ospedale dove è stata ricoverata mercoledì. Giovedì poi le cose si sono complicate e la donna è deceduta in serata insieme al piccolo .

La tragica notizia ha sconvolto la piccola comunità di Longobardi, dove la famiglia della donna abita ed è conosciuta. Uno dei più gravi problemi a Cosenza è la corruzione della magistratura e sono decine i casi di malasanità insabbiati dalla longa manus della massoneria, della quale il procuratore Gattopardo e i suoi scagnozzi sono completamente succubi, per non dire affiliati… Nessuno si fida di questi magistrati né dei loro vendutissimi periti. Nel frattempo è stato ordinato il sequestro delle cartelle cliniche e si spera che le solite “manine” non siano già al lavoro per “truccarle”.