Reggio. Brogli elettorali. La minoranza abbandona il Consiglio: “Sindaco, come faceva a non sapere?”

Reggio Calabria. Seduta odierna del Consiglio Comunale particolarmente accesa sul caso “brogli elettorali”. La minoranza, con a capo il consigliere Minicuci, ha chiesto pubblicamente le dimissioni del Sindaco Falcomatà: “E’ necessario tornare immediatamente al voto. Sindaco, come può dire che non sapeva nulla? Reggio non merita di essere mortificata in questo modo. Si dimetta”.
Subito dopo la richiesta di dimissioni, la minoranza ha abbandonato l’aula in segno di protesta e si è recata in Prefettura, “per denunciare questa situazione antidemocratica”.

“La democrazia è stata calpestata, al Sindaco non basta un semplice comunicato su Facebook. Anche il solo sospetto di brogli alle elezioni è inaccettabile, la voce del popolo è tutto”, ha esordito con queste parole l’ex candidato sindaco del centrodestra alle ultime elezioni. Minicuci, inoltre, ha affermato di aver chiesto la possibilità di discutere sul tema dei brogli elettorali come ordine del giorno, ma a suo dire è stato negato.

“Un consigliere ha visto approfittarsi del voto di persone anziane o decedute – ha affermato Minicuci – . La democrazia è stata messa sotto i piedi, l’unica soluzione è tornare al voto. Sindaco, tutto questo non è possibile. Qualcuno l’ha addirittura difesa parlando di moralità del silenzio, ma non si può nascondere la polvere del tappeto. E’ una delle immagini più buie della nostra città. Ben otto sono le sezioni in cui ci sono stati brogli, ci sono “elementi inquietanti” ha affermato il Gip. Come fa qualcuno a dire che “lei poteva non sapere?”. Il Sindaco ha la responsabilità e la sovraintendenza di tutti. Abbiamo chiesto di discutere questo ordine del giorno, ma ci è stato negato. Il sindaco si dimetta e dia dignità alla classe politica”.

Interrotto dal Presidente del Consiglio Vincenzo Marra, a quel punto, preso da un sentimento di rabbia, Minicuci ha lanciato in aria alcuni fogli ed è uscito dall’aula seguito da tutti i consiglieri di minoranza, tranne Filomena Iatì e Saverio Pazzano. La seduta è poi continuata ed è stata ufficializzata la “sostituzione temporanea” del consigliere Antonino Castorina.