Diciamocelo con tutta franchezza: sui lavori in corso per la costruzione di una nuova maggioranza, è piombata pesantemente l’inchiesta di Gratteri che ha coinvolto il leader Udc, Lorenzo Cesa. Questa è una certezza. Poi è chiaro che alla Camera come al Senato fioccano le interpretazioni sulle possibili conseguenze nell’operazione anti ‘ndrangheta del procuratore di Catanzaro. E’ vero che, riferisce chi conosce il mondo centrista, è soprattutto De Poli a voler restare ancorato al centrodestra, ma – osserva la stessa fonte – è evidente come il ‘blitz’ che ha provocato il primo scossone con le dimissioni di Cesa dalla segreteria del partito, “rischia di ‘liberare’ gli altri due senatori, Binetti e Saccone”, di far sì che siano questi ultimi il ‘volto spendibile’ dell’Udc. C’è chi, sempre nel centrodestra, azzarda sotto voce che l’iniziativa del procuratore capo della Dda, Gratteri, potrebbe giocare a favore dell’esecutivo, altri però danno una lettura contraria, ovvero che le manovre sulla ‘quarta gamba’ rischiano di essere frenate. Insomma, tutto e il contrario di tutto.
E Gratteri? Il procuratore di Catanzaro sulle pagine del Corriere della Sera, spiega: “I tempi della politica non c’entrano. Noi abbiamo saputo che dovevamo arrestare l’assessore Talarico, assieme agli altri, quando è arrivata l’ordinanza del gip, all’inizio di gennaio, a un anno di distanza dalla nostra richiesta e a sei mesi dall’ultima integrazione. Le elezioni in Calabria erano fissate per il 14 febbraio, avremmo aspettato il 15 per non interferire sulla campagna elettorale, ma poi sono state rinviate ad aprile: non potevo lasciare arresti in sospeso per decine di persone altri tre mesi”. Gratteri parla così dell’inchiesta in cui è coinvolto anche Cesa dell’Udc, considerato nel limbo dei ‘responsabili’ per la sopravvivenza di questo governo: “Io fino all’altra sera gli ho sentito dire in tv che lui e l’Udc non sarebbero entrati nella maggioranza…”. E anche qui le interpretazioni su questa “sortita” potrebbero essere infinite, ma ci fermiamo. Per ora.