Ha quasi dell’incredibile ciò che è successo domenica in Calabria.
Venti intensissimi di scirocco hanno imperversato per quasi tutto il territorio regionale, colpendo duramente la piana di Gioia Tauro, il basso Tirreno cosentino e lametino (basso Savuto), e la valle del Crati.
Impressionante il video girato a Serra d’Aiello (CS) dove il vento ha scoperchiato il tetto di un edificio, sollevando in aria la copertura come se fosse un velo.
Infine è da considerare del tutto eccezionale e storico ciò che è successo nella zona sud della città di Cosenza dove lo scirocco ha spirato con raffiche che hanno sfiorato i 100 km/h come registrato dalla nostra stazione amatoriale DAVIS di Cosenza Ovest (Zona Ospedale) posta sul tetto di un edificio a 5 piani, quindi particolarmente adatta a misurazioni di vento indisturbato: più precisamente tale stazione, alle ore 13,25 ha fatto segnare il valore record di 99,8 km/h.
Insomma valori decisamente elevati che, comunque, non possono e non debbono far pensare ad un “uragano”.
Dai dati a nostra disposizione della suddetta stazione di Cosenza ovest, abbiamo ricavato l’andamento dei dati medi a 10 minuti, ottenendo un valore massimo di 57,9 km/h (equivalenti a 16,1 m/s) tra le 14:55 e le 15:05, potendo quindi affermare che, al più, ieri a Cosenza si è verificato “VENTO FORTE” (classe 7) e non di certo un uragano. Con ciò non si vuole sminuire l’eccezionalità del fenomeno in una città come Cosenza che essendo incassata in una valle è ben protetta da tutti i venti e in particolare dai venti di scirocco grazie alla barriera costituita dall’altopiano silano, bensì riportarla alla sua giusta dimensione.
Situazione analoga anche a Reggio Calabria dove la stazione DAVIS di Reggio Calabria – Pentimele ha fatto registrare il valore massimo su 10 minuti di 54 km/h (equivalenti a 15 m/s) tra le 15.50 e le 16:00 rimanendo sempre, quindi, nella classe 7 (vento forte).
Ma perchè lo scirocco, che ieri ha spirato forte ovunque a causa della presenza di un minimo di bassa pressione di 990 hPa centrato tra Sardegna e Corsica, ha raggiunto picchi di velocità così elevati proprio in una valle così protetta come quella del Crati?
Andrebbero compiuti studi ad hoc, è innegabile, ma una delle spiegazioni più plausibili è che lo scirocco, proveniente dal catanzarese, abbia dapprima spirato sulle pendici meridionali della sila e, proseguendo verso nord, abbia oltrepassato le vette silane iniziando una “discesa libera” verso la città aumentando via via d’intensità fino a toccare i massimi suddetti: è il cosiddetto fenomeno del “vento di caduta” che, oltretutto, è capace di far aumentare vertiginosamente le temperature: non appena è iniziato a spirare lo scirocco (verso le 11:00) le temperature sono aumentate di botto da circa 14° sino a 19°, raggiungendo addirittura i 21° nelle zone a nord della valle (stazione di Rende Nord).
Insomma un evento raro, molto raro, che rimarrà negli annali della meteorologia calabrese!
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