Marlane, ecco perché la memoria è necessaria

“Grande partecipazione di associazioni e popolo alla presentazione del libro sulla Marlane di Francesco Cirillo e Luigi Pacchiano. Francesco Cirillo nel suo intervento ha spiegato i motivi per cui si è deciso di continuare a scrivere della Marlane nonostante la sentenza assolutoria da parte del Presidente Introcaso a termine del lungo processo contro Marzotto e compagnia”.
Lo scrive il Comitato per le bonifiche dei terreni, fiumi e mari della Calabria.

“La memoria è necessaria per capire cosa avviene nei nostri territori. Territori avvelenati a cominciare dai terreni della Marlane a quelli della Valle dell’Olivo, della discarica di Scalea chiusa ma non bonificata, ai terreni rimasti inquinati a Costapisola. Una situazione gravissima che si riflette sulla salute dei cittadini sempre di più colpiti da tumori e malattie varie.

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Il libro, ha spiegato Francesco Cirillo, è dedicato al dott. Pino Aversa deceduto nel 2010 e fra i promotori dell’apertura dell’inchiesta fin dalla fine degli anni 90. Una lotta che è partita dal basso grazie alle coraggiose denunce fatte dall’operaio Luigi Pacchiano e continuate dal Comitato di lotta che si costituì agli inizi degli anni 2000.

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Nel libro quindi si può leggere la sentenza assolutoria, i motivi di appello del Comune di Tortora, delle associazioni come Medicina Democratica, dei sindacati come la CGIL. Un libro documentale all’interno del quale si può trovare la transazione di Marzotto con il Comune di Praia a mare ed il ritiro scandaloso della parte civile del comune stesso. Francesco Cirillo ha ricordato anche il riifuto da parte del sindaco di Praia a concedere la sala consiliare per la presentazione del libro, ma che si farà ugualmente nelle prossime settimane.

A conclusione del suo intervento Francesco Cirillo ha parlato dell’impianto di San Sago invitando tutto il tirreno alla lotta ed alla mobilitazione perchè l’impianto non apra. Sollecitazione ripresa subito dal sindaco di Tortora Pasquale Lamboglia che nel suo intervento ha ricostruito tutto l’iter dell’impianto dagli anni 90 alla chiusura avvenuta grazie ad una sua ordinanza.

Si sono susseguiti quindi gli interventi delle associazioni: quello del prof. Gerardo Melchionda del comitati di salvaguardia del fiume Noce, quello di Angelo Serio per Libera, quello di Don Giovanni Mazzillo della parrocchia di Tortora, quello di Alessia di Sud Distrutto.

Presenti alla riunione anche i collaboratori della deputata europea grillina Laura Ferrara impossibilitata ad essere presente per motivi legati al parlamento europeo.

A conclusione ecco l’impegno di tutti a formare un Comitato per la chiusura di San Sago che decida iniziative di lotta da intraprendere nell’immediato, individuando nella regione calabria la responsabile di una nuova apertura dell’impianto che metterebbe a rischio tutta la prossima stagione estiva”.