Lettere a Iacchite’: “Terme Luigiane, il vaso scoperchiato che non piace al potere”

Siete troppo forti. Vi ho conosciuti nelle mie frequenti visite in Calabria e da tempo mi collego tutti i giorni per sentire le vostre voci fuori campo.

Da anni frequentatore delle Terme Luigiane, una ricchezza non sfruttata dal valore inestimabile e Voi siete gli unici ad aver capito tutto, quello che scrivete è vero al cento per cento ma a molti piace dire cose che non hanno alcun senso, lontane dalla realtà. E’ assurdo che due coraggiosi sindaci siano dati in pasto alla folla per aver scoperchiato il vaso e che tutti i professionisti del bla bla politico non si siano schierati al loro fianco.

Forse loro hanno commesso un solo errore: dopo aver liberato le Terme, in attesa di una gara che chissà quando gliela faranno fare e chi la farà, e vista la terra bruciata che gli hanno fatto intorno  dovevano fare il salto di qualità: autogestire il complesso “obbligando tutti i pseudo lavoratori innamorati del loro posto” a svolgere le loro mansioni sotto la direzione dei due Comuni che con le contribuzioni Regionali e Statali cospicue poteva ben essere portato a termine senza interrompere l’attività.

In questo modo si evitava che il complesso andasse in disuso o come sento diventasse  pascolo per pecore.

Spiace dirlo ma il complesso delle Terme Luigiane nelle mani di un veneto o di un romagnolo porterebbe ad una coda di auto in fila all’uscita di Tarsia dell’autostrada visto che nelle loro zone con stabilimenti meno belli e curativi fanno il pieno di presenza tutto l’anno. Senza andare lontano gli stabilimenti di Contursi Terme registrano il pienone continuo e se non ti prenoti non ci puoi mettere piede.

Lettera firmata