Calabria 2021/22. Tira una brutta aria per Occhiuto: chi è l'”uccellino” che canta su Posteraro, Di Puppo e Potestio?

Tira una brutta aria per Roberto Occhiuto a poche ore dall’ufficialità dell’avviso di garanzia che gli ha notificato la procura di Catanzaro con l’ipotesi di reato di corruzione. Il fratello “furbo” del cazzaro, del resto, ostentava sicurezza da tutti i pori quando diceva che lui non era come… il germano. Al punto tale che per amore “fraterno” aveva rinunciato all’immunità parlamentare, quella che Mario poi si è conquistato alle Politiche 2022. Evidentemente era sicuro dei fatti suoi ma qualcosa non ha funzionato e anche questo ormai lo sapeva da tempo.

Robertino dev’essere trasalito quando ha ricevuto la telefonata – mentre era in corso la campagna elettorale per le Regionali del 2021 – di Giovanni Tizian, giornalista di “Domani”, il quotidiano dell’ingegnere De Benedetti (https://www.iacchite.blog/robertino-e-la-famiglia-posteraro-bonifici-sospetti-lantiriciclaggio-di-bankitalia-e-il-prestito-del-mediocredito/).

“Perché questi qua si mettono ad indagare adesso su di me, sui Posteraro e persino su Potestio? E che cos’hanno di preciso in mano?”. Fatto sta che per due giorni, il quotidiano di De Benedetti a settembre del 2021 ha messo Robertino nel tritacarne e ne ha offerto all’intero Paese l’immagine dell’ennesimo parassita sociale che vuole prendersi il potere grazie alle connivenze con i colletti bianchi deviati dello stato e con i messaggeri della ‘ndrangheta. Eh già, perché Francesco e Paolo Posteraro altro non sono che colletti bianchi finanziati dallo stato che si sono resi utili agli affari di Robertino, notoriamente “allergico” al lavoro. E Carminuzzu Potestio, come ormai scriviamo da anni, è stato ed è l’uomo degli Occhiuto all’interno della criminalità organizzata ma adesso è stato “trasferito” nel fantastico mondo della sanità privata cosentina, dove speculando sulla sigla ANMI (che vuol dire associazione nazionale mutilati e invalidi) e adesso anche con un’altra associazione costruita ad hoc a Rogliano, fa soldi a palate. In sostanza, questi sono ancora peggio della scienziata del Pd che specula sui malati di Alzheimer. Robertino e la sua cricca di delinquenti alzano soldi addirittura sulla pelle dei mutilati e degli invalidi civili. Roba da non credere se non fosse “regolarmente” certificata da tutti gli atti possibili e immaginabili. (https://www.iacchite.blog/calabria-2021-la-dinastia-degli-occhiuto-tra-politica-e-affari-opachi-il-ruolo-di-carmine-potestio/).

Ma perché un giornale come quello di De Benedetti ha messo nel mirino Robertino il parassita? E’ del tutto evidente che qualche “uccellino” deve aver emesso un dolce cinguettio che è arrivato fino all’ingegnere e ai suoi dipendenti. “Uccellini” che sono partiti addirittura da dentro quel gran carrozzone che è la Banca d’Italia, che ha messo in moto la sua “intelligence” dell’antiriciclaggio per andare a vedere cosa combinano i Posteraro e gli Occhiuto con queste quattro società che sono a tutti gli effetti le solite, trite e ritrite “scatole cinesi”. Basti pensare che le sedi di queste società si trovano a Roma e a Cosenza esattamente nelle abitazioni della famiglia Posteraro. Sembra di essere ritornati a Why Not quando nella leggendaria Via dei Martiri 43 (l’abitazione di Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio) avevano sede addirittura nove società “scatole cinesi” che facevano razzia di fondi pubblici per l’informatica.

I Posteraro e Occhiuto, invece, “trafficavano” vino e l’antiriciclaggio di Bankitalia non ha certo drizzato le antenne per gli ultimi 21mila euro dei quali Robertino ha avuto bisogno per le sue “esigenze” personali (comprarsi qualche altro voto…) ma soprattutto per tutta quella massa di “soldini” (350mila euro!) che è arrivata sotto la voce di “prestito” per la cricca del fratello furbo del cazzaro. E Dio solo sa quanto la parola “prestito” diventi tragicomica se accostata alla parola “Occhiuto”…

Ma non c’è solo questo aspetto dietro all’inchiesta di “Domani” che oggi a distanza di anni è tornata prepotentemente alla ribalta e turba le notti di Robertino e dei suoi amici, più o meno fidati. Il coinvolgimento di quel pezzo di malacarne di Carminuzzu Potestio era il chiarissimo segnale che non c’era solo Bankitalia a controllare le mosse del soggetto ma addirittura zio Nicola Gratteri in persona, che ormai da tempo ha attivato le sue attenzioni sul braccio destro degli Occhiuto e ha raccolto centinaia e centinaia di testimonianze, soprattutto di pentiti, che rivelano i suoi collegamenti con il clan Lanzino-Patitucci, oggi confederato con tutti gli altri clan e che hanno portato addirittura all’arresto di Marcello Manna. Certo, sono passati quasi 4 anni, nel frattempo Gratteri se n’è andato a Napoli e Occhiuto ha conquistato la Regione Calabria… Evidentemente o Gratteri ha “dormito” o non ha avuto le palle per portare a termine l’inchiesta lasciandola in eredità al suo successore. 

Ma il tempo è galantuomo e i debiti si pagano e dev’essere anche per questo che Robertino non è stato in grado di dire di no all’operazione Ferrovie della Calabria. Eppure sapeva e sa perfettamente che l’uomo proposto da Posteraro per il ruolo di amministratore unico altri non è che il nipote di Michele Di Puppo, universalmente riconosciuto come luogotenente di Lanzino prima e Patitucci dopo. E allora, all’epoca ci chiedevamo: siamo davanti ad una clamorosa prova di forza di Roberto Occhiuto o siamo davanti al punto di non ritorno? Quattro anni fa Occhiuto ha avuto ragione, ma adesso non è più così sicuro di essere “forte” e teme soprattutto il “fuoco amico”. 

Le protezioni all’interno della magistratura corrotta che ancora regna sovrana nella zona franca di Cosenza hanno retto alla grande, ci mancherebbe. Magistrati corrotti che rispondono soprattutto ai nomi di Giuseppe Cozzolino e Mario Spagnuolo, sugli intrallazzi dei quali la documentazione è ormai infinita, fino all’ultimo giorno in cui sono stati dentro il porto delle nebbie gli hanno parato il culo. Ma anche le coperture che sembravano più granitiche potrebbero crollare miseramente e se davvero fosse così, Robertino non riuscirà tanto facilmente a “conservare” anche il successo elettorale facile facile ottenuto a ottobre 2021. E che vorrebbe addirittura raddoppiare…

Perché da qualche ora ormai l’avversario più pericoloso di Occhiuto non è più De Magistris e nemmeno il Pd di Madame Fifì ma Nicola Gratteri in carne e… coda di paglia. E se all’epoca Occhiuto aveva neutralizzato il “megafono” dell’ingegnere De Benedetti, stavolta si paventa la chiusura del cerchio sul nome del nipote di Di Puppo che suona quasi come la “ciliegina” sulla torta. Ché altrimenti “Domani” mai e poi mai si sarebbe preoccupato di fare le pulci a un soggetto come il fratello furbo del cazzaro. Non vi pare?