Era il 19 aprile del 2022 quando abbiamo ricevuto questa lettera – che oggi ripubblichiamo – da Nicotera. Si trattava di un’accorata e documentata richiesta di aiuto che proveniva da gente onesta che non ce la faceva più a restare in silenzio davanti al dilagare della commistione tra ‘ndrangheta e politica davanti ai loro occhi. Circa sei mesi fa – il termine scade il prossimo 5 aprile – il prefetto di Vibo Valentia ha finalmente disposto l’invio della Commissione d’accesso antimafia nel comune, e pochi mesi dopo sono uscite fuori situazioni ai confini della realtà, che hanno costretto la commissione a ordinare la demolizione di opere pubbliche abusive riconducibili proprio al… sindaco Marasco.
NICOTERA, ORDINANZA DI DEMOLIZIONE CONTRO IL SINDACO PER OPERE ABUSIVE (https://www.iacchite.blog/nicotera-siamo-alla-barzelletta-ordinanza-di-demolizione-contro-il-sindaco-per-opere-abusive/)
Che per questa lettera ci aveva addirittura denunciato… per diffamazione. Adesso sarà un piacere rivederci nelle sedi opportune. Una volta che le “protezioni” del prefetto di allora sono cadute, il nuovo non ha potuto fare altro che il suo dovere e ha scoperchiato il vaso di Pandora. Ripubblichiamo dunque con orgoglio questa lettera. Sempre a futura memoria.
Al Prefetto di Vibo V. – Al Questore di Vibo V. – Al Procuratore DDA Catanzaro – Al Procuratore di Vibo V. – Al Vescovo della Diocesi – Al Commissario Asp Vibo V. – Al direttore della Gazzetta del Sud sede Vibo V. – Al direttore del Quotidiano del Sud sede Vibo V. – Al direttore di Zoom24 Vibo V. – Al direttore di Iacchite’ Cosenza
e p. c. al Presidente della Repubblica – al Ministro dell’Interno – al Ministro della Giustizia
Oggetto: Richiesta d’aiuto – Nicotera
Forse non tutte le SS.LL sono a conoscenza della gravissima situazione in cui versa il Comune di Nicotera il cui Consiglio comunale è stato sciolto, per infiltrazioni mafiose, per ben tre volte. Da oltre trent’anni, quasi tutte le amministrazioni comunali sono espressioni della potentissima famiglia mafiosa dei Mancuso di Limbadi – Nicotera. L’attuale sindaco, Giuseppe Marasco, è stato voluto e sostenuto dal superboss Luigi Mancuso anche per impedire all’altro candidato più accreditato, D’Agostino, di affermarsi perché a differenza di Marasco, che è sempre stato vicino al loro ambiente, D’Agostino non era facilmente gestibile.
In campagna elettorale, maggio 2019, tutto il clan, ed in modo particolare gli uomini più vicini al superboss, Pasquale Gallone e Salvatore Rizzo (anche loro arrestati nel dicembre 2019 insieme al superboss nella grande operazione di polizia “Rinascita Scott”) si sono adoperati “invitando” i loro amici e non solo a votare per Marasco in quanto “li garantiva ed era uno con il quale si poteva parlare”.
A sostenere il Marasco in campagna elettorale è stato presente alla presentazione della lista – manco a dirlo – il famigerato senatore Mangialavori, già “famoso” attraverso le inchieste della Dda di Gratteri per i suoi legami con il clan Anello, conoscendo perfettamente la caratura del Marasco, e anche per ripagare i notevoli consensi che tutto l’ambiente gli aveva riversato nella ormai celeberrima campagna elettorale del 2018 finita pari pari nelle inchieste della Dda di Catanzaro. Anche se il Marasco non è una cima e la sua lista era molto modesta, alla fine ha vinto di gran lunga su D’Agostino.
Il Marasco, tanto per capirci, è quello che nelle elezioni del 2012 aveva trattato, insieme a Francesco Mollese (organico alla cosca – poi diventato vicesindaco) con il boss Pantaleone Mancuso, detto Scarpuni (il super boss ancora era in carcere, è stato scarcerato poco prima delle elezioni, e in quel periodo era Scarpuni a capo della cosca) per far vincere la loro lista portando a sindaco Francesco Pagano, persona poca gradita alla gente ma che con la forza della famiglia mafiosa è stato eletto sindaco con un sacco di voti nonostante ci fossero candidati molto apprezzati.
Marasco nell’amministrazione Pagano, così come in quella precedente di Princivalle Adilardi, era presente in Giunta come assessore ed entrambe le amministrazioni sono state sciolte per infiltrazioni mafiose. Una volta vinte le elezioni, il Marasco, detto non a caso la volpe, in accordo con il superboss, incomincia la strategia, fasulla, di presa di distanza dai mafiosi e non perde occasione per fare dichiarazioni contro gli ambienti mafiosi, di partecipare a manifestazioni contro la mafia, di fare atti di costituzione parte civile in alcuni processi (un po’ come fa adesso il presidente della Regione Occhiuto che dice che la ‘ndrangheta fa schifo ma si è preso tutti i voti…).
Insomma, Marasco dà vita a una vera e propria farsa, mentre gestisce il Comune a suo piacimento dando risposte agli amici e agli amici degli amici della ‘ndrangheta. Gli appalti, quei pochi che vengono fatti perché la maggior parte sono con assegnazione diretta per poter favorire meglio gli amici, quasi tutti vengono combinati con la complicità interessata del Responsabile dell’Area Tecnica, ingegnere Ciampa; gli incarichi professionali vengono assegnati ad personam. Fanno come se fossero a casa loro in dispregio di leggi e regolamenti.
La ditta Edilscavi di Luppino Giuseppe, prestanome per Pagano Cristian, il quale non può concorrere in quanto ha una interdittiva antimafia, ha preso l’appalto della gestione della rete idrica e fognante, gestisce il cimitero, e gli vengono assegnati lavori diretti continuamente; del resto, Cristian Pagano è cugino di Francesco Gallone, fratello di Pasquale, anche lui arrestato in “Rinascita Scott”, parente con i Rizzo, ed è cognato, per parte della moglie, con un elemento di spicco del clan Pesce di Rosarno…
Il sindaco per omaggiare i “personaggi” ha tenuto direttamente lui (di solito lo fa il Funzionario del Comune) la promessa di matrimonio (con annesse pubblicazioni) di Pagano con la futura moglie Trisha (maggio 2021) con grande sfarzo.
Anche la ditta Ecorecuperi di Antonio Pagano (cognato di Gallone Francesco) viene favorita sfacciatamente; stessa cosa la ditta Medma scavi di Russo Giuseppe (il padre Francesco è organico alla cosca Mancuso). La sistemazione alla strada “Belvedere” che porta e finisce alla villa di Pasquale Gallone nella quale si tenevano summit mafiosi (se ne parla in Rinascita Scott) è stato un intervento preteso dal Gallone al quale aveva tentato di fare resistenza l’ingegnere Ciampa ma poi è intervenuto direttamente il sindaco e si è proceduto speditamente assegnando i lavori direttamente alla ditta Luppino.
L’intervento sulla strada interpoderale “Campia”, che porta alla villa del padre di Prenesti Antonio (detto Jo Jo), grande amico del sindaco, uomo di peso della cosca Mancuso e molto vicino al boss Luigi, ha avuto la stessa logica e le stesse dinamiche.
Fanno un concorso per un posto di Geometra ma nell’avviso pubblico non chiedono espressamente il diploma di geometra, perché l’amico che deve vincere non ce l’ha (!!!), e si fa un concorso per soli esami per poter favorire il loro amico Claudio, figlio del responsabile dell’Ufficio personale Michele Corigliano, apparentato, attraverso il fratello Francesco, con esponenti del Mancuso. Trovare un incarico, una fornitura, un appalto regolare è davvero difficile ma nessuno parla perché la gente ovviamente sa ed ha paura.
La Proloco in un comune turistico con grande bellezze ambientali ed artistiche com’è Nicotera, dovrebbe essere il fiore all’occhiello. La Proloco è in mano, nella qualità di Presidente, a Francesco Salvatore Campisi, avvocato di grande peso mafioso, politico e massonico, che ha una interdittiva antimafia, ed è genero di Pantaleone Contarsese di Limbadi, organico alla famiglia Mancuso, arrestato anche lui in Rinascita Scott. Il vicepresidente della Proloco Antonino Cupitò, fabbro, uomo di Campisi, è vicino agli ambienti mafiosi e ottiene lavori dalle ditte che prendono appalti per il Comune, su indicazione del sindaco (vedi ristrutturazione Case popolari in Via San Francesco – incaricato per la realizzazione del tetto).
Alle elezioni del 2019 il Campisi ed il Cupitò, candidano, nella lista Marasco, la nipote di quest’ultimo e nonostante non sia di Nicotera (è di Limbadi), ed essendo ancora giovanissima studente, senza alcuna capacità politica ed amministrativa, è la prima eletta in assoluto e viene nominata assessore dal sindaco, che aveva tessuto le file con il Campisi per attivarlo in campagna elettorale promettendo incarichi al proprio fratello, ingegnere Roberto Campisi. Incarichi che sono arrivati puntualmente copiosi e come di loro costume assegnati direttamente senza alcun avviso pubblico.
Dicevamo della Proloco. Da quando il Campisi ha ricevuto l’interdittiva è pressappoco ferma ovvero non fa iniziative, tutti si lamentano riservatamente ma nessuno parla, ovviamente per paura. Naturalmente per il sindaco e per l’assessore al Turismo l’interdittiva al presidente di una istituzione così importante è un motivo di vanto e in ogni caso devono stare buoni.
La redazione del Piano spiaggia è in mano all’ingegnere Valentina Vardè, che ha avuto l’incarico con l’amministrazione Pagano senza alcun avviso pubblico, incarico mantenuto nonostante il marito della stessa La Malfa Emanuele ed il padre Vardè Francesco sono stati arrestati in Rinascita Scott avendo una posizione di rilievo nell’organizzane mafiosa. Hanno speculato anche sul Covid; hanno ordinato migliaia di test rapidi sierologici per i dipendenti comunali (i dipendenti sono 17 unità) mentre quasi tutti li hanno utilizzati per fare vergognoso clientelismo dandoli ai loro amici, anche provenienti da fuori Nicotera, e spesso il sindaco, essendo infermiere, provvedeva a fare lui stesso i tamponi ai loro amici in Comune o andava a casa. Tutto questo speculando con i soldi dei cittadini mentre l’ente è in dissesto finanziario…
Il cugino dell’assessore Vecchio, Muzzupappa (nipote della madre); i cugini della vicesindaco (Lentini della frazione Comerconi) e il cognato di Barillari, presidente del Consiglio comunale, (Macrì – marito della sorella) fanno parte dell’associazione mafiosa e sono stati arrestati nel recente passato per fatti gravi.
L’opposizione ha cercato in qualche modo di opporsi alla malagestione come ad esempio sui tanti servizi non eseguiti dalla ditta MEA (che ha in appalto i rifiuti solidi urbani ed altri servizi), ditta gradita ai mafiosi, ma i consiglieri di minoranza non sono riusciti a risolvere niente e forse sono stati consigliati a stare buoni. Per i servizi non fatti vengono incaricate altre ditte e quindi gli stessi servizi vengono pagati due volte…
Aveva tentato di ribellarsi, in qualche modo, la giornalista Enza Dell’Acqua, scrivendo su Facebook e su un giornale online – “Contropotere” –, dopo che era stata allontanata dal Quotidiano del Sud (giornale di regime che non si smentisce mai), ma dopo tante denunce del sindaco e qualche “consiglio” di qualche “amico” l’hanno portata a più miti consigli e adesso non scrive più, le hanno tappato la bocca.
Anche il giornale “Il Vibonese” scriveva delle verità che non erano gradite al sindaco ma poi qualcuno ha consigliato al sindaco di dare della pubblicità al giornale, che è controllato da Domenico Maduli, anche lui organico alla “paranza” ed è cambiato tutto… Ora “Il Vibonese” scrive solo cose gradite al sindaco. Pace fu…
E allora, Signor Presidente, Ministri, Signori, in questa situazione è combinata la cittadina di Nicotera. Ha bisogno di essere aiutata. I cittadini di Nicotera, per la maggioranza, sono gente per bene, e hanno bisogno di aiuto ancor di più i giovani, i bambini… E’ in gioco il loro futuro. A scrivere siamo tre padri di famiglia, anche noi abbiamo paura di gridarlo apertamente e dopo tanti ripensamenti abbiamo comunque deciso di scrivere questa lettera – AIUTATECI.
Ho ricevuto questa lettera via posta. L’ho letta e riletta più volte e ogni volta che l’ho fatto, mi sono venuti i brividi, la pelle d’oca. Conosco Nicotera perché ci andavo da ragazzino negli anni Ottanta a fare il bagno (è distante meno di 30 km da Tropea) e una ventina d’anni fa, non più ragazzino, c’ho visto un concerto di Umberto Tozzi. Ferragosto 2001. La presenza della ‘ndrangheta si avverte con estrema chiarezza, diciamocelo francamente e adesso dev’essere anche molto peggio di prima. Ho cercato di capire se i miei colleghi ai quali è stata spedita questa stessa lettera l’avessero pubblicata e ovviamente nessuno s’è azzardato a farlo…
Ho letto e riletto anche un pezzo di Enza Dell’Acqua sulla città di Tropea dove la situazione, purtroppo, è la stessa, visto che c’è sempre il “cappello” di Peppe ‘ndrina (https://www.iacchite.blog/comune-di-tropea-eclatanti-infiltrazioni-mafiose-protagonisti-e-retroscena/) e alla fine ho deciso di pubblicare.
Questa gente ha bisogno di aiuto e forse anche grazie a questa lettera è arrivata la commissione d’accesso che – se possibile – ha scoperchiato fatti ancora più gravi arrivando a ordinare la demolizione di opere pubbliche abusive. Ma è chiaro che non basta neanche sciogliere un Comune per mafia per “bonificare” il territorio. Bisogna colpire i “capi”, che ovviamente sono pronti a colpire me e chi li denuncia… Ma siamo pronti alla resistenza e fino a quando avremo fiato e forza grideremo. Che Mangialavori voglia o non voglia.