Politiche 2022. Irto a Paola, lo sgarro di Di Natale a Madame Fifì e il Pd allo sbando

Nicola Irto a Paola. Lo sgarro di Grazianeddu Di Natale a Madame Fifi e la deriva del Partito Democratico sempre più allo sbando.

Stasera il segretario regionale del Pd Nicola Irto detto anche bello, muto e soprattutto inutile, che campa di Politica da anni e blatera di rigenerazione, e noto anche come don Nicola per i voti “pesanti” di cui è accreditato, sarà sul Tirreno Cosentino per provare a raccattare preferenze di ogni tipo e cercare di farsi eleggere al Senato della Repubblica, dove è capolista nel proporzionale ed è quasi sicuro dell’elezione.

Le tappe di Scalea e Cetraro, insieme a Vittorio Pecoraro detto il “maialino” (da non confondere col “maialetto” che è notoriamente Carlo Guccione) di Nicola Adamo e della moglie, Enza Bruno Bossio, alias Madame Fifi, rasenteranno la solita manfrina politica, con svariati appelli ai circoli all’unità, alla ricerca del voto e alla compattezza in vista di un appuntamento cruciale per le sorti di Enza (numero 2 alla Camera dietro Stumpo e quindi a forte rischio “trombatura”), con Irto che invece sa già di avere il posto al sicuro.

Quello che Enza e Nicola Adamo sanno, e fanno però finta di non sapere, è che gli iscritti ai circoli che davanti gli fanno la bella faccia, dietro dietro gli stanno preparando il piattino, e piuttosto che votare Pd alla Camera sono pronti a sostenere o il Movimento Cinquestelle o addirittura la Boschi (!).

Diciamoci la verità. Molti tesserati del Partito Democratico non voteranno Pd alla Camera, proprio perché non vedono l’ora di levarsi dalle palle Enza Bruno Bossio, Nicola Adamo e i loro squallidi adepti.

La situazione che sta vivendo Paola è l’emblema dello status quo del Pd in Calabria, così come avviene ad Acri, dove il sindaco Capalbo voterà sottobanco Renzi, perché legato a Peppino Aieta, altro personaggio da evitare assolutamente, appena passato con l’ebetino.

Ma torniamo alla città di Paola, dove il Pd governa addirittura a braccetto con Fratelli d’Italia e il sindaco bamboccio, Giovanni Politano, è vicino a Speranza. Il Pd a Paola fa rima con Graziano Di Natale.
Grazianeddu, un tempo dedito ai social, ha praticamente concluso la propria desolante carriera politica. Il Pd lo ha escluso, non candidandolo alla Camera, e non ha messo nel proporzionale nemmeno Bevacqua, quindi lo ha messo in condizione di restare… a casa con l’amato suocero Mario Pirillo(ne).

Ovviamente, Di Natale ha additato queste responsabilità alla nomenclatura del Pd che fa riferimento a Guccione, Iacucci, Bruno Bossio e Adamo, quelli che durante la campagna elettorale delle ultime elezioni regionali criticava sui palchi, sebbene candidato con loro nel Partito Democratico. Una barzelletta vera e propria.
Di Natale, insieme a quei quattro ingenuotti che ancora gli vanno dietro, adesso incontra Nicola Irto a Paola. In un evento pubblico che sa tanto di schiaffo a Madame Fifì. Lei, la Bruno Bossio, pare che non sia stata neanche invitata, a meno di una presenza in extremis, comunque non annunciata, per non perdere la faccia.

L’assenza di una candidata alla Camera dei Deputati o in ogni caso la presenza forzata, è la prova delle manovre sottobanco di Grazianeddu ed è emblematica: qui la Bossio non la vogliamo e il Partito Democratico a Paola sono io, e voti non ne prendete. Almeno alla Camera…
Ecco quanto Di Natale tiene al Pd calabrese. Parla di unità, di lealtà, ma poi si comporta come tutti gli altri. Parla di coerenza, ma poi governa con Maria Pia Serranò e Checco Lapo Sbano.
Ovviamente, a prescindere da queste dinamiche, i paolani e i cittadini della provincia di Cosenza sperano in un flop di Bruno Bossio e del Pd tutto, in maniera tale da dare una botta a Capu i Liuni, e di mandare nel dimenticatoio politicanti da quattro soldi come Graziano Di Natale, Mimmo Bevacqua e compagnia cantante.