COMUNICATO STAMPA VIGILI DEL FUOCO DI COSENZA
Una volta erano “comandanti”, buona parte con la “C” maiuscola; vivevano nei cortili, insieme ai pompieri, respiravano la stessa aria, mangiavano alla stessa mensa, riuscivano a capire l’importanza di chi opera sul campo, di chi fa soccorso.
Oggi ci troviamo davanti a semplici “carrieristi” definiti “manager”, gente di comodo al sistema, personaggi spesso preoccupati soltanto dei propri interessi, per raggiungere i quali si avvalgono di mezzi, metodi e personaggi molto discutibili.
D’altronde, leggere ancora una volta sulla stampa del fango catapultato sui vigili del fuoco per colpa di qualche dirigente – ci riferiamo alle notizie diffuse dalla stampa relative all’incendio del palazzo Torre del Moro di Milano- fa sempre male: a Cosenza anche di più, perché quando sembra che certe tristi e vergognose notizie possano andare nell’oblio, giunge qualche novità a risvegliare gli amari ricordi.
Per questi dirigenti incollati alla poltrona il soccorso è l’ultimo pensiero: i vigili sono pochi? Si chiudono le sedi, lasciando scoperto il territorio a danno dei cittadini!
I mezzi sono vecchi ed insicuri? Una scrollata di spalle accompagnata dalla solita frase di circostanza “questi abbiamo” e così una scusa per tutto, la trovano sempre… mentre i vigili, quando chiamano i cittadini, si infilano nei catorci e cercano di correre per soccorrere rischiando più di quanto le situazioni di pericolo rappresentano.
I vigili si chiedono spesso, anche tra sé e sé : “ quanto vale per un dirigente del genere la vita di un Vigile del Fuoco”; “quanto vale il sacrificio di chi guida in sirena, rischia la vita, rinuncia alle ferie, abbandona i propri affetti”? ed ancora : “ è mai possibile che un carrierista della poltrona debba costruire la sua carriera sul sacrifico, sulla sicurezza e sulla vita dei vigili?”
Aiutare la gente è importante ma anche i pompieri sono persone che lavorano per portare una pagnotta ai propri figli!
Nel comando di Cosenza si vive con esasperazione in un clima di continua tensione, mentre il dipartimento sulla carta promuove le buone prassi per combattere lo stress lavoro-correlato (parole, parole), per la conciliazione tra lavoro professionale e curadella famiglia, per l’auto-aiuto psicologico tra colleghi mentre a Cosenza il dirigentucolo di turno individua i soggetti più deboli e psicologicamente più fragili per farne dei galoppini o meglio degli agenti segreti di spionaggio da utilizzare contro i colleghi per tentare di difendere la sua indifendibile poltroncina già in passato sporcata in maniera indelebile.
Questa è la denuncia che i lavoratori ci fanno pervenire; ci riferiamo a tanti lavoratori di altre organizzazioni sindacali gialle e tanti altri lavoratori che per paura di ritorsione non esprimono il loro pensiero poiché il dirigente espleta una opera di “convincimento” in modo gravissimo ed anticostituzionale” per intimorire e minacciare ritorsioni contro di loro. I vertici del dipartimento rimangono in vergognoso silenzio.
Ciò fa pensare: il dirigente di Cosenza avrà le spalle coperte? Da chi? Una piovra che riesce a stendere i tentacoli sino a dentro al palazzo?
Cosenza, li 13/09/2022
Il Coordinatore Regionale Il Segretario Regionale
USB – CALABRIA CO.NA.PO. – CALABRIA
F.Cutruzzulà F.Spizzirri









