๐๐๐ง๐ญ๐ข ๐๐ฎ๐ ๐ฎ๐ซ๐ข ๐๐ฅ ๐๐ข๐๐ฅ๐ณ๐จ ๐ฉ๐๐ซ ๐ข ๐ฌ๐ฎ๐จ๐ข ๐๐ ๐๐ง๐ง๐ข!
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di Lorenzo Curia
Il titolo รจ un poโ provocatorio, lo so, ma contiene molta veritร .
Ovviamente, non sono cosรฌ pazzo da negare lโevidenza dei fatti, quindi non mi sognerei mai di scrivere che il Rialzo รจ stato occupato in unโaltra data. Noi entrammo lรฌ il 9 novembre 2007, un poโ prima dellโora di pranzo e al termine di una manifestazione organizzata dai sindacati di base, COBAS in primis.
Lโoccupazione fu decisa mesi e mesi prima, quando ci chiamavamo Kontroverso o, per quelli che ci sfottevano bonariamente: chiri dร villetta dโi cani. Ancora prima di diventare Kontroverso, fummo Resistenza Studentesca e la nostra base operativa fu il Capannone 17, sopra la buonanima dellโaltro leggendario capannone: quello del Filorosso. Lรฌ iniziรฒ tutto quanto. Eravamo ai primi anni dellโUniversitร e ci ritrovammo lรฌ una o 2 sere a settimana. Cominciammo a conoscerci, ad annusarci e capire se, effettivamente, potessimo creare un percorso di lotta insieme. Ogni tanto ci scannammo, perรฒ rimanemmo uniti. Di quel periodo ricordo come iniziative politiche: una, sicuramente, sulla Palestina, alla quale, devo dire, partecipรฒ qualche anima. E ci diede la spinta a proseguire su quella strada. Unโaltra, invece, andรฒ malissimo. Non venne nessuno. Volemmo incontrare gli studenti che vinsero le borse di studio perchรฉ, nonostante lโottenimento di quel sostegno, lโUniversitร decise di tagliarne i fondi. Quindi solo una piccolissima parte di universitari ne potรจ beneficiare. Ricordo che facemmo volantinaggio tutta una serata alle maisonettes. Ci sentimmo carichi perchรฉ, effettivamente, vedemmo i ragazzi entusiasti e arrabbiati. Con noi avrebbero potuto ottenere finalmente quello che gli spettava. Ma la sera della riunione, ci ritrovammo solo noi aficionados a guardarci negli occhi.
Da quella piccola sconfitta, cominciammo a ragionare sulla possibilitร di abbandonare la politica studentesca universitaria e scendere nelle strade cittadine. Avremmo avuto sicuramente piรน seguito, anche perchรฉ i problemi cittadini, da sempre, affliggono ragazzi, famiglie, anziani ecc…Ci sembrรฒ unโottima idea e la proponemmo al resto del gruppo. La maggior parte giudicรฒ favorevole la proposta. Pochi altri (tra cui lโattuale Sindaco di Corigliano-Rossano) scelsero di rimanere nellโateneo.
Dunque, scendemmo a Cosenza per avviare una nuova fase politica. Non ricordo come venne fuori il nome Kontroverso, ma, alla fine, decidemmo di chiamarci cosรฌ. Scegliemmo la villetta di via Aldo Moro, di fronte la scuola elementare โDe Materaโ per incontrarci e decidere, di volta in volta, il da farsi. Partimmo con la denuncia del ritorno a bomba dellโeroina in cittร . Ancora oggi esiste un video su Youtube nel quale potete vederci mentre occupiamo il consiglio comunale al grido โEroina, indifferenza, precarietร โ. In seguito occupammo il palco delle Invasioni il 20 luglio per ricordare lโassassinio di Carlo Giuliani. Ma non era abbastanza.
Volemmo un posto nostro, dove stare, parlare, mangiare, riunirci, organizzare concerti e presentazioni di libri eccโฆ Nacque cosรฌ lโesigenza di occupare uno stabile. Quale? Boh, vidimu nโattimo. Dopo aver individuato qualche immobile vuoto, alla fine scegliemmo questo gigantesco immobile abbandonato a sรฉ stesso su Viale Parco: il viale della speculazione edilizia. Sembrรฒ quasi che fosse il Rialzo ad averci scelto, piuttosto che noi a scegliere esso. โPossiamo farci di tutto, guร quanto รจ grandeโ. Dopo lโestate 2007 divenne quasi unโossessione: ne parlammp in continuazione: cosa farci, cosa portare, cosa organizzare. Cโimmaginammo giร lรฌ dentro. Non solo fu lโunico argomento delle riunioni, ma anche di compleanni, cene, concerti. La 99 Posse venne a Rovito e durante il concerto noi ancora parlavamo del posto.
A darci un ulteriore calcio in culo, nellโottobre di quellโanno, furono alcuni militanti di Cosenza che organizzarono lโoccupazione di Palazzo Bombini su via Gaeta con alcune famiglie in emergenza abitativa e persone che beneficiarono dellโindulto. Per noi fu ancora di piรน uno scossone. Anche perchรฉ ebbe visibilitร nazionale grazie allโinterrogazione parlamentare di Angela Finocchiaro (allโepoca deputata dei DS o giร del PD che nacque proprio in quei giorni.) Non solo partecipammo, ma abbandonammo la villetta dโi cani per ultimare le decisioni allโinterno del palazzo. Ai millantatori della cittร ricordo che Palazzo Bombini fu occupato da un comitato spontaneo e non da Prendocasa. PอRอEอNอDอOอCอAอSอAอ อNอEอLอ อ2อ0อ0อ7อ อNอOอNอ อEอSอIอSอTอEอ อAอNอCอOอRอAอ.
Ad ogni modo preparammo le ultime cose e proponemmo lโoccupazione dello stabile di viale parco in unโassemblea dei COBAS su via 24 maggio. Mi dispiace dirlo, ma quasi tutti non furono dโaccordo con questa azione perchรฉ uscรฌ fuori dai temi della manifestazione. In pratica, ci guardarono come se fossimo ragazzini che giocano a fare la rivoluzione. Forse un poโ di ragione lโebbero loro, ma un altro poโ lโavemmo noi. Ad ogni modo, la mattina del 9 novembre scendemmo in strada a manifestare. Concluso il corteo, ci ritrovammo davanti un locale su viale parco che si chiamava Waikiki e da lรฌ dritti al Rialzo. Entrammo.
Che scena apocalittica. Macerie, polvere, sacchi della spazzatura ovunque; lโodore di freddo e umido e un calendario del 1999 in una specie di stanzino con un camino. Forse una volta entrati ci rendemmo conto quanto lavoro cโera da fare. E in effetti fu cosรฌ. Fummo, comunque, gasati. Quel posto era nostro.
Tra i turni delle pulizie, delle notti, e dei lavori di manutenzione, il Rialzo fu presto agibile. Fu messa in piedi anche la cucina con uno chef dโeccezione che stette sempre lรฌ dentro (non credo di averlo visto da altre parti in cittร ).
Cominciammo anche a capire con chi dialogare, perchรฉ su quellโarea cโera un contenzioso giudiziario tra Comune e Ferrovie della Calabria e il Comune aveva il diritto di prelazione su quei terreni. Credo, infatti, che le Ferrovie volessero non cedere quellโarea al Comune, ma aspettare la fine del contenzioso per venderla a qualche privato, se non ricordo male. Organizzammo, quindi, un incontro pubblico con un assessore e dei rappresentanti delle Ferrovie della Calabria dove, in sostanza, si chiarรฌ che ci avrebbero lasciati in pace, al momento. Quindi fummo un poโ piรน tranquilli perchรฉ ci sembrรฒ che il rischio sgombero non fosse proprio dietro lโangolo. Partimmo subito con le feste techno che, a mio parere, rappresentarono la fine del primo collettivo del Rialzo. Non si parlรฒ di altro che dellโorganizzazione delle feste. Cercammo di dividere le riunioni politiche da quelle gestionali, ma non ci riuscimmo. Le feste furono quasi esclusivamente lโunico argomento di discussione. Questo perchรฉ, nonostante fossimo un nutrito numero di ragazzi, ma la militanza della maggior parte di noi fu assolutamente minima.
Lโatteggiamento di chi cominciรฒ a lavorare, chi dovette prepararsi gli esami universitari, chi semplicemente non fu portato a militare in quel modo perchรฉ arrivava alle 18 per andarsene alle 19, permise ad un piccolo gruppo esterno di prendere lโassoluto potere decisionale sullโorganizzazione del posto. Entrammo uniti e ci sfaldammo dopo solo pochi mesi. ร vero che la militanza non puรฒ essere un h24 perchรฉ bisogna lavorare e/o terminare gli studi, ma allora perchรฉ occupare quellโimmobile gigantesco se non lo si poteva gestire per bene? Giovinezza ed ingenuitร . Questa รจ la sacrosanta veritร . Ma la Storia ha perdonato nefandezze compagnesche peggiori di questa.
Sono sicuro che ci risparmierร .
Riuscimmo, comunque, ad organizzare qualcosa di buono: ricordo ad esempio lโiniziativa con la partecipazione di Heidi Giuliani e Silvia Baraldini in procinto della bella manifestazione del processo dโappello No Global. Fu un momento importante di quel tempo. Fummo punto di riferimento per le famiglie che intanto avevano lasciato lโoccupazione di via Gaeta concedendogli i nostri spazi per svolgere le riunioni. Ma per il resto, fu un fallimento totale. Molte feste finirono male e poco ci mancรฒ che finissero peggio. Sul piano del peso politico in cittร rappresentammo lo 0 assoluto. โI soliti drogati comunisti violenti che i sabati mettono la musica a palla e si picchianoโ. Cosรฌ venimmo visti. Cโรจ poco da fare.
Cosรฌ, alcuni compagni se ne andarono, altri arrivarono per poi andare via dopo neanche 2 mesi. In sostanza: tra la primavera e lโinizio dellโestate il gruppo occupante non esistette piรน. Io rimasi fino agli inizi di maggio, poi mi dileguai anche io. Mi sentii un pesce fuor dโacqua. Ormai vivevo il posto come un lavoro: โdevo andare al Rialzoโ, come se dovessi timbrare un cartellino. Del nucleo originario rimasero in pochissimi che cercarono di portare avanti qualcosa. Ed effettivamente qualcosa si mosse, ma non in cittร .
1 – (continua)