Belgio-Italia 10-0 (di Marco Travaglio)

(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – La destra, Salvini in testa, ha subito rilanciato sui social la notizia dell’inchiesta belga sull’ex eurodeputato Pd (ora in Articolo Uno) Antonio Panzeri, sul suo assistente, sul sindacalista Luca Visentini e sulla vicepresidente del Parlamento Ue, indagati, perquisiti, arrestati e interrogati per “organizzazione criminale”, corruzione e riciclaggio con l’accusa di aver intascato mazzette dalla lobby dei Mondiali in Qatar. Chi non può dimostrare che i suoi non rubano si consola col fatto che rubano anche gli altri.

Ma l’esultanza della destra per i guai della sinistra è un boomerang: l’indagine è la più plateale smentita alle panzane sulla giustizia diffuse da Nordio e tutto il governo. Quelli che lorsignori chiamano “scontro fra magistratura e politica”, “persecuzione giudiziaria”, “attacco delle toghe politicizzate agli avversari politici”, nel mondo normale si chiama “indagine per corruzione” (e i corrotti non possono che essere pubblici ufficiali: politici e amici loro), che comporta indagini, perquisizioni, arresti e intercettazioni. Quello che lorsignori chiamano “spionaggio per rovinare la reputazione delle persone”, nel mondo normale si chiama “intercettare e perquisire sospetti delinquenti”: infatti pm e polizia del Belgio hanno perquisito case e uffici delle persone coinvolte, indagate e non (o non ancora), requisito la refurtiva e sequestrato telefoni e pc per risalire a chiamate, messaggi e mail.

Quelle che lorsignori chiamano “lesioni delle guarentigie degli eletti dal popolo”, nel mondo normale si chiama “soggezione di tutti i cittadini alla legge”: infatti a Bruxelles hanno arrestato un ex eurodeputato e la vicepresidente in carica del Parlamento Ue, Eva Kaili, come cittadini normali. Quella che lorsignori chiamano “gogna mediatica”, “violazione del segreto istruttorio”, “circo mediatico-giudiziario”, “lesione della privacy e della presunzione di innocenza”, nel mondo normale si chiama “informazione”: i pm hanno diffuso un comunicato sul blitz, incluso il ritrovamento di 500 mila euro in contanti a casa di Panzeri; i giornalisti hanno dato la notizia; e nessuno di loro rischierà ispezioni o indagini per quel che ha detto o scritto.

Quella che lorsignori chiamano “libertà di contanti” contro l’“illiberale obbligo del Pos” e la “cultura giustizialista” nel mondo normale si chiama “sospetto di corruzione, evasione e riciclaggio”: se un politico tiene in casa mezzo milione cash, è lui che deve giustificarne la provenienza. Perché lo stipendio i politici non lo ricevono in contanti, le mazzette sì. E più alto è il limite ai pagamenti cash, più è facile per il corrotto spenderle o immetterle nel circuito legale senza destare sospetti. Meloni, Salvini, Nordio, Sisto&C. lo capiscono da soli, o serve un disegnino?