Se lo abbiamo definito il Gattopardo un motivo ci sarà. E il perché non è difficile da capire. Se c’è un personaggio che in città più degli altri sa adattarsi a tutte le stagioni politiche, solo per poter conservare i propri privilegi, rinnegando spesso e volentieri anche se stesso pur di compiacere i potenti del momento, quello è Mario Spagnuolo, procuratore capo presso la procura di Cosenza detto il Gattopardo. Appunto!
Mario Spagnuolo, da sgamato e navigato fratello, sa bene che per mantenere il potere bisogna adattare la propria opinione, se mai ne ha avuto una, a quella del governo in carica: compiacere, adulare, lusingare, lisciare il potere sempre e comunque senza distinzione politica alcuna, è la prima “virtù” di un Gattopardo che si rispetti, e Mario Spagnuolo merita questo rispetto. Come si adatta lui alle situazioni… nessuno, è la fratellanza che glielo chiede. E ai fratelli non si può dire di no. Ma non è la sola virtù di cui è dotato il Gattopardo: mettere la propria consolidata esperienza di profondo conoscitore di “trame oscure” e “segreti inconfessabili” a disposizione dei nuovi amici degli amici, con buona pace dei vecchi amici degli amici non più funzionali alla fratellanza, il suo aspetto servile. Il Gattopardo, in quanto tale, sa bene che bisogna “mettersi a disposizione” dei nuovi padroni se si vogliono conservare i privilegi, ma soprattutto le coperture politiche necessarie per continuare a servire, senza intoppo alcuno, la fratellanza.
Da buon e vecchio Gattopardo, qual è Mario Spagnuolo, non ha perso tempo a comunicare tutta la sua disponibilità al nuovo governo, accogliendo presso il proprio ufficio tale Alfredo Antoniozzi autorevole membro di Fratelli di ‘ndrangheta (https://www.iacchite.blog/politiche-2022-chi-e-antoniozzi-il-faccendiere-di-alemanno-in-affittopoli-paracadutato-in-calabria-dalla-meloni/). La nota ufficiale dell’incontro parla di un saluto “tra istituzioni”, anche se nella velina diffusa dopo l’incontro, si parla di droga. Dice il Gattopardo, che sa di dover allisciare l’emissario della Meloni fornendogli un argomento che esalta, per populismo, la rozza destra di governo, nonché cavallo di battaglia dell’Antoniozzi che fa rima con Fantozzi: “La droga e la sua diffusione tra i giovani, e non solo, è la prima emergenza che c’è a Cosenza”. Risponde Antoniozzi, che per poco non fa rima con Vitellozzo (il macellaio di “Non ci resta che piangere”): “Ho condiviso le preoccupazioni del procuratore Spagnuolo e mi impegnerò fortemente sul punto. Ho a cuore il disagio giovanile che va affrontato adeguatamente. Nei giorni scorsi un grande psichiatra di origine calabrese, il professor Giuseppe Nicolò mi ha illustrato come il consumo della cosiddetta droga leggera, che leggera non è, porti spesso a dimensioni psicotiche. Sarò al fianco del procuratore”.
Il problema di Cosenza per il Gattopardo e per Antoniozzi che fa rima con bacherozzi, sono le droghe leggere. Per il resto va tutto bene. Ad Antoniozzi che fa rima con predicozzi, quello che gli interessa è promuovere una crociata contro la droga, non per risolvere il problema di cui non gliene può fregar de meno, ma solo per creare l’ennesima “emergenza” per distogliere l’attenzione dei cosentini da altre faccende che devono passare sottobanco senza fare “struscio”. Il problema della droga a Cosenza c’è, e tutti lo sanno. Cocaina, eroina, droghe sintetiche, pasticche, crack, alcol, e anche spinelli che in questa scala degli “sballi” sono certamente l’ultimo dei problemi per i giovani, tant’è che era stato lo stesso Gattopardo a dire che bisogna legalizzare le droghe leggere (https://www.iacchite.blog/cosenza-droga-in-citta-la-legalizzazione-di-spagnuolo/). Affermazione che oggi, per leccare Antoniozzi che è contro gli spinelli ma sulle altre droghe tace, si rimangia “ccu tutta a corchia”. La dimostrazione del suo gattopardismo: adattarsi al nuovo rinnegando se stesso. Sfruttare l’occasione, mettendosi a disposizione, per ritornare in pista e continuare a farla franca, utilizzando argomenti seri, come il problema droga in città che coinvolge ragazzi, adulti e famiglie, per crearsi un alibi dietro il quale nascondere tutto il vero marciume di questa città, pur di raggiungere l’obiettivo. Più Gattopardo di così che vuoi di più.
L’argomento droga è stato solo il pretesto per stabilire un primo contatto tra vecchi e nuovi fratelli. E la trasferta del messaggero di Giorgia a Cosenza è andata più che bene: i fratelli possono contare sul Gattopardo che ha aperto le porte della città ai nuovi barbari. Missione compiuta per Antoniozzi che quasi per poco non fa rima con “sti cazzi”.