Cambiano i Governi, i Presidenti, i Governatori, i Commissari ed i Direttori Generali in tutto il Paese ed anche in Calabria, ma ciò che non cambia mai è la mappa del potere all’interno dell’Asp di Cosenza, l’azienda sanitaria più grande della Calabria, con un nilancio di oltre un miliardo di euro.
All’interno di questa grande “associazione a delinquere” che è l’Asp di Cosenza brilla la stella della coppia diabolica Sosto&Borromeo, il cui regno si estende senza limiti, da nord a sud, da oriente ad occidente, come un moderno “Re Sole”, sul cui territorio, effettivamente, il sole non tramonta mai e fa riflettere i suoi raggi sulle montagne d’oro accumulate dal sodalizio truffaldino nel corso degli anni, ma soprattutto non tramonta la famelica sete di denaro di questa affiatatissima coppia, novelli “Bonnie&Clyde” della sanità ma di spessore intellettivo molto più elevato, spregiudicati senza limiti in affari di milioni di euro, i quali hanno arraffato in lungo e largo senza ritegno. Non c’è una sola loro attività che non sia motivata da una contropartita personale, una vera e propria holding, menti raffinatissime, al cui cospetto boss di prima grandezza impallidiscono, come si vedrà nel seguito del racconto.
Noi da anni denunciamo quanto accade all’interno delle Aziende Sanitarie calabresi, con addentellati e ramificazioni così estese da renderne quasi impossibile la ricostruzione. Sono anni che varie Procure indagano la coppia diabolica, la quale ha certamente goduto di altissime protezioni, sia massoniche che mafiose (lui iscritto sia al Goi che all’Opus Dei, oltre che ad alcune logge coperte). Sosto è riuscito abilmente a sfuggire alle Procure poiché ha, scientificamente, cambiato Azienda ogni 3 anni (Cosenza fino al 2016, poi Molise e Napoli 2019-2022, e adesso Salerno dal 2022 per i prossimi 3 anni)…
Sosto se n’è andato via ma ha lasciato la “compagna” Giovanna Borromeo a gestire tutte le trame e i loschi affari della cricca. Il Sosto, prima di andare via, è stato anche presidente di varie commissioni di gara attraverso le quali ha chiuso molti affari.
Ma attenzione. Anche quando le gare si spostano alla SUA (Stazione Unica Appaltante) Calabria loro riescono a gestirle. Infatti la Borromeo è sempre presente nelle commissioni di gara alla Stazione Unica Appaltante regionale. Micidiali e imprendibili.
Ci risulta che Giovannella Tagliatella, alias anche Lady Patrimonio, sia finita nel mirino della finanza per l’allegra gestione del patrimonio dell’Asp di Cosenza e pare che si siano svegliati anche i revisori e il Collegio sindacale… Ma Graziano dorme….
Consapevoli del rischio che corrono e per tutelare i milioni accumulati Bonnie&Clyde si sono garantiti con una copertura assicurativa anche per i rischi patrimoniali. Ma per fare ciò hanno avuto bisogno di protezioni ancora più alte e a questo punto è sceso in campo un personaggio di grosso calibro come Francesco Trebisonda, proveniente da Corigliano-Rossano, la stessa città di Giovannella (e del dg Graziano), capo indiscusso nel Sud Italia di AON, uno dei maggiori broker assicurativi mondiali, il quale pare sia riuscito a far assicurare la coppia diabolica contro i “rischi” di aggressione patrimoniale con massimali di decine di milioni, compresa la tutela legale (vengono risarcite anche le parcelle degli avvocati!!!).
Il Sosto, coinvolto nella vicenda giudiziaria della Procura di Paola per gli impianti solari all’Ospedale di Cetraro, per la quale ha preso le tangenti dalla Ditta Metallo, inquisito anche dalla Corte dei Conti per un danno patrimoniale di oltre un milione, ha già fatto sparire tutto.
Sono così sgamati e potenti che riescono a tutelare anche il patrimonio illecitamente accumulato.
Ma non finisce qui. La AON attraverso Trebisonda si era nel frattempo aggiudicata la gara regionale della SUA Calabria per la copertura assicurativa di responsabilità civile (colpa medica) delle Asp e Aziende ospedaliere di tutta la Calabria grazie alla solita Borromeo. Ma la gara è stata annullata dal Consiglio di Stato per gli effetti di un ricorso.
Ma i nostri eroi non si erano persi d’animo. Nel frattempo che si decideva come procedere per la gara annullata, la SUA Calabria ha bandito l’altra gara per la copertura assicurativa contro i rischi di incendi, furti, danneggiamenti e incidenti, di tutti gli immobili pubblici della Regione Calabria, compresi ovviamente quelli della sanità.
Indovinate chi ha scelto la SUA Calabria come Responsabile unico del procedimento (Rup) per l’affidamento del servizio assicurativo? Ma Giovanna Borromeo, ovviamente, suggerita dallo stesso Trebisonda. E a questo punto, è intervenuta la procura di Catanzaro, che ha avviato e concluso un’indagine, i cui connotati sono emersi proprio due giorni fa.
L’infinita saga relativa alla copertura assicurativa delle Aziende sanitarie ed ospedaliere calabresi si è arricchita, dunque, di un nuovo capitolo. Tre ex direttori generali del dipartimento Sanità della Regione – Bruno Zito, Riccardo Fatarella e Antonio Belcastro – e il manager di “Aon”, Francesco Trebisonda, rischiano di finire a giudizio perché accusati di abuso d’ufficio. Il gup del Tribunale di Catanzaro, Luca Bonifacio, ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 11 gennaio. Sarà in quella sede che si capirà se i quattro indagati dovranno affrontare, così come invocato dalla Procura del capoluogo, un processo.
CALABRIA, SANITA’ ASSICURATA: GLI AFFARI DI TREBISONDA (https://www.iacchite.blog/calabria-sanita-assicurata-ecco-come-il-broker-trebisonda-ha-fatto-affari-illeciti-per-anni-con-la-regione/)
Insomma, la Regione Calabria, che ha alle proprie dipendenze migliaia di funzionari e dirigenti, va a pescare nell’Asp di Cosenza la figura del RUP (Responsabile unico del procedimento) per una gara regionale che vale centinaia di milioni. Una funzionaria, ultracorrotta e compromessa, che non ha, peraltro, alcuna esperienza o specializzazione nel settore assicurativo, ma è stata scelta solo per lo strettissimo connubio con Trebisonda. Quest’ultimo vanta solida amicizia sia con il presidente Occhiuto, ma soprattutto con l’ex presidente del TAR Nicola Durante, la cui moglie, D.ssa Porcelli è stata nominata proprio da Occhiuto come Direttore Generale della SUA Calabria all’inizio del suo sciagurato mandato di commissario (manculicani) della sanità calabrese.
Occhiuto è certamente complice di una così macroscopica tresca criminale che nasce sullo Jonio e che vede protagonista anche il commissario Graziano, che probabilmente ha agitato questo affare per ottenere la nomina a direttore generale.
Ma Occhiuto dovrebbe essere consapevole che la nomina della Borromeo come RUP della gara, pluri indagata persino dalla Procura di Cosenza per reati come turbativa d’asta, corruzione, abuso d’ufficio e truffa aggravata, non solo è inopportuna, ma anche illegittima, per il palese conflitto di interessi.
Chiunque dovesse aggiudicarsi la gara per la copertura assicurativa del Patrimonio immobiliare regionale (ma in ogni caso anche se Trebisonda dovesse cadere) una volta stipulato il contratto dovrà poi incrociare nuovamente la Borromeo all’Asp di Cosenza come responsabile della gestione del Patrimonio. Quindi colei che aggiudica la gara assicurativa del patrimonio, poi stipula il contratto con la stessa compagnia per assicurare il patrimonio della propria azienda (dove peraltro è anche ufficiale rogante), con le prevedibili ricadute relative al valore degli immobili
Il conflitto di interessi è addirittura triplo per AON, considerato che si aggiudica la gara regionale, assicura il patrimonio dell’azienda sanitaria ed anche il patrimonio personale della Ditta Borromeo&Sosto.
Ecco a cosa ci si riferiva quando si parlava di menti raffinatissime. Si prendono le tangenti, si accumulano somme ingentissime che poi si proteggono con copertura assicurative dello stesso soggetto che ha pagato le tangenti. Geniale.
L’intervento della procura di Catanzaro significa che della faccenda si è occupato finalmente e bontà sua e con notevole ritardo l’ormai ex procuratore Gratteri, che ha lasciato la patata bollente ai suoi collaboratori, in quanto dalla Procura di Cosenza non ci aspettiamo nulla, poiché siamo convinti che in quella sede la coppia malefica goda di altissime coperture. Infatti la vicenda dell’indagine sull’ASP di Cosenza che ha portato al processo numerosi esponenti dell’azienda, li ha visti coinvolti solo marginalmente. Per gli abusi legati ai loro concorsi di dirigenti sono riusciti a far rinviare a giudizio i dirigenti del Settore Personale (Magnelli e Rizzuto), mentre loro l’hanno fatta franca e se la sono cavata con un mezzo avviso di garanzia.
Il sodalizio SUA Calabria-Borromeo non è peraltro una novità, infatti la stessa è una assidua frequentatrice delle segrete stanze dove si aggiudicano gare milionarie. Ma per il momento ci fermiamo qui, solo per il momento…